R. & P.
Grande giornata, ricca di emozioni, al Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, guidato dal dirigente Carmela Rita Serafino, che ha accolto, giovedì 5 maggio in Aula Magna, il vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, Sua Eccellenza Mons. Francesco Oliva.
Una visita attesa, facente parte del cammino sinodale, iniziato nell’ottobre del 2021, prima a Roma e poi in tutto il mondo, come sottolinea l’apertura del Documento Preparatorio: “La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo”.
Una Chiesa unita, dunque, che decide di camminare per il mondo, dialogando, interrogandosi, ma soprattutto ascoltando.
Ed è per questo che anche la nostra Diocesi ha deciso di intraprendere questo viaggio unitario attraverso il confronto, non solo in ambito ecclesiale, ma anche sociale e culturale.
Le scuole, allora, diventano luoghi privilegiati, per un incontro edificante e propositivo, soprattutto se a condurlo, con grande saggezza e profondità è il pastore della comunità diocesana, un simbolo, per eccellenza, di unità e punto di riferimento spirituale e dottrinale.
Con questi presupposti, il Liceo Zaleuco ha accolto Mons. Oliva, ma soprattutto con quell’entusiasmo che solo i giovani possono avere, che si è manifestato in un bellissimo canto iniziale, composto da Marco Frisina “Jesus Christ, you are my life”, divenuto l’inno di tutti i raduni mondiali dei giovani, dal Grande Giubileo del Duemila.
A seguire i saluti istituzionali del vice – preside prof. Enzo Romeo, che ha sottolineato l’importanza, a livello sinodale, della visita del vescovo, per superare nel dialogo molteplice, ma concorde, tante situazioni critiche, prima fra tutte la guerra, che a livello mondiale si stanno vivendo.
Sulla stessa scia, il saluto da parte dei ragazzi, Giulio Albanese (IV A) e Davide Marrapodi (IIIA), e il loro mettere in evidenza come un conflitto, portato a conseguenze estreme, possa disumanizzare, ma anche distruggere quei valori di concordia, fratellanza, rispetto su cui le nuove generazioni dovrebbero fare affidamento, per diventare futuri cittadini consapevoli e propositivi, senza paure, senza ostruzionismi, senza prevaricazioni, ma con quella libera volontà di migliorare l’ambiente, che porta a realizzare, in concreto, i propri progetti.
La realtà sinodale deve diventare cassa di risonanza, per far comprendere che “un cuor solo e un’anima sola” delle antiche comunità è ancora possibile.
Essere fratelli si può, perché noi siamo riflesso di un Amore immenso che liberamente ha deciso di scorrere nei limiti dell’umanità, per riscattarla, rinvigorirla e inondarla di un sentimento senza riserve.
In base a questo non si possono lasciare scorrere davanti a noi immagini di un’umanità spezzata, aborrita, terrorizzata, bisogna reagire con il coraggio e la convinzione che proviene dalla vita che vince la morte, dal bene che trionfa sul male, dal donare che è più forte del sottrarre.
Inoltre, i ragazzi hanno voluto elogiare Sua Eccellenza per l’impegno verso i profughi ucraini, accolti in Diocesi, un esempio di autentica accoglienza.
Alle parole dei ragazzi l’intervento del vescovo è stato intenso e diretto, sottolineando, sulla scia del Sinodo, “come la Chiesa, oggi, vada incontro all’uomo con le sue problematiche e resti in ascolto, perché la fede – ha messo in evidenza Mons. Oliva- diventi una questione di attrazione, non di ragionamenti filosofici. Un esempio autentico, di fede concreta, vissuta, incarnata nel tessuto esistenziale delle persone, vale più di qualsiasi trattato teologico. Avere dei buoni esempi e punti di riferimento morali e spirituali, può portare a sviluppare sani valori di fratellanza, ma anche scelte consapevoli di coscienza che portano a rifiutare sistemi politici autarchici e totalitari che annullano la libertà, i diritti, la dignità, in nome dello strapotere, spesso, come adesso, imposto con le armi”.
“La Chiesa – ha continuato il vescovo – non può accettare simili soprusi, non può scendere a compromessi, ed è soprattutto monito per i giovani ad una sana ribellione contro tutto ciò che reprime ogni aspettativa futura, ogni speranza, ogni sogno”.
Al termine dell’incontro, diverse sono state le domande da parte dei ragazzi, segno che la presenza del vescovo ha prodotto frutti di riflessione e buoni propositi.
A conclusione dell’evento, è stato donato al vescovo Oliva, come ricordo della giornata, l’Olio di Zaleuco, prodotto dai ragazzi della scuola nell’ambito dell’attività di PCTO.
A sua volta Mons. Oliva ha voluto donare dei segnalibro, a tutti i ragazzi presenti, con una frase di papa Francesco e un piccolo Vangelo, per ciascuna classe.
Sulle note di “Dolce sentire”, si è conclusa, così, la visita di Sua Eccellenza, Mons Francesco Oliva, che rimarrà, soprattutto per i ragazzi, uno scambio unico di emozioni, sotto il segno dell’amicizia fraterna.
“Avere orecchi, ascoltare, è il primo impegno. Si tratta di sentire la voce di Dio, cogliere la sua presenza, intercettare il suo passaggio e soffio di vita” (Papa Francesco).