di Antonella Scabellone
LOCRI- Ha ammesso di avere colpito la propria convivente al culmine di una lite furibonda scatenata dalla gelosia, un raptus di follia per avere scoperto una relazione segreta di lei con un altro uomo. Si è però dichiarato pentito, e ha ammesso che non era sua intenzione ucciderla.
Così, Giancarlo Martelli, questo pomeriggio, nella casa circondariale di Locri, di fronte al Gip, dottor Sergio Malgeri, si è assunto la responsabilità di quanto accaduto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio scorsi quando, al culmine di una lite, ha ferito gravemente la sua compagna cubana, lasciandola esanime sul pavimento della propria abitazione di via Foggia, a Locri, dove i due erano andati a convivere da meno di 24 ore. Allo stato degli atti non è chiaro con quale arma, arnese o altro oggetto contundente Martelli abbia colpito la donna, dal momento che il corpo del reato non è stato rinvenuto, ne’ l’uomo è stato in grado di ricostruire la dinamica precisa e le modalità del delitto.
E’ stata la mamma di Martelli, che era in casa, resasi conto dell’accaduto, a dare l’allarme e attivare la macchina dei soccorsi; intervento tempestivo che ha reso possibile trasportare subito la vittima all’Ospedale di Locri dove la stessa è stata operata per poi essere trasferita ai Riuniti di Reggio Calabria. La prognosi rimane riservata.
Difronte al pubblico ministero, dott.ssa Marzia Currao, e al tenente Domenico Testa, del Gruppo Carabinieri Locri, assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Pino Mammoliti, il giovane ha dato la sua versione dei fatti, nel corso di un lungo e sofferto interrogatorio, ricostruendo, dall’inizio alla fine, la breve storia sentimentale con la compagna cubana, conosciuta, a suo dire, nello scorso mese di settembre, in una casa “per appuntamenti” di Siderno. Da lì sarebbe nata una relazione tra i due che, da semplice avventura, si sarebbe trasformata in qualcosa di piu’ serio, tanto da indurli a programmare una convivenza. Ma Martelli non si fidava delle sua compagna, tanto da arrivare a clonare il suo telefono cellulare per controllarne tutti gli spostamenti; tra questi, un viaggio della donna a Milano, i primi giorni dell’anno, durante il quale il giovane avrebbe scoperto una relazione della stessa con un uomo li’ residente proprio mentre lui, in assenza di lei, ultimava i preparativi per la nuova casa, dove sarebbero dovuti andare a vivere insieme al suo rientro. E così, il 6 gennaio, sarebbe nato la lite furibonda tra i due in quanto il Martelli avrebbe chiesto chiarimenti alla compagna, rientrata da Milano, in merito alla relazione che aveva casualmente scoperto.
Questa la ricostruzione del reo confesso che, al termine dell’interrogatorio, ha consegnato al giudice una lettera indirizzata alla compagna in cui chiede perdono per quanto fatto.
L’avvocato Pino Mammoliti, per il suo assistito, si opposto alla convalida dell’arresto, dichiarando che non ci sono più le esigenze cautelari, e ha chiesto in alternativa la misura restrittiva degli arresti domiciliari. Entro 48 ore si saprà l’esito dell’udienza.
Nel frattempo potrebbe essere sentita anche la giovane donna con la modalità dell’incidente probatorio qualora il giudice accogliesse la richiesta del pm che ha ritenuto opportuno procedere in quanto la stessa, attualmente, seppur gravemente ferita, è vigile e attenta, pertanto in grado di rendere testimonianza, seppure con le forme della modalità protetta.