R. & P.
Le dimissioni del Dottore Schael, dopo nemmeno otto mesi dalla sua nomina a subcommissario al piano di rientro, non ci colgono di sorpresa e sono, ammesso che servano,
l’ennesima prova della difficoltà di gestione del SSR calabrese. Sembra di rivivere il
remake di un film già visto, quello dello scontro istituzionale ai tempi della pubblicazione
del famigerato DCA 50 adottato da Scura il 13 marzo 2017 e che l’allora sub commissario,
Andrea Urbani, ritenne di non firmare con motivazioni che lo stesso Ingegnere definì
pretestuose. E come allora, anche se in modo non altrettanto chiaro, potrebbe esserci
alla base uno scontro interno alla struttura commissariale con preoccupanti ulteriori
riflessi negativi sulla già martoriata realtà sanitaria calabrese. Quel che non è più
sopportabile è perseverare in una situazione in cui la Calabria e i calabresi continuano a
pagare sulla propria pelle una gestione della sanità fallimentare.
Sembra di essere ripiombati all’epoca pre-Scura e, per questo, nei giorni scorsi abbiamo
richiesto al Generale Cotticelli una convocazione urgente per affrontare in via
emergenziale la vertenza relativa al personale ospedaliero e territoriale e in particolare
per quello afferente ai Servizi di Emergenza Urgenza.
Ci siamo fatti portavoce del crescente malcontento e disagio lavorativo del personale
medico e del comparto e delle loro legittime proteste a causa delle violazioni dei loro
diritti e istituti contrattuali, in primis proprio per la carenza dello stesso personale, con
ricadute negative sui carichi di lavoro e sulla turnistica, con orari di lavoro sempre più
pressanti e conseguenti turni di riposo e ferie non godute, con ricorso a straordinari e
doppi turni di lavoro e centinaia di ore accumulate e non recuperate. Situazioni che non
garantiscono un’assistenza in sicurezza, che espongono il personale a rischi per la loro
stessa salute e per quella dei pazienti e che rimangono irrisolte, nonostante gli esposti
alle Direzioni Provinciali del Lavoro.
C’è il rischio concreto che l’attuale carenza di organico possa causare gravi inefficienze e
interruzione di pubblico servizio addirittura nel sistema dell’emergenza urgenza regionale,
che chiediamo di fronteggiare con misure straordinarie finalizzate da una parte al
reclutamento di nuovo personale e, dall’altra, al riconoscimento del servizio prestato dal
personale che ormai da troppo tempo è titolare di incarichi precari e provvisori. Soluzioni
che vanno ben oltre, quindi, di quelle fantasiose e illegittime proposte dalle Azienda
sanitarie e ospedaliere della Regione Calabria, che hanno prodotto bandi di assunzione
per i pronto soccorso di neo-laureati in medicina privi di qualsiasi specializzazione, con il
rischio di esporre le stesse aziende a pesanti contenziosi medico-legali.
Né possono bastare, in questo senso, le nomine di tre soli commissari straordinari sulle
otto aziende del SSR attualmente rette da reggenti.
La sanità calabrese ha bisogno di ben altra attenzione e all’attuale Governo chiediamo di
prenderne definitivamente atto ed agire con estrema tempestività.
Catanzaro, 2 Luglio 2019
Il Segretario Regionale La Segretaria Generale
FP CGIl Medici e Dirigenti sanitari FP CGIL Calabria
Francesco Masotti * Alessandra Baldari*