di Enzo Romeo
Il genio agrigentino lo aveva detto in tempi non sospetti. E quando Luigi Pirandello, nel 1936 vinse il Nobel per la letteratura, i concetti sull’esistenza e sulle società, racchiusi in una produzione letteraria e teatrale sterminata, erano diventati un dogma. Del resto vai a sconfessare chi aveva detto e scritto chiaramente che gli altri ti vedono come vogliono e che se il gruppo dominante ti appioppa una maschera, da essa è difficile svincolarsi. In Così è se vi pare, il principio del sembrare che diventa realtà è sviscerato in modo assolutamente perfetto.
Oggi in molti dovrebbero ritrovare quelle pagine, forse studiarle per la prima volta o, magari, se hanno dimenticato gli studi classici delle superiori, andare a farsi una ripassata. Perché, vedete, di soloni della prima mattina cominciano ad essercene troppi.Tutti depositari della verità, ancorché trattasi di verità imbecille e priva di essenza. Vergognosi e lerci nelle esternazioni pro o contro qualcuno. O, forse, pure interessati, essendo necessario adulare e leccare, evitiamo riferimenti anatomici.
Nomi? No, non non ne faccio. Ma trovo insipido chi dia credibilità a chi parla e sparla di altri, facendosi passare per difensore dell’ etica del comportamento. Gente senza arte e ne parte che sparla,in nome anche di un anticonformismo di maniera, trovando orecchie, che avrebbero dovuto essere, forse lo sono state, autorevoli, e che adesso ascoltano, liete, pura cacca. È l’effetto di una società chiaramente malata e incapace di assumersi realmente ,non facendo gossip,responsabilità in prima persona.
La convenienza, poi vai a capire quale possa essere, come prius.Il prius una volta si applicava ai Principi della nobiltà di fine ottocento e inizio Novecento – un mirabile e inarrivabile Vittorio Gassman ne fece un meraviglioso esempio nella sua partecipazione al film Il Conte Tacchia- come elemento di distinguo in melius. Oggi si applica, erroneamente o in modo interessato, agli indegni.













