di Francesca Cusumano
GERMANETO – Quello che oggi la nostra testata vuole riportare è l’appello di centinaia di pazienti affetti dal cancro, il cosiddetto “male del secolo”, ricoverati nel Polo Oncologico di Germaneto, la cui chiusura sembra essere oramai una certezza: la Fondazione Campanella infatti, che durante questi anni aveva garantito le attività di cura e di ricovero, sospende da oggi ogni prestazione perchè, come apprendiamo da una lettera firmata dagli stessi degenti della struttura, non riesce più a gestire per carenza di fondi, tanto che per via di esuberi, dietro l’angolo starebbero concretizzandosi una serie di licenziamenti del personale.
Una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (affinchè intervenga a loro tutela e sostegno) e per conoscenza anche al prefetto di Catanzaro, Raffaele Cannizzaro, al governatore della Calabria e socio fondatore della Fondazione, Giuseppe Scopelliti, al Magnifico Rettore dell’Università Magna-Grecia nonchè anche quest’ultimo, socio fondatore della Tommaso Campanella, Aldo Quattrone, al direttore generale dipartimento tutela della Salute e Politiche Sanitarie, dottor Antonino Orlando, al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo ed al presidente della Fondazione, Paolo Falzea.
Ed è proprio uno dei pazienti a nome di tutti, ad esprimere nella missiva, la profonda preoccupazione di non poter concludere lì il ciclo di cura intrapreso <<Da anni- scrive- la mia vita è cambiata- le mie abitudini non sono più le stesse, la mia giornata è scandita dal ritmo dei medicinali ed il mio sonno è turbato dalla consapevolezza di un peso che attenta alla mia salute. Da anni, però, ogni giorno mi sveglio e voglio vivere. “Voglio” perchè mi è stato insegnato che “Posso”. E “Posso” grazie ad una serie di rimedi e accorgimenti che, dall’ambito sentimentale a quello sanitario sento di poter definire “miei”, “personali” e “personalizzati”. Accorgimenti che se non ci fosse stato il Polo Oncologico di Germaneto, probabilmente non avrei mai adottato. Perchè, probabilmente non avrei avuto il tempo>>. E poi <<Purtroppo, con orrore, ora apprendo che la “Fondazione Campanella” non riesce più a a gestire la Casa che ho sentito e sento mia. Stop alle attività di cura e di ricovero a partire da oggi stesso. Oggi che sono sdraiata sul letto di questo meraviglioso reparto di oncologia medica ed un ago mi inietta i farmaci chemioterapici che dovrebbero aiutarmi a guarire, sono costretta a contorcermi per la paura di non poter concludere qui, a Casa e vicino Casa, il mio ciclo di cure>>. Spiccano poi domande e riflessioni sul perchè un Polo che rappresenta un’eccellenza in Calabria nella ricerca e nella cura delle patologie oncologiche sia destinato a svanire << Purtroppo, se chiusura sarà, vorrà dire che questa non è la “mia” Regione. Non è la Regione di chi soffre e intende curarsi. Non è la Regione della gente comune in una vita “normale” dove tentare di affrontare con dignità tutte le asperità della vita. Non è la Regione di chi è senza santi in Paradiso. Ma è la Regione del sopruso, della violenza continua rivolta verso le classi che non stanno nel “palazzo”. La Regione che rischia di cancellare la mia, la “nostra”, Germaneto è un ente astratto che pensa soltanto al mero profitto, all’inanimato soldo sedativo delle coscienze. Germaneto ed il suo Polo Oncologico non possono soffrire di ignavia di una classe dirigente che vede nei pazienti, nei cittadini che regolarmente pagano le tasse, soltanto merce di scambio per aumentare i profitti. Il Polo Oncologico del campus di Germaneto e la realtà di oncologia medica meritano un “grazie” infinito che non può perdersi nel vento di una valle deserta, un “grazie” che deve entrare e colorare tutte le stanze di un policlinico sorto in una valle ventosa proprio come ultimo baluardo dinnanzi al pandemonio. Una valle che è “vita”.
Intanto, domani il caso verrà affrontato in Prefettura cui parteciperà anche il presidente Scopelliti che, pare abbia già reso noto il suo totale disaccordo sulle iniziative assunte dai vertici della struttura, come il trasferimento dei pazienti in altri nosocomi.