R. & P.
Alla Commissione Straordinaria
Comune Siderno
Appare necessario precisare per sommi capi quello che è emerso nell’assemblea pubblica tenuta il 14 u.s. nella sala del consiglio e nella successiva riunione tenuta fra le rappresentanze di tutti i partiti e movimenti politici sidernesi, nonché alcune associazioni particolarmente rappresentative.
Si è concordato all’unanimità un deciso e netto rifiuto al previsto ampliamento dell’impianto TMB di C/da San Leo.
Le ragioni sono molteplici, qui riassunte per sommi capi.
1) Diffusa illegalità del progetto, l’impianto di nuova realizzazione contrasta in primo luogo con l’art. 5 dello Statuto comunale recentemente modificato che vieta la realizzazione di