di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte ANSA)
REGGIO CALABRIA – Entro la fine dell’anno apertura dei cantieri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto.E’ stata completata con l’ultima manovra,infatti, la copertura finanziaria che ha aggiunto il miliardo e mezzo mancante nel Def 2024 (dove la spesa a progetto ultimato era già stimata a 13,5 miliardi).
La Commissione di Valutazione di impatto ambientale ha approvato e la Conferenza dei Servizi si è conclusa all’antivigilia di Natale. Mancail progetto definitivo, con il piano economico-finanziario, ancora in preparazione. Infine toccherà al Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ) dare la propria approvazione definitiva. Come ha anticipato qualche giorno fa il vicepremier Matteo Salvini, questa approvazione dovrebbe arrivare “tra gennaio e febbraio”. L’inizio del 2025 sarà decisivo per il futuro dell’opera perché restano, in tal proposito, cinque procedimenti giudiziari ancora in corso. Due sono i contenziosi che vedono contrapposti il consorzio Eurolink e la Parson Transportation alla società Stretto di Messina, e precisamente il primo con udienza in Corte d’Appello a giugno e il secondo il 20 gennaio prossimo, che potrebbero rallentare l’avvio dei lavori.
Un’altra è la class action di 104 cittadini contro la Stretto di Messina (alla quale si sono aggiunti 139 privati, originariamente 140, a favore del ponte), che chiedono di accertare “la responsabilità della società e il danno ingiusto causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede proseguendo nell’attività per la realizzazione del ponte sullo Stretto, nonostante l’opera non abbia alcun reale interesse strategico e non è fattibile sotto i profili ambientali, strutturali ed economici”. A questi giudizi sospesi si aggiungono i due ricorsi al Tar del Lazio: uno presentato da Legambiente, Lipu e Wwf Italia e l’altro dai comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni.