di Gianluca Albanese (ph. e video di Enzo Lacopo)
LOCRI – Buona la prima. La manifestazione a difesa della ferrovia ionica, organizzata dal ferroviere di Monasterace Rocco Spanò e alla quale hanno aderito i pendolari del Ciufer e dall’associazione “Ferrovie in Calabria” è, tutto sommato, riuscita. Un presidio in ogni stazione (grazie al sostegno di parecchie amministrazioni comunali, tra cui quelle di Marina di Gioiosa Ionica, Siderno e Locri) e la voglia di rivedersi a breve per altre iniziative analoghe, a difesa di quella linea ferrata sulla quale, all’inizio del secolo scorso, viaggiavano convogli che collegavano la Locride al resto d’Italia, e intorno alla quale sono nate attività imprenditoriali, imprese, infrastrutture.
Di particolare rilevanza il presidio che si è tenuto questa mattina alle 11 alla stazione di Locri, al quale ha preso parte una settantina di persone che si sono trattenute per più di un’ora a discutere di come difendere la ferrovia e i suoi treni, e la Locride in generale.
Tra i presenti, il sindaco di Gerace Pino Varacalli, il suo omologo di Benestare Rosario Rocca e, naturalmente, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese, accompagnato dal suo vice Raffaele Sainato, dagli assessori Eva Cappuccio e Anna Baldessarro, dalla capogruppo Domenica Bumbaca e dal presidente del consiglio comunale Miki Maio.
Ma c’erano anche cittadini impegnati da tempo per la valorizzazione del territorio: da Nicola Monteleone a Silvio Guerrieri e Giuseppe Marrara, da Cosimo Romeo a Olga Carusetta, e una buona delegazione di cittadini, considerando il clima ancora assolutamente estivo e che rendeva sicuramente più appetibile un bagno al mare.
Come vediamo dalle immagini riprese dal nostro Enzo Lacopo, i presenti hanno espresso il significato dell’iniziativa.
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Giovanni Calabrese l’ha inserita in un quadro più ampio di mobilitazione dei cittadini che intende partire oggi e culminare in una grande manifestazione a difesa della Locride da organizzare per il mese di ottobre, nell’ambito dell’hashtag da lui stesso coniato, ovvero #iononmollo.
«Non credo più nell’associazione dei sindaci – ha detto Calabrese- ma credo molto nel coinvolgimento dei cittadini perché dietro le nostre fasce tricolori ci sono tutti gli elettori, i cittadini di questo territorio che devono sostenere la nostra azione e partecipare alla moblitazione, perché da soli i sindaci e i politici non possono andare da nessuna parte».
E se il sindaco Varacalli ha inteso sottolineare l’importanza di un sistema di trasporto pubblico più efficiente ripartendo da una metropolitana di superficie, tale da tenere conto delle esigenze dei residenti nella costa ma in maniera armonizzata con i bisogni dei cittadini dei paesi interni (formando il cosiddetto “Sistema a pettine”) il suo omologo di Benestare Rosario Rocca (fuoriuscito da qualche giorno da Sel) ha rilanciato l’idea di una grande mobilitazione per la Locride «Andando – ha detto – anche oltre, magari riprendendoci i nostri tesori artistici come i Bronzi di Riace».
Molto tecnico e dettagliato l’intervento dell’attivista di “Ferrovie in Calabria” Sergio Grasso (nella foto grande insieme ai sindaci) che ha dapprima sottolineato come rispetto all’orientamento manifestato nei mesi scorsi da Rfi e Trenitalia ci sia stata una leggera inversione di tendenza a favore dei viaggiatori, e poi ha spiegato che rilanciare il trasporto pubblico su rotaia da noi conviene «Perché la linea esiste da tempo – ha detto – e le stazioni sono site nel centro dei nostri paesi. Viaggiare in treno è rapido ed economico – ha proseguito Grasso – oltre che ecologico e pratico, visti i costi dell’RC Auto e della benzina. Le regioni più evolute lo hanno riscoperto da tempo e ora dobbiamo rilanciare la ferrovia ionica, che è stata la prima ad essere costruita in Calabria proprio per la sua importanza strategica e per il fatto che quasi il 50% della popolazione della nostra regione risiede sulla costa ionica».
Da segnalare l’applauso che i presenti, su invito del sindaco Calabrese, hanno tributato a un treno regionale (cosiddetta “littorina”) al momento della sua sosta in stazione, tra gli sguardi sbigottiti di alcuni viaggiatori extracomunitari.
Molto partecipato il dibattito che ne è seguito, nel quale sono intervenuti, tra gli altri, il locrese Cosimo Romeo, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei diversamente abili, e il cittadino di Bosco Sant’Ippolito Sebastiano Costanzo.
L’HASHTAG “RIVEDUTO E CORRETTO”.
Una curiosità finale riguarda l’hashtag #iononmollo scelto dal sindaco Calabrese per la mobilitazione in programma ad ottobre. Troppo simile a quel “boia chi molla” di moti di Reggio del ’70 diretti dal neofascista Ciccio Franco, è stato oggetto di un processo di integrazione, grazie al contributo del sindaco Rocca, con l’aggiunta di #ioresisto a #iononmollo, tanto da divenire, nella sua stesura pressoché definitiva #iononmolloioresisto, un compromesso frutto dell’asse trasversale Calabrese-Rocca tutto teso alla ribellione del territorio locrideo contro le inefficienze e i soprusi di certa politica, che stanno portando alla progressiva spoliazione di strutture e presidi di democrazia nel territorio.
Se la via dello spontaneismo “barricadero” in luogo della via politica attraverso i canali diplomatici e istituzionali sia quella migliore, lo scopriremo, però, solo da ottobre in poi.