R. & P.
Nei giorni passati i è stato organizzato dall’Associazione culturale “Magna Grecia – il primo tavolo tecnico sul “Bicentenario dal riconoscimento della lingua greca di Calabria”. Erano presenti: il sindaco di Gerace, dott. Giuseppe Pezzimenti; il direttore della Sede Rai della Calabria, ing. Demetrio Crucitti; la presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica – delegazione di Locri, arch. Katia Aiello; il presidente del Corsecom, prof. Mario Diano; padre Ikonomos Ilias Iaria Efimerios, voce greco-calabra della Chiesa ortodossa reggina; l’artista Domenico Carteri, ideatore dei Protogonei, statue bifronti, recanti alla base l’emblema del Bicentenario; la stilista Patrizia Papandrea, fashion designer, il regista e web designer – Progetti Digitali, Nino Cannatà, curatore della realizzazione grafica del logo per il Bicentenario. Il maestro Cosimo Ascioti, musicista di fama internazionale; Gianluca Delfino, guida naturalistica ed educatore ambientale dell’Associaz. “Kalombrion ,Grazia Prochilo e Maria Immacolata Dunia, animatrici culturali e guide esperte ,Nino Sigilli, appartenente al gruppo Kepos – il giardino delle meraviglie.Tutti i convenuti hanno deciso, di concerto con il sindaco di stabilire la data inaugurale del succitato evento per il prossimo 8 agosto, nella Piazza delle Tre Chiese, a Gerace. Ha aperto i lavori il prof. Pasquale Casile, scrittore, parlante e studioso della lingua greco-calabra, dichiarando le ragioni storico-linguistiche e le motivazioni profonde che lo hanno spinto e guidato a costituire il primo nucleo di attivisti, a favore del Bicentenario. In sintesi una breve illustrazione del Prof. Casile Nel 1820, giunse nell’odierna Area Grecanica, l’illustre dantista tedesco Karl Witte, primo studioso dell’età contemporanea ad avere localizzato ben 12 villaggi a ridosso del versante ionico aspromontano meridionale, ultimo bastione reggino, di quella che un tempo era stata la Grecia d’Italia Questi 12 villaggi, conosciuti dal Witte, erano grossomodo gli stessi dove oggi l’ellenismo calabrese si è mantenuto più visibile nelle sue componenti identitarie (arti, artigianato, lingua, religiosità, musica ecc.): Bova, Montebello, Roccaforte, Condofuri, Gallicianò, Roghudi, Chorio di Roghudi, Amendolea, Campo di Amendolea, S. Pantaleone, Chorio e Cardeto.A Bova, la Chora dei grecofoni, antico cuore economico e amministrativo della Calabria greca., il Witte soggiornò piacevolmente e nel corso di alcune rapide conversazioni avute con gli abitanti, stilò una breve lista di circa una cinquantina di vocaboliv greci e trascrisse inoltre tre canti, il primo dei quali – “Iglio pu olo ton gosmo parpatì (Sole che tutto il mondo percorri)” – ha ispirato il logo da noi ideato per le celebrazioni del presente Bicentenario, La notizia resa pubblica quasi subito al rientro in patria (1821) dall’esimio viaggiatore, destò l’ammirazione, la meraviglia e l’aperto interesse della comunità scientifica europea che, da quel momento, non smise mai d’indagare l’origine e d’interessarsi al patrimonio linguistico e culturale dei Greci di Calabria, dando seguito a importantissimi studi, con pregevoli volumi e poderosi lessici, scritti soprattutto in lingua tedesca, greca e italiana, oggi confluiti quasi interamente, per la parte lessicale, nel monumentale Dizionario Storico Etimologico degli Idiomi Italogreci di Anastasios Karanastasis, di cui il prof. Casile Pasquale, di concerto con l’Associazione Culturale bovese “Apodiafazzi” – in occasione del Bicentenario hanno curato la traduzione in italiano del primo tomo, dal neogreco, per fornire di validi strumenti didattici le scuole, i parlanti e, più in generale, tutti gli appassionati di questa nostra cultura, vera e propria miniera del patrimonio ellenico orale, tramandato nel Meridione italico sin dai tempi di Omero.Tutti i partecipanti all’incontro hanno espresso la convinzione che questa iniziativa che si svilupperà’ durante i mesi che verranno ,acquisterà’ un alto valore socio culturale e con una notevole valenza turistica.
La segreteria del Corsecom