RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
MONASTERACE – Dopo la batosta della (Tari), la tassa sui rifiuti che pesa come un macigno su cittadini, imprese e commercianti di Monasterace, in un paese in cui il 50 per cento della popolazione è disoccupata e un 20 per cento di pensionati vive alle soglie della povertà, cosa che crea sgomento, rabbia e preoccupazione in molti, sulla quale ho gia criticato la mia maggioranza per scelte poco lungimiranti, inopportune e senza programmazione alcuna che ha fatto perdere ben due anni dall’insediamento, è il caso di affrontare il tema dell’altissimo costo del servizio idrico, che ogni anno grava su tutta la comunità di Monasterace. Il costo dell’acqua in bolletta è tra i più cari d’Italia, in un paese come Monasterace ricchissimo di acqua ci troviamo a pagarla il doppio di tanti paesi anche della Sicilia, nota per i problemi gravi di approvvigionamento idrico.
Alcuni anni addietro i cittadini sono stati chiamati ad esprimersi ed il referendum ha sancito che l’acqua è un bene –risorsa pubblica sulla quale non si possono fare profitti.
In effetti l’acqua scorre dalle viscere della Madre Terra è appartiene a tutti, come l’aria che respiriamo, è risorsa quindi inalienabile è appartiene all’umanità intera.
Molte multinazionali e una parte della classe politica vorrebbero privatizzarla, ma il popolo italiano si è espresso in maniera decisa: sull’acqua non si possono fare profitti e lasciare la gestione a società miste e/o private significa andare contro la volontà popolare espressa chiaramente. Le amministrazioni comunali devono adeguarsi a questo principio e adoperarsi per far sì che questa importante risorsa sia a disposizione di tutti gratis o a costi accessibili a tutti. Oggi il canone acqua è esagerato a dir poco nel nostro paese è rappresenta un altro pesante fardello dell’imposizione fiscale locale.
Nel programma elettorale e nell’impegno preso con i cittadini dal palco abbiamo più volete sostenuto il fallimento della politica fiscale e gli alti tributi che i cittadini devono pagare come cosa ingiusta e criticavamo la precedente amministrazione per aver alzato al massimo le aliquote e dichiarato il dissesto finanziario. Abbiamo perso due anni e neanche sul costo dell’acqua siamo intervenuti, nonostante abbia più volte sollecitato ad affrontare sin dall’inizio anche questo problema così sentito dalla comunità locale.
Tra le tante risorse che il nostro territorio ha, l’acqua e un elemento preponderante e potrebbe essere seriamente valorizzata per abbassarne i costi elevatissimi del servizio di oltre 2 euro al mc complessivamente e alleggerirne così il carico fiscale sulle famiglie.
Per la raccolta differenziata avevo fatto proposte nel merito che miravano ad abbassare i costi sociali, sin dall’inizio come ho scritto di recente, di istituire un’isola ecologica prima di far partire la raccolta differenziata, e di organizzare una politica ambientale finalizzata a ridurre il peso fiscale: ma non sono stato ascoltato. A tal proposito, tra i tanti paesi virtuosi portavo l’esempio di Riace in controtendenza che ha saputo valorizzare la risorsa rifiuti e pure creare occupazione locale, cosa non da poco in un territorio come il nostro a forte disoccupazione e a reddito tra i più bassi d’Italia.
Sull’acqua ho posto due problemi sin dai primi mesi della legislatura: il primo la riparazione delle grosse perdite d’acqua cosa che in gran parte è stata fatta e sentita come prioritaria, A questa ho aggiunto la proposto di passare da una gestione privatistica del servizio idrico (Sorical) ad una gestione diretta da parte dell’ente comunale come peraltro hanno fatto per citarne solo due comuni, quello di Riace che dal 1 luglio non farà pagare il canore ed il comune di Napoli dove De Magistris alla luce del referendum ha già da qualche anno messo in campo la gestione pubblica comunale di questa importante risorsa con tanti risparmi e posti di lavoro aggiuntivi per la città.
Un grande comune Napoli ed un piccolo comune Riace ,tra i tanti, hanno sancito nel rispetto della volontà popolare che l’acqua è pubblica e hanno determinato di conseguenza: perché non si può fare a Monasterace ?
