(foto e video di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- <<Tra domani e mercoledì incontreremo il nostro legale, l’avvocato Callipo, facendo le opportune valutazioni, come ripresentare un nuovo piano di riequilibrio finanziario mediante il Decreto Milleproroghe approvato qualche giorno fa in Parlamento che, consente agli Enti cui il piano è stato bocciato, di trasmetterlo entro maggio. Valuteremo quindi se beneficiare di questa norma e al contempo, se appellarci alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti e presentare ricorso. Il nostro intento, è cercare in tutti i modi di verificare se ci sono le condizioni per ovviare il dissesto finanziario>>.
Sono le parole del primo cittadino, Giovanni Calabrese, pronunciate durante l’assemblea con i dipendenti, tenutasi questa mattina nella sala consiliare.
Un confronto che in realtà, era stato programmato per venerdì scorso, poi rinviato a causa delle verifiche condotte dall’Arma dei Carabinieri, proprio sul lavoro del personale all’interno dell’Ente, le cui indagini sono allo stato attuale, ancora in corso.
Ed è Calabrese ad entrare nel merito della sentenza della sezione regionale di controllo per la Calabria della Corte dei Conti, che con deliberazione numero 13/2017 dello scorso 22 febbraio, ha respinto il piano di riequilibrio finanziario del Comune, per come era stato rimodulato, giudicandolo “non attendibile e congruo” per una sottostima del disavanzo derivante dal riaccertamento straordinario <<Abbiamo la coscienza a posto-ha esordito il sindaco- abbiamo tagliato tutto ciò che era possibile tagliare sul bilancio, ad esempio (un terzo del personale), non senza polemiche e decisioni impopolari. Abbiamo revocato la procedura di mobilità per 42 dipendenti part-time e avviato il prepensionamento di alcuni dipendenti, senza penalizzare nessuno. Per una scarsa riscossione delle entrate, rischiamo il dissesto, basti pensare che l’incasso idrico equivale solo al 40%; in 4 anni siamo stati obbligati a emettere 4 ruoli d’acqua. Il problema del pagamento idrico deriva da anni pregressi. Non possiamo strozzare i nostri cittadini>>.
Rivolgendosi al personale, il sindaco ha sottolineato che <<Qualora dovesse essere dichiarato il dissesto, non dovrebbero esserci ripercussioni sul vostro ruolo all’interno dell’Ente. Non è una vostra sconfitta, ma un problema del sistema. La situazione è complicata ma l’affrontiamo, cercando l’interesse dell’Ente. Non mi impressionano le denunce per mobbing avviate da qualcuno di voi, perché il mobbing l’ho subito io. Quello che vi chiediamo è un maggior impegno, in attesa dell’esito delle verifica delle Forze dell’Ordine. Non è una cortesia che fate a me, ma è un dovere verso la Città>>.
<<Il dissesto è un problema che tocca tutti- ha proseguito il vicesindaco e assessore al ramo, Raffaele Sainato– un valido motivo per evitarlo. Tra le conseguenze del dissesto, una nuova rimodulazione organica che prevede 87 dipendenti, in base alla nuova normativa. Vogliamo scongiurare questa possibilità. Con varie difficoltà, abbiamo garantito i vostri stipendi. Valuteremo se presentare un nuovo piano ma sicuramente, faremo ricorso. Da parte dell’Amministrazione dipende il massimo sforzo, da voi dipendenti, ulteriore impegno. Il nostro errore è stato non confrontarci con voi ogni sei mesi. E poi, non è vero che in questo Ente ci sono dipendenti fannulloni. Se qualche dipendente rischia il suo ruolo all’interno dell’Ente, al termine delle indagini in corso, è anche una nostra sconfitta. Se qualcuno ha sbagliato, non riguarda tutti voi 96. E’ necessario un maggior impegno, questo Comune merita fortune migliori che, passa attraverso il contributo che avete sempre dato>>.
Particolarmente amareggiato, sul giudizio emesso dalla Corte dei Conti, è apparso il segretario generale Scuglia <<Anche se rispetto la decisione emessa, mi sento sconfitto, ho dedicato tre anni alla redazione del piano, dando il massimo; non sono stato capace di dare di più. La Corte dei Conti ha ignorato i procedimenti avviati dal Comune, come il collocamento a riposo del 30% della forza lavoro, con altre due unità a riposo entro quest’anno; per la Corte dei Conti è anche irrilevante che l’Asp debba al Comune cinque milioni di euro, come è irrilevante che il Ministero della Giustizia debba all’Ente altre somme. Questo non lo condivido, mi sembra un accanimento; è stata una lotta contro tutto e tutti>>.
<<Non è una tua sconfitta-ha poi replicato Calabrese al segretario Scuglia-abbiamo cercato di migliorare i servizi e la qualità della vita comune. Certo, con un impegno diverso avremmo potuto fare meglio. Vogliamo evitare il dissesto per il futuro della nostra Città e dei nostri figli. Siamo certi di consegnare una Città diversa rispetto a come l’abbiamo trovata, ovvero una macchina amministrativa funzionante. Continueremo lo stesso percorso, auspicando di avere entro maggio o prima della fine del nostro mandato, una risposta: o dissesto o approvazione piano>>.
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