di Domenica Bumbaca
LOCRI – Sono molte le associazioni che si impegnano sul territorio. Ognuna con le proprie peculiarità, i propri credo, le affinità politiche ed obiettivi da perseguitare.
A colloquio con Giovanni Scarfò, il presidente del gruppo LPN, Locri Patria Nostra, approfondiremo la vita, la storia e le finalità di un gruppo di 17 anni che in questo arco di tempo ha vissuto sempre mettendo al primo posto l’identità locrese, e la denominazione dell’associazione lo dice chiaramente.
Giovanni Scarfò, avvocato di professione, racconta Lpn, come fosse, e in realtà lo è, una propria creatura, un progetto suo e di altri ragazzi e ragazze di Locri, oggi affermati professionisti, con lo spirito sempre libero e “oltre gli schemi”.
Non facciamo in tempo a chiedere cosa è LPN, che lo Scarfò parte come un fiume in piena e, non ci resta che ascoltarlo.
LPN nasce nell’agosto del 2002 e sin da subito decidiamo di partire con la pubblicazione di un periodico “Il Maestrale”. Il giornale serviva a veicolare il nostro modo di pensare e di agire. Da subito, ci collochiamo e ci schieriamo, verrebbe da dire, nel campo identitario, preferendo il politicamente scorretto al pensiero unico dominante. Per un anno e mezzo (il primo numero è del settembre del 2002, l’ultimo del febbraio 2004), le nostre energie sono state totalmente assorbite dalla realizzazione della rivista, ma nello stesso tempo si è andato formando il nucleo storico di questo gruppo ed abbiamo iniziato ad organizzare presentazioni di libri, mostre fotografiche e multimediali, dibattiti, convegni, ci siamo mossi nel sociale promuovendo raccolta fondi, raccolte alimentari, abbiamo donato libri e giocattoli in più occasioni, a vari enti ed associazioni che si occupano dei più bisognosi. Con il passare degli anni abbiamo ripreso a pubblicare riviste cartacee (Punto d’impatto) ed online (Zona LPN per dieci anni). Ci siamo mossi, veramente, a 360 gradi e senza preclusioni, il nostro primo manifesto, riportava il simbolo dell’associazione e la dicitura “oltre gli schemi”, oggi va di gran moda andare oltre, noi lo abbiamo fatto 17 anni fa, senza aver paura di confrontarci e sempre pronti a dibattere con tutti. Ci piace ricordare l’esperienza vissuta all’interno del Locride Summer Village, dove per ben quattro anni, siamo stati ospiti con un nostro stand e con le nostre attività e tutti sanno a Locri, che gli organizzatori erano e sono per formazione culturale e politica molto distanti da noi. Così come abbiamo dato vita e gestito con altri gruppi, il centro estivo di aggregazione giovanile (estate 2007). Inoltre, meritevole di segnalazione è la rassegna “Musica e parole non conformi”, cinque edizioni ed è grazie a questa esperienza che nasce il progetto musicale “Ellepienne”, un duo acustico che ha al suo attivo decine di concerti/serate e da un paio d’anni, sempre nel campo della musica non conforme, abbiamo Francesco (voce e chitarra), che ha iniziato con diverse serate.
Cosa rappresenta LPN a Locri?
Veramente dovrebbero essere gli altri a dirlo. A noi piace pensare che abbiamo dato e rafforzato il senso di appartenenza alla nostra comunità, potrebbe apparire secondario, ma secondo noi non lo è, il materiale autoprodotto (maglie, felpe ed altro), viene puntualmente preso d’assalto ed esaurito nel giro di pochi giorni. Negli anni ci sono arrivate fotografie, dagli angoli più disparati del mondo, con persone che indossano le maglie Locri Patria Nostra e che ci scrivono di essere orgogliosi di esserlo anche se a migliaia di chilometri di distanza.
Dopo anni una sede al centro della Città…
Noi negli anni siamo andati avanti autofinanziandoci, non abbiamo ottenuto fondi e finanziamenti, qualcuno ogni tanto ci ha provato a mettere qualche voce in giro, ma non ci è riuscito. Abbiamo avuto diverse sedi ed a settembre del 2018, abbiamo ritenuto di avanzare richiesta al Comune per ottenere uno spazio e la Giunta ha deliberato concedendoci il piccolo immobile, posto all’interno della Villa Comunale, di fronte al Comune.
Cosa rappresenta e quale obiettivi?
17 anni di vita non sono pochi e vogliamo credere che la concessione di questo spazio, sia il riconoscimento di quanto fatto sino ad oggi, noi portiamo avanti la dicotomia, il dualismo, il duello tra: “Locresità” e “Locritudine”, dove quest’ultima sta a rappresentare lo sport preferito di alcuni nostri concittadini, il pettegolezzo, il lamento, la critica ad ogni costo contro appunto la “Locresità”, l’essere orgogliosi di appartenere a questa terra, ricordare ciò che siamo stati per essere all’altezza dei nostri padri e dare un futuro ai nostri figli, questo è il nostro cammino e questo continueremo a fare.
Avete iniziato una rassegna “Novecento Locrese” ed il 30 marzo porterete Sebastiano Caputo a Locri, parlaci di questi eventi.
Questa domanda racchiude tutta la nostra attività, la nostra visione, sia a livello locale sia a livello nazionale. Come si può intendere facilmente, con la rassegna raccontiamo quanto accaduto dalla nascita di Gerace Marina, la Seconda Locri, attraversando tutto il novecento. Riteniamo fondamentale conoscere il nostro recente passato, ma non solo perché utile dal punto di vista storico, ma perché studiando quanto accaduto, acquisisci gli strumenti per poter affrontare e capire il presente e programmare il futuro. La venuta di Sebastiano Caputo, per noi è la dimostrazione reale e pratica, di come si possa fare informazione senza accontentarsi di verità precostituite ed il più delle volte, accomodanti nei confronti del potente di turno. Sebastiano è un reporter di guerra autodidatta, è stato in Siria, Libano, Iran ed altre nazioni, dirige la rivista “L’intellettuale Dissidente”, ricopre la carica di presidente della Fondazione SOS Cristiani d’Oriente, ha scritto due libri sulla guerra in Siria e sul Medio Oriente, è cofondatore del festival dell’editoria e del giornalismo “LIBROPOLIS”, tutto questo a soli 27 anni. Un vero esempio per i nostri giovani.