R. & P.
Roma, 22 dic – “Le ore che stiamo vivendo sono decisive per il futuro del Paese. La
sessione di bilancio in Parlamento e la predisposizione del Piano
nazionale di ripresa e resilienza sono le due partite determinanti per
costruire l’Italia dei prossimi decenni. Un’Italia nella quale il
Mezzogiorno deve essere il motore del rilancio della Nazione. Per
questo, le notizie sulla ripartizione dei fondi di Next Generation EU,
ma anche sulla riduzione dei fondi per la Decontribuzione Sud, sono
fonte di un’enorme preoccupazione che non può essere taciuta. Anzi, la
classe dirigente e politica del Sud deve dimostrare coesione e fermezza
nel rivendicare ciò che spetta alle regioni meridionali”. Lo afferma il
consigliere regionale calabrese Nicola Irto, componente della direzione
nazionale del Partito Democratico, che prosegue: “La possibile riduzione
del fondo per la decontribuzione, nell’ordine di 3 miliardi di euro per
i prossimi due anni, è molto grave. Il governo nazionale si fermi prima
di arrecare un danno enorme alla capacità di ripartenza dell’economia
meridionale, che aveva tratto beneficio dalla misura che lo stesso
governo aveva inserito nel Decreto Agosto. Per aiutare la Calabria e il
Mezzogiorno, la priorità deve essere il lavoro. Solo stimolando
l’occupazione si può aiutare la ripresa socio-produttiva delle nostre
regioni e, al tempo stesso, combattere la ‘ndrangheta. A Roma si evitino
scelte miopi e pericolose come quella di irrigidirsi dietro la clausola
del 34% che è contraria allo spirito solidaristico ed equitativo con
cui la Commissione europea ha lanciato il programma Next Generation EU”.
Irto conclude: “Penso sia opportuno che le forze di governo del Paese
attualmente impegnate nel tavolo del centrosinistra calabrese debbano
concentrarsi prioritariamente su questo aspetto, anziché soffermarsi su
bizantinismi e rivendicazioni di postazioni e ruoli”.