di Comando Provinciale Carabinieri Reggio Calabria
Ha avuto epilogo alle primi luci dell’alba di ieri, la vicenda che ha visto protagonista F.L. di Grotteria.
L’uomo, dopo essersi reso protagonista di un’aggressione con arma bianca nei confronti di un suo compaesano, si era dato alla fuga, venendo rintracciato dai Carabinieri di Roccella Jonica presso la propria abitazione, dove viveva da solo.
Barricandosi in casa, dal suo balcone arringava i parenti della vittima e i Carabinieri ivi intervenuti, minacciando comportamenti sia autolesionistici, che rivolti ai Carabinieri intervenuti.
L’intervento del Negoziatore e delle A.P.I. (Aliquote di Pronto Intervento) dell’Arma dei Carabinieri, giunte appositamente da Reggio Calabria, ha consentito di fiaccare la resistenza di F.L. che, resosi conto dell’irruzione all’interno della sua abitazione da parte dei Carabinieri specializzati in interventi risolutivi delle API, ha preferito uscire di casa dall’ingresso principale dove, ad attenderlo, ha trovato i colleghi dell’arma territoriale che lo hanno immobilizzato.
A dar man forte ai militari del Gruppo Carabinieri di Locri erano inoltre intervenuti con attrezzature speciali i Vigili del Fuoco di Siderno.
A carico F.L. è stato emesso un provvedimento di TSO, per cui lo stesso, tramite un’ambulanza del 118 giunta da Caulonia Marina, è stato accompagnato presso l’ospedale di Reggio Calabria.
La vittima è dovuta ricorrere all’intervento dei sanitari, venendo ricoverata presso l’Ospedale di Locri, a seguito delle ferite infertegli dall’uomo.
Un intervento durato oltre quattro ore, necessarie a garantire un epilogo incruento per tutti gli attori coinvolti nella vicenda, non ultimo lo stesso autore, in evidente stato di alterazione.
L’obiettivo dei militari, sin dall’inizio, è stato la messa in sicurezza per primo dell’autore del gesto.
Obiettivi che solo un addestramento sedimentato da un training continuo e costante può portare a compimento in questa maniera.
FOCUS: LE API, REPARTI SPECIALIZZATI DELL’ARMA NEGLI INTERVENTI RISOLUTIVI
L’azione di ieri notte ha posto in luce l’organizzazione dell’Arma dei Carabinieri per l’intervento in azioni a più alto rischio.
Una proiezione sul territorio capillare, che riflette quella che è l’anima dell’Arma, da sempre impegnata con tutte le sue componenti – territoriali, investigative e di proiezione – per assicurare la necessaria prevenzione sul territorio nazionale, scongiurando derive violente, e fornire il proprio contributo di efficienza all’azione dell’Italia per la stabilizzazione delle aree di crisi, guardando al bene pubblico globale quale nuova dimensione della sicurezza.
Sul piano della prevenzione ravvicinata, l’attività di controllo del territorio, ordinariamente svolta dai Reparti Carabinieri, è stata ulteriormente qualificata attraverso una rete dedicata di vigilanza e ingaggio, in funzione anti-terrorismo.
Le Aliquote di Primo Intervento di Reggio Calabria, specificamente addestrate per operare nel territorio reggino, attraverso un costante addestramento in aree urbane ad alta concentrazione demografica e zone rurali anche recondite, fanno parte di una rete di 22 Aliquote di Primo Intervento e 14 Squadre Operative di Supporto che operano sul territorio e per eventi mirati, considerati a maggior rischio.
Si tratta di assetti particolarmente addestrati ed equipaggiati, in costante collegamento con il Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.), l’Unità dell’Arma per operazioni risolutive.
Questi contingenti, sperimentati positivamente sul territorio da quattro anni, hanno uno dei maggiori punti di forza nel ruolo attivo di vigilanza e controllo dell’area di competenza: in sintesi, sono sempre sul territorio, al servizio del cittadino.