(Foto e VIDEO di Enzo Lacopo)
di Francesca Cusumano
LOCRI- Sono trascorsi cinque mesi dalla manifestazione di quel 17 ottobre, dove sindaci della Locride, sindaci della Piana ma soprattutto numerosi cittadini a gran voce gridavano “Giù le mani dall’Ospedale”.
Oggi, a distanza di questi pochi mesi, nulla è cambiato dopo la manifestazione a difesa del nosocomio locrese, le cui criticità è inutile negarlo, continuano a persistere. E i problemi sono sempre gli stessi: la mancanza di personale, reparti chiusi e/o destinati alla chiusura, la riduzione dei posti letto.
E questo pomeriggio nella Sala Consiliare del Comune si è tenuto un nuovo incontro/ dibattito, convocato dal sindaco di Locri Giovanni Calabrese, in collaborazione con l’Osservatorio sulla Sanità con tema “Sanità bene comune da riconquistare-DCA 30 del 3 marzo 2016: cosa cambia per il nostro Ospedale?”, in cui si è discusso del citato decreto adottato dal commissario ad acta, relativo la riorganizzazione delle reti assistenziali calabresi.
Presenti al dibattito, alcuni sindaci della Locride, rappresentanti sindacali, alcune associazioni del territorio, il consigliere provinciale Pierpaolo Zavettieri, e ovviamente, personale sanitario del presidio ospedaliero e il direttore sanitario Vincenzo Schirripa.
<<Siamo qui oggi-ha premesso il sindaco Calabrese- per confrontarci e per capire insieme, quali saranno le ripercussioni positive o negative sull’Ospedale della Locride. Tante sono le perplessità che permangono, ad esempio, sulla risonanza magnetica. Dobbiamo capire se è necessario fare una controproposta da indirizzare a Scura>>.
E’ toccato al direttore sanitario Schirripa,spiegare alcuni passaggi del decreto 30 del 3 marzo 2016.
Schirripa dopo aver sottolineato l’impegno dell’Amministrazione a salvaguardia dell’Ospedale, ha evidenziato che per lo stesso nosocomio, sono stati previsti 252 posti letto, di cui 220 Degenza Ordinaria, 17 Day Surgery e 15 Day Hospital <<Questo decreto- ha detto- può essere discusso. Se il nostro Ospedale è un punto di riferimento per il nostro territorio, ci vuole un miglioramento dei fatti. Criticità ci stanno, il reparto di Ortopedia è quasi chiuso, con soli tre medici. L’Azienda deve dare risposte positive; inoltre, si stanno avviando procedure per i concorsi, per ricoprire posti vacanti. Abbiamo un personale ridotto all’osso>>.
Tanti gli interventi che poi si sono alternati. Tra questi ne riportiamo alcuni, quali quello di un ex dipendente dell’Asl n° 9, il dottor Marando che ha consigliato ai presenti, di analizzare i capitolati di spesa durante la gestione commissariale.
Angelo Rossino, presidente di Articolo32Calabria, ha parlato di capire cosa serve all’utente e non al medico<<Se si vuole fare un ragionamento serio- bisogna partire dall’istituzione del Registro Tumori così come quello Epidemiologico>>.
Per Michele Firmo della Uil,è vero che vi sono 252 posti letto, ma è altrettanto vero che non ci sono medici <<La Radiologia senza medici, non può andare avanti. Oggi non abbiamo risultati, ci sono specialisti ambulatoriali prestati al reparto. Basti pensare che alla fine dello scorso anno, sono stati 513 i collocati a riposo senza una sola sostituzione. Hanno chiuso la Geriatria, la Medicina di Urgenza; non è possibile che il reparto di Ortopedia, fiore all’occhiello del nosocomio, si sia ridotto a 4 posti letto. Dobbiamo rimboccarci le maniche. Se non ci sono medici, non possiamo mandare la nostra gente ad operarsi altrove>>.
Nuccio Azzarà, esponente della segreteria provinciale della Uil/Fpl Calabria, ha evidenziato senza troppi giri di parole, come l’Asp non abbia atti contabili di riferimento, nè come non esista un piano sanitario nella Regione Calabria <<Non si sa neppure- ha dichiarato- a quanto ammonta il debito dell’Azienda Sanitaria, un debito che rischia di travolgere la Regione Calabria. Mi auguro che la politica decida di non nascondersi dietro il commissario ad acta, ma che faccia tutto ciò che non è riuscita a portare a compimento>>.
