Uno scenario dello stesso colore
GIORNATA DEDICATA AL TERRITORIO DI GROTTERIA
ore 10.00 ritrovo dei partecipanti in piazza Nicola Palermo del Comune di Grotteria (alla fine del paese salendo verso la montagna – vicino al municipio), incontro con il Sindaco, con i cittadini e con le Autorità istituzionali e breve scambio di saluti;
ore 10.45 messa a dimora di alcune piante di ulivo in luoghi preventivamente individuati;
ore 11.00 trekking urbano nel paese alla scoperta della sua storia e dei suoi beni artistici e culturali;
ore 12.15 visita delle zone devastate dagli incendi.
Nel mese di agosto del 2021 il territorio di Grotteria e non solo, è stato investito da devastanti incendi provocati da “Atti Criminali” come li ha definiti il Sindaco del paese Vincenzo Loiero, che hanno interessato per più giorni molte aree del piccolo centro calabrese fino a lambire il centro abitato. Non ci sono parole per descrivere quello che è successo e per renderne l’idea riportiamo alcuni brani di uno dei tanti articoli pubblicati in quei giorni dal giornale “Avvenire”.Il territorio sembra colpito da una bomba nucleare. Tutto bruciato per ettari e ettari. Centinaia di ettari. Il terreno è ricoperto di uno strato di cenere delle più diverse sfumature di grigio. Possenti querce stroncate dal fuoco e ridotte a un ammasso contorto di legna bruciata. Altissimi pini anneriti sembrano giganti che alzano le braccia al cielo, come in segno di resa.“Le fiamme hanno ucciso Mario Zavaglia, 77 anni, mentre tentava di mettere in salvo gli animali e il piccolo appezzamento di terreno; la sua casetta è bruciata, non l’unica purtroppo”. Tante abitazioni sono state distrutte assieme a macchia, bosco e pascoli. Ora la parte montana del Comune calabrese, che arriva fino a 1.200 metri di quota, sembra un deserto polveroso. In qualche punto si alzano ancora nuvole di fumo, il classico fuoco che cova sotto la cenere. Ma ormai qui non c’è più niente da bruciare, perché è bruciato tutto. Il fuoco ha colpito anche il centro abitato, arroccato su uno sperone di roccia. Si è infilato nel profondo vallone che corre a fianco delle abitazioni, è arrivato fino alla chiesa parrocchiale e al piccolo municipio. Ma è stato fermato in tempo, davvero pochi metri prima di raggiungere le case. Una scena che davvero fa paura.
«Ma è niente rispetto a quello che è successo in montagna, vada a vedere» è l’invito che ci fanno. Ed è proprio così. Basta fare pochi tornanti e lo scenario è davvero spaventoso, scenario di guerra. Colline, versanti, boschi, pascoli, tutto di uno stesso colore. Non più i colori cangianti della natura ma l’unico colore nero della morte.”
L’Associazione Escursionistica “Gente in Aspromonte” non vuole dimenticare quello che è successo pochi mesi addietro e sente il dovere morale di riportare alla mente dei suoi soci, dei Grotteresi e di tutte le persone responsabili e oneste che hanno a cuore il patrimonio boschivo e abitativo dei nostri paesi e vogliono preservarlo, dedicando una giornata di attività escursionistica del 2022 a Grotteria non solo con la presenza fisica dei suoi soci ma anche con alcuni atti simbolici che facciano riflettere ognuno di noi su ciò che è successo e che non dovrà più succedere né a Grotteria né in altre parti dell’Italia e del mondo.
Descrizione dell’itinerario per la visita delle zone devastate dall’incendio
In auto si sale verso la montagna e in pochi minuti si raggiunge la contrada San Paolo dove si fa una prima sosta: si percorrono a piedi alcune centinaia di metri per vedere da vicino l’antica postazione di controllo militare (Phourion) dell’accesso al territorio grotterese per coloro che provenivano dal versante tirrenico. Si riprendono le auto e si prosegue per circa 1Km fino a raggiungere la contrada “Santa Femia”, si parcheggiano le auto nei pressi della fontana e si prosegue a piedi percorrendo un tratto di strada asfaltata da dove è possibile vedere lo scempio provocato dalle fiamme sia guardando in basso verso la valle sia in alto verso la montagna. Dopo circa 1Km, nella zona Malopasso, si imbocca la sterrata a sinistra che dopo qualche centinaio di metri si apre su un panorama stupendo: di fronte il crinale di Malconsiglio di Mammola e a valle il torrente Neblà, il tutto purtroppo in una cornice nera di vegetazione distrutta dalle fiamme. Superate le casette diroccate si sale a destra raggiungendo una collina da cui si può avere un’ulteriore conferma della bellezza del territorio e nello stesso tempo dell’azione distruttrice delle fiamme. Tornando indietro si riprende il sentiero che in pochi minuti ci riporta sulla strada asfaltata e alle auto.