di Pasquale Vozzo
ROCCELLA IONICA – Stamani la redazione de Lente Locale mi contatta per informarmi della scomparsa del Prof Vittorio Daniele, Rimango attonito. Mi si chiede di scrivere qualcosa. Io non so scrivere necrologi rispondo. Non è semplice, è una cosa complicata, sottende il fatto che bisogna conoscere bene la persona di cui si scrive e stare attenti a non urtare sensibilità di familiari, amici, colleghi conoscenti. Poi riflettendo, iniziano ad affiorare ricordi dapprima nebbiosi, poi sempre più nitidi e vividi. Conoscevo il l Prof, così io lo chiamavo, da quando aveva intrapreso la carriera accademica e per il rispetto e la stima che ho sempre portato alla persona e al ruolo mi veniva sempre più difficile chiamarlo Vittorio. In America direbbero di lui come un uomo che ha costruito il suo successo, grazie al merito.
Il Prof di meriti ne aveva tanti. Uno studioso meticoloso innanzi tutto un perfezionista della materia. Non so a quale scuola accademica di economia si ispirasse, rischio un azzardo, probabilmente a quella neo-Keynesiana ma non verrei dire una idiozia. Abbiamo condiviso tre anni di consilierato al comune di Roccella Ionica dal 2006 al 2009, lui esponente di maggioranza io capogruppo di opposizione. Scontri accesi ma rispettosi. Condividevamo due particolari passioni, il gusto di fumare la pipa e l’amore per i cani da caccia. Lui cacciatore io no. Lui amante del Breton io del kurzhaar. Un giorno del Breton mi fece una disquisizione doviziosa e particolareggiata sulle particolari doti venatorie. Ma se la memoria non mi tradisce ricordo avesse anche un basset hound che ogni tanto si concedeva una passeggiata solitaria. Faceva capolino in piazza a Roccella. Un bellissimo esemplare, goffo ma elegante con un incedere sicuro ed austero attraversava la piazza e si dirigeva in via Marina. Lo osservavamo tutti, con disincantata ammirazione perché era proprio bello.
Dicevo gran cultore della pipa. Sui tabacchi e sulla loro fragranza e robustezza possedeva una conoscenza di prim’ordine, dal kentuki, al viginia al latakia, era un conoscitore raffinato delle marche più pregiate. Ma soprattutto sul tipo, sul taglio della radica, sabbiata liscia, d pipa curva o dritta. Lui preferiva la dritta io la curva. Ed anche su questo una dissertazione. Ma quello che lo ha sempre contraddistinto, il suo essere un gentleman un profilo accademico di scuola britannica.
Autore di diversi saggi di economia teneva convegni in ogni dove. Tempo addietro fui invitato ad assistere ad una tavola rotonda sulle prospettive di sviluppo tra nord e sud. Lui era tra i relatori. Un tema su cui stava consolidando la sua esperienza di docente come massimo esperto. Penso presentasse un suo lavoro. E ricordo che proprio a quel tempo avevo appena finito di leggere “SUD” di Renato Brunetta in cui l’autore aveva citato il Prof Vittorio Daniele. Portai con me il volume volevo mostrarglielo. Incontrandolo per salutarlo, vedendo il libro me lo prese dalle mani e mi indicò la pagina proprio dove Brunetta lo aveva citato. Anticipato. Anche in quel caso era riuscito a sorprendermi. Il Prof era un prof a tutto tondo. Ora che non è più tra noi penso alle volte che avrei voluto incontralo e parlarci ancora, magari di pesca di caccia, anche di economia, di cosa pensasse di questo governo. Peccato, di caccia, di pesca o di tabacchi qualunque cosa fosse ci sarebbe sempre stato qualcosa da sapere o da imparare. Ciao Prof.