Anche per Emanuela Barbuto, della FSI, è fondamentale incentivare tutte le professionalità nei reparti.
Per Nadia Cautela <<Bisogna essere più pratici e non fare filosofia>>. La stessa, si è soffermata sulla qualità della nostra area ospedaliera <<Dove sono i medici di base completamente assenti? Il Pronto Soccorso dovrebbe essere un’eccellenza dell’Ospedale, dobbiamo ottimizzare le risorse che abbiamo. Dobbiamo essere all’altezza di affrontare determinate circostanze.Cerchiamo di migliorare quello che abbiamo. Schirripa deve pretendere l’impostazione di linee guida, direttive, così come avviene in tanti altri ospedali. L’utenza deve pretendere la qualità che, deve essere garantita>>.
Giuseppe Giugno, sindaco di Careri, ha ribadito l’evidente modifica del settore sanità <<Basti considerare i grandi primari. La sanità sta cambiando, il paziente necessità delle prestazioni e quindi, per qualsiasi problema, ricorre al Pronto Soccorso. Vogliamo che l’Ospedale venga riconosciuto come Spoke; vogliamo risposte serie; dobbiamo tornare alla nostra vecchia realtà, altrimenti l’unica soluzione è annullare le Asp e fare aziende ospedaliere dipendenti dalla Regione Calabria>>.
Dello stesso avviso, il sindaco di Monasterace, Cesare Deleo, ovvero individuare una strategia per ottenere qualche risultato.
Giuseppe Zampogna, primario del Pronto Soccorso ha spiegato di come il reparto da lui diretto, agisca nel suo piccolo con linee guida <<Purtroppo in Pronto Soccorso, arrivano tanti pazienti anziani che una volta venuti, non vogliono più tornare a casa, stessa cosa per i pazienti oncologici. Se l’assistenza domiciliare funzionasse-ha proseguito- molta gente non arriverebbe al Pronto Soccorso. Bisogna essere propositivi, affinché la situazione cambi>>.
Per il Corsecom, è intervenuto il dottor D’Agostino che, ha dato ampia disponibilità a trovare le strade adatte per avere una volta per tutte, un Ospedale degno di essere chiamato Spoke, in base ai decreti e alle leggi che ci sono<<Organizziamoci a dare questo input, ad essere non solo operatori ma anche utilizzatori di una struttura che, purtroppo non esiste>>.
Pierpaolo Zavettieri, consigliere provinciale, ha invitato tutti a superare gli errori del passato <<Molte colpe-ha chiosato- sono da attribuire anche a noi stessi. Pure la politica regionale è assente sul territorio, da qui deve partire la forza di inserire persone valide nella Locride. La giunta regionale non sta procedendo come dovrebbe>>.
Trovare una via d’uscita, è quanto ha rimarcato il sindaco di Siderno, Pietro Fuda <<Io non so chi sia il regista di tutta questa faccenda che porta a qualcosa che, non coincide con i nostri interessi. Un fatto è certo: non possiamo aspettare questi concorsi per coprire i posti vacanti all’interno dell’Ospedale, il fattore tempo ha un senso in queste questioni. Questo territorio è isolato, ci sono questioni che interessano a tutta la comunità. Dobbiamo venirne fuori in qualche modo per evitare, di piangerci addosso. L’Ospedale serve, dobbiamo sviluppare una battaglia per salvaguardarlo, sennò ci imbatteremo in lotte che non sono di nostra responsabilità>>.
In accordo con Fuda, il sindaco di Locri Calabrese nel ritenere l’utilità dell’incontro odierno, ha anticipato che si provvederà a organizzarne in tempi brevi, uno nuovo con i sindaci e sindacati per “mettere insieme le esigenze del territorio”.
<< Non molleremo- ha continuato- non possiamo continuare a subire. Tra i cittadini c’è grande preoccupazione. La situazione è ancora peggiorata, se non invertiamo la rotta. Anche il vescovo Oliva che stasera non ha potuto partecipare, continua a condividere questa battaglia che non ha colore politico>>.
Infine, le conclusioni sono state affidate al direttore sanitario Schirripa che, ha sostenuto nuovamente di stare lavorando, facendo richiesta al Ministero, quanto personale serva reparto per reparto,tenendo presente le limitazioni dell’attuale personale in servizio <<Nell’immediato chiedo ai sindaci,di mobilitarsi per quello che si può fare>>.
Il Video ESCLUSIVO con alcuni interventi del dibattito.