Nuova missione umanitaria intercettata da Israele
di Simona Ansani (foto fonte ilfattoquotidiano.it)
Non si fanno blocchi navali per impedire l’arrivo di viveri e medicinali. Dovremmo scriverlo a caratteri cubitali, per farlo comprendere a Israele e i Governi complici di tale mostruosità. Manifestazioni, cortei, occupazioni, tutti in piazza per esprimere solidarietà e vicinanza a un popolo, quello Palestinese, che ancora prima del 7 ottobre di due anni fa, sopravviveva sempre sotto assedio costante di Netanyahu.
E la nostra politica, il nostro Governo, la nostra donna, mamma e cristiana Giorgia Meloni, è spiazzata da tutto ciò. Chissà cosa mai ci sarà sotto, chi sta muovendo i fili di questi burattini, staranno pensando. Probabilmente nessuno, i cittadini sono solo schifati da tutto questo orrore che si chiama GENOCIDIO, per lo sterminio di una popolazione, quella palestinese. Per vendicare 1200 morti ebrei israeliani da quell’orribile 7 ottobre, Netanyahu ne ha fatti 65000 in due anni.
Intanto anche la missione umanitaria della Freedom Flotilla Coalition e Thousand Madleens to Gaza, facente parte le tre imbarcazioni Gaza Sunbirds, Alaa Al-Najajr e Ana Al-Sharif, sono state intercettate dall’esercito israeliano a circa 120 miglia dal territorio di Gaza, come si legge in un comunicato pubblicato sul sito internet di FFC, e dai vari video degli uomini e donne a bordo pubblicati sui vari canali social. Questa volta sui natanti non civili, ma medici e infermieri, fra loro anche nove cittadini italiani.
Ben Givir, il Ministro della sicurezza israeliana, in un video mostra fiero le foto di Gaza distrutta che ha fatto appendere in carcere <<Così i prigionieri palestinesi le vedono tutti i giorni, quando escono nell’ora d’aria>> ha detto compiaciuto.
Mentre la notizia di 24 ore fa è che la Meloni, insieme ai Ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto, e all’ad di Leonardo Roberto Cingolani, sono stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. La premier ieri sera intervistata da Bruno Vespa parla di <<Clima pericoloso. Non sanno più dove denunciarci per tentare di intervenire per via giudiziaria>>.
Mala tempora currunt, ci viene da dire, augurandoci che la pace possa essere davvero vicina, che gli aiuti umanitari possano riprendere a transitare liberamente, che i medici e para medici possano svolgere il proprio operato a Gaza e che finalmente possano esistere due popoli e due stati.













