di Gianluca Albanese
SIDERNO – Il movimento “Riprendiamoci i consultori” esprime cauto ottimismo dopo l’esito dell’incontro tenutosi la scorsa settimana tra i comitati di cittadini a tutela della sanità locridea e la commissaria dell’Asp di Reggio Calabria Lucia Di Furia, foriero di importanti novità come la riapertura del servizio di elettroencefalografia, il ripristino della dotazione di personale addetto al controllo dei pace maker e di pediatri, la messa in funzione di un mammografo mobile e sette nuovi tomografi, più il nuovo bando per le Aggregazioni Funzionali Territoriali e i lavori strutturali all’ospedale di Locri e alla Casa della Salute di Siderno.
Tuttavia, con una nota diffusa agli organi di stampa, si trova costretto a rilevare quello che definisce “il totale silenzio sulla mancanza di personale sanitario non obiettore per l’applicazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, sulla carenza di personale e strumentazione nei Consultori Familiari, sull’inesistenza della Psicologia delle Cure Primarie nel territorio, sebbene prevista nel Decreto Calabria, sul budget di salute”.
Il movimento fondato dalla psicologa Daniela Diano, che conta numerose attiviste nella Locride, riconosce di aver “avuto modo di apprezzare direttamente la concretezza della commissaria Lucia Di Furia con la riapertura del Consultorio dello Stilaro e si augura che possa e voglia essere altrettanto sollecita nel realizzare quanto abbiamo appena sintetizzato e senza dimenticare i bisogni di salute mentale e la medicina di genere nei consultori” e formula una precisa richiesta, ovvero che “il Camper adibito ad ambulatorio di screening mammografico venga fatto girare, a turno, per i 7 consultori della Locride. In buona sostanza, ci aspettiamo che alle parole seguano i fatti e – scrivono le attiviste – continueremo a mantenere alta l’attenzione sull’amministrazione della Sanità, sia ospedaliera che territoriale, perché riteniamo che i bisogni di salute potranno essere soddisfatti solo se questi due pilastri viaggiano organizzativamente insieme, con un piano sanitario organico e non frammentario, che tenga conto di tutti i fattori che determinano fragilità e malattia: individuali, sociali, economici, ambientali, logistici e culturali. I tecnocrati da soli non possono garantire questa visione sistemica, pertanto, la nostra voce, assieme a quella di tantissime espressioni della società civile, continuerà – concludono – a farsi sentire, costruttiva e chiara”. Oggi la Commissaria Di Furia discuterà di questi temi col presidente della Regione Roberto Occhiuto.