di Enzo Romeo
Si chiama Sensation e milita nel campionato di Serie B2 Femminile di Volley. Si chiama Sensation e rende onore a questo sport, nobile e pregno di sana passione. Ieri pomeriggio, ho deciso di andare a vedere la partita di calendario che la formazione di Gioiosa Jonica ha giocato contro la Reghion Volley di Reggio. Per una volta ho tradito il teatro o il cinema, ma senza colpa, perché lo sport è anche per me prima fila.
L’incontro si è giocato al palasport Marcellino di Marina di Gioiosa Jonica. La Sensation ha vinto per 3 set a 1. È stata una partita tirata, con molti errori e con molte belle giocate. Quindi, una partita vera. Sono tornato a vedere il volley dopo qualche tempo. L’ultima volta avevo visto la nazionale femminile under 19. Da ex cronista sportivo – il vecchio amore, professionale chiariamo, non si scorda mai – ho sempre seguito quasi tutti gli sport con priorità a Sua Maestà il calcio, il tennis e il basket. Ma ho sempre considerato la pallavolo una disciplina affascinante e coinvolgente. Ieri sera è arrivata l’ennesima conferma.
Devo riconoscere che il Volley mantiene, accanto all’agonismo e alle dinamiche naturali del tifo sugli spalti, sempre un fascino particolare.

È sport, è cultura, è etica. Le atlete sono state esemplari. I team societari altrettanto. È bello poter scrivere questo. Ed è anche bello poter scrivere che una squadra, che nasce in un territorio che deve sempre faticare cento, mille volte di più rispetto alla normalità, ha il diritto di avere grandi riconoscimenti. Si fanno sacrifici e si sa. Si fanno per amore, ovvio, ma sollecitare ulteriore attenzione verso questa realtà è dovere di cronista. Lo faccio, sperando che Gioiosa e la Locride siano sempre protagoniste. Applausi.
PS Scrivo questo editoriale, a partita appena conclusa. Vuol dire che più spontaneità di questa non ce n’è. Le cose belle sono sempre…spontanee.