di Simona Masciaga (foto e video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – “La politica del fare senza perdersi in chiacchiere poco costruttive che diventano solo banalità”. Così è stata ricordata, in sintesi, la figura di Oreste Sorace, ex sindaco di Siderno scomparso quarant’anni fa, che ha contribuito a determinare la crescita, lo sviluppo economico – sociale e la diffusione culturale di Siderno.
L’evento, voluto dalla famiglia nel quarantesimo anniversario della morte, si è svolto ieri in piazza Vittorio Veneto alla presenza di un corposo pubblico che ha condiviso e ripercorso con la moglie Matilde Brugnano, i figli Cesira, Domenico e Zelinda, e i nipoti , i momenti più importanti e significativi dell’ex sindaco di Siderno. Una serata nel ricordo del breve viaggio terreno di “Un personaggio di elevata statura morale che modificato le sorti del suo amato paese” così lo ha definito una emozionatissima Rosa Polito che ha svolto il ruolo di moderatrice, affiancata dal giornalista Filippo Todaro in veste di relatore, il quale oltre a leggere testimonianze raccolte nel testo “Oreste Sorace, l’uomo che ci manca il politico che vorremmo” a cura di Domenico Sorace e Domenico Romeo, ha sottolineato l’importanza del ricordo asserendo: “Molto si è scritto sulla morte e sull’aldilà, i social sono saturi di frasi e aforismi di scrittori più o meno noti. A mio avviso quando si ricorda una persona defunta e se ne parla, questa diventa epica quindi immortale”.
La proiezione di un filmato sulla vita del Sorace, ha permesso al pubblico di meglio comprendere i momenti più decisivi della sua vita: i genitori, lo zio Oreste Badolato sua guida politica, i primi passi nel socialismo, la famiglia, gli amici e le lotte politiche fino a quel maggio del 1979 quando improvvisamente chiuse gli occhi lasciando un vuoto incolmabile.
Nel corso della serata sono intervenuti lo storico Enzo D’Agostino che lo ha ricordato come “L’uomo del fare: a lui non piaceva perdere tempo in parole, a lui interessava operare”; il leader degli operatori turistici Mario Diano il quale ne ha tracciato la grande passionalità impiegata da Sorace, nel riconoscere le potenzialità di Siderno specie nel settore turismo e nell’attuare una politica ricettiva per i turisti.
Determinante e significativa la testimonianza dei medici. Umberto Galasso e Michele Iannopollo, i quali hanno messo in luce la lotta condotta da Sorace per l’apertura dell’ospedale cittadino, i primi passi mossi all’interno di esso tra mille difficoltà sia sanitarie che logistiche, carenza di personale specializzato, di assistenza e altro ma spinti dalla voglia di fare, di riscattare questa nostra società poiché qui si respirava un clima di rinascita.
Prima delle conclusioni, sono intervenuti Domenico Barranca, che mosse i suoi primi passi in politica in quella Federazione Giovanile Socialista che vedeva in Oreste Sorace un leader e una guida, e Gianluca Albanese, che ha sottolineato l’attualità politica del pensiero di Oreste Sorace, specie per quanto attiene alla capacità di leggere il momento politico e di mostrarsi lungimirante rispetto ai cambianti in atto nella fase storica del suo tempo.
Prima dell’apprezzata conclusione in musica a cura dell’Harmonia Trio, Cesira Sorace ha letto una lettera immaginaria rivolta all’amato padre, mentre il pittore Damocle Argirò ha donato un ritratto di Oreste Sorace ai familiari di quest’ultimo.
Nella fotogallery e nel video del nostro Enzo Lacopo i momenti salienti della manifestazione.
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