di Emanuela Alvaro (Foto di Enzo Lacopo)
SIDERNO – Con un documento firmato dalla totalità dei componenti, il consiglio comunale dice no al biodisgestore che la Regione sembra aver già previsto con la redazione del piano ambientale, accanto all’impianto di smaltimento rifiuti sito in Contrada San Leo.
In un’assise straordinaria, con dibattito aperto alla cittadinanza, si è discusso di ciò che potrebbe derivare dall’avere sul territorio comunale un biodigestore. L’Osservatorio ambientale diritto per la vita ha invitato, per sviscerare l’argomento, il vice presidente dell’Isde, associazione medici per l’ambiente, Ferdinando Laghi, e un chimico, Tassone, i quali hanno spiegato ai presenti a cosa si va incontro in termini soprattutto di salute con un biodigestore sul territorio comunale.
Dopo essersi maggioranza ed opposizione battagliati su chi ha originariamente voluto l’impianto di smaltimento rifiuti a Siderno e su quello che la maggioranza vorrebbe fare ora, si è ribadito il no alla possibilità della costruzione di questo nuovo impianto al quale, però, in qualche modo si dovrà ovviare in considerazione anche di ciò che si dovrebbe mettere in campo per ridurre drasticamente i rifiuti. Si è parlato di raccolta differenziata porta a porta “spinta”, nel senso di concezione e attuazione corretta e puntuale. Scenario che a Siderno non sembra facilmente realizzabile visto anche lo scarso senso civico.
La questione inerente il futuro ambientale sidernese è stato l’ultimo dei punti dell’ordine del giorno. Nel corso della seduta con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dei consiglieri d’opposizione sono stati approvati i primo due punti: “approvazione del Piano Economico Finanziario P.E.F. del tributo comunale sui rifiuti TARI anno 2016” e “determinazione delle tariffe del tributo comunale sui rifiuti TARI per l’anno 2016”, sui cui ha relazionato l’assessore al bilancio, Gianni Lanzafame il quale ha parlato di adempimenti di legge obbligatori. Per il primo punto il costo è di 1 milione e 847 mila euro circa, più alto rispetto allo scorso anno, considerando, però, il cambiamento derivato dal futuro servizio della raccolta differenziata che a breve dovrebbe partire con basi completamente diverse da quelle precedenti. L’assessore parla di un contenimento dei costi nonostante sia venuto meno l’apporto di 400 mila euro da parte della Regione, proprio per l’incentivazione alla raccolta differenziata, ma con il recupero di 200 mila euro di royalty che il comune di Siderno deve incassare dagli altri enti comunali per la presenza sul proprio territorio proprio dell’impianto di Contrada San Leo.
Due punti sui quali il consigliere d’opposizione Pietro Sgarlato ha espresso tutti i suoi dubbi, tra i quali la non corrispondenza al vero di un piano per il 2016 fatto in considerazione di una raccolta differenziata porta a porta ancora neanche iniziata.
Per il terzo punto “variante allo strumento urbanistico per la relazione di un fabbricato da adibire ad attività commerciale”, il consigliere Giuseppe Figliomeni, presidente della Commissione urbanistica ed ambiente, ha chiesto ed ottenuto, nonostante le proteste e le perplessità di Sgarlato, che a gran voce ha chiesto chiarezza sulla questione, il ritiro del punto perché in attesa della risposta da parte di un esperto del settore su come procedere in termini giuridici e normativi, risposta che, sempre secondo il consigliere Figliomeni, sarà utile anche per il lavoro futuro.
Sul quarto punto relativo all’interrogazione del consigliere Pietro Sgarlato con risposta orale già portata allo scorso consiglio comunale, in riferimento a “Notizie sul ricorso per decreto ingiuntivo Comune di Siderno c/ Comune di Locri (credito impianto di depurazione)”, ha risposto il primi cittadino Pietro Fuda, riportando la risposta di uno dei legali dell’ente, Giovanna Mollica. Risposta nella quale l’avvocato esprime la difficoltà “nella predisposizione dell’atto per il recupero delle somme dovute anche in considerazione del fatto che la Commissione straordinaria – si legge nel documento – aveva incomprensibilmente ritenuto improcedibile la domanda”, aggiungendo anche che non tutti i documenti erano in possesso del comune stesso.
Al termine dell’intervento del sindaco, il consigliere Sgarlato si è detto assolutamente insoddisfatto della risposta, fin troppo superficiale, ribadendo di voler essere messo a conoscenza nello specifico di se e quando è stato presentato il ricorso.