L’idea proposta a Monasterace partiva da un assunto che con un minimo di investimento e attraverso una accurata politica di bilancio si sarebbe potuto ridurre almeno della metà il canone acqua, come per i rifiuti (risorsa). Anche questa proposta che in un primo momento sembrava avviarsi si è fermata. Si sono persi due anni ! Ora l’appello che faccio alla mia maggioranza è quello di riprendere questa proposta e tradurla in atti concreti per arrivare all’obbiettivo di ridurre progressivamente il carico fiscale locale ormai pesantissimo, che rischia di porterà al collasso l’economia locale del paese.
Avevo proposto, dopo aver coinvolto alcuni dirigenti del Consorzio di Bonifica e dopo una attenta analisi del problema o la soluzione di un concordato con il consorzio come ha fatto Siderno che ha abbattuto i costi del canone rispetto alla sorical, o avviare completamente la gestione diretta facendo alcuni pozzi nuovi sufficienti al fabbisogno del paese e disdire progressivamente una volta terminata l’opera, il contratto con la Sorical che pesa come costo sui cittadini per ben 436.150,37 mila euro dati 2015; è l’esempio di Riace, perché non farlo a Monasterace. Un investimento produttivo che avrebbe portato l’anno successivo ad un risparmio di almeno due centomila euro, sfido chiunque a dimostrare il contrario. Così facendo si sarebbe venuto incontro ad un’esigenza primaria dei cittadini, quella di abbassare il peso dell’imposizione fiscale locale. Idea anche questa che non è stata sino ad ora presa in considerazione e che (è il motivo della presente nota) vuole sollecitare la mia maggioranza a prendere in esame e avviarne finalmente l’iter fattivamente. In merito ho consultato esperti e mi hanno assicurato che la cosa è fattibile, cosa che è a conoscenza del sindaco, che spero si muova in questa direzione di merito.
D’altronde, per parte mia come consigliere comunale mi sento la coscienza a posto, per aver fatto tante proposte e quasi mai ascoltato anzi spesso emarginato nelle decisioni, rispetto ai due anni in parte persi sul fronte della fiscalità locale. Cose buone ne sono state fatte, la pulizia ed il verde pubblico sono migliorate ma ancora insufficienti; ci sono ancora forti limiti sul fronte dell’arredo urbano e dell’accoglienza turistica : un paese pulito, ricco di verde e di adeguato arredo nelle piazze e nelle via è un importante biglietto da visita per il turismo, unito ad un abbassamento dei costi dei servizi potrebbero essere le scelte vincenti per investimenti privati e per svegliare l’economia locale asfissiata e paralizzata da mille fattori.
Non era questo il programma elettorale, di questo occorre rispondere ai cittadini; certamente non era stata votata la politica autoritaria di un uomo solo al comando, c’era l’impegno davanti ai cittadini di coinvolgere le esperienze e le migliori energie nel rispetto delle scelte collegiali: ma così il sindaco non ha voluto, preferendo il giovanilismo della poca esperienza a cui è facile far dire sempre sì, e aborrendo come nemica anche la minima critica costruttiva. Il giusto rapporto tra giovani e meno giovani con lunga esperienza poteva fare la differenza e ridare al paese quel guizzo necessario ad uscire dalle secche di anni di mal governo, ma così purtroppo non è stato e non certo per responsabilità mia, ma forse ormai è troppo tardi…
Ho tentato dunque di dare il mio modesto contributo in termini di idee e proposte e quindi la mia non è ne vuole essere una critica distruttiva, ma andava e va nella direzione del rispetto del programma che abbiamo presentato ai cittadini. Forse non tutti quelli che ricoprono incarichi possono dire altrettanto, fare un serio bilancio autocritico a metà legislatura diventa forse necessario e doveroso. Per parte mia continuerò a fare proposte e presentare idee nella speranza che diventino realtà, io farò la mia parte come da impegno preso con i cittadini!
Antonio Palmiro Spanò – Consigliere Comunale di maggioranza (Già Capogruppo dimissionario)