di Redazione
ROMA – Durante la manifestazione convocata oggi a Roma dai partiti del centro-sinistra sul tema della Palestina, alcuni militanti di Fronte Comunista (FC), Fronte della Gioventù Comunista (FGC), Collettivo Militant, Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP) e Giovani Palestinesi d’Italia (GPI) hanno effettuato un’azione dimostrativa. Lungo il percorso del corteo, all’incrocio tra via Emanuele Filiberto e viale Manzoni, alcune decine di loro hanno aperto uno striscione riportante «Basta complicità con il genocidio! Italia fuori dalle guerre imperialiste», esposto bandiere palestinesi, acceso alcuni fumogeni ed effettuato degli interventi al megafono. L’intervento è avvenuto in contestazione ai partiti del centro-sinistra, e in particolare PD, AVS e M5S, e per rivendicare la necessità di un’Italia fuori dai contesti di guerra.
Il comunicato diffuso dalle cinque organizzazioni spiega le ragioni di questa presa di posizione:
«L’umanità corre velocemente verso nuove guerre mondiali. Conflitti come quello in Ucraina e l’occupazione in Palestina ci ricordano il significato di vivere costantemente con il timore di essere spazzati via da un bombardamento. Tutto ciò è il frutto dell’evoluzione della competizione economica capitalistica sul piano internazionale e della condotta dei governi nazionali che per la difesa degli interessi economici dei propri gruppi finanziari di riferimento sono pronti a sacrificare le nostre vite.»
La nota prosegue attaccando i partiti promotori della manifestazione:
«Dei massacri attuali e futuri tutti i principali partiti politici italiani sono complici anche se ora qualcuno prova a farsi portavoce della lotta per la Pace. Come PD, M5S e AVS, che per mesi sono rimasti in silenzio di fronte al genocidio a Gaza, che non si oppongono fermamente ai piani di guerra internazionali ed in alcuni casi sostengono anche apertamente il riarmo europeo, che non denunciano il carattere imperialista della NATO e dell’Unione Europea. Non farti fregare dalla propaganda di chi porta responsabilità del riarmo europeo e del genocidio palestinese e oggi prova a fingersi pacifista: alla testa marcia il nemico.»
Conclude la nota:
«L’opposizione alla guerra, la conquista di un futuro di Pace, giustizia sociale e benessere per tutti i popoli non passa per la fiducia a chi si propone come partito referente di quegli stessi interessi economici che ci portano alla guerra, ma per la costruzione di una forza politica autonoma e coerentemente espressione dei bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici. Una forza che abbia il coraggio di rivendicare la difesa della resistenza palestinese, lo stop al genocidio e l’estraneità dell’Italia da tutte quelle alleanze imperialiste che ci stanno conducendo verso nuovi scenari di guerra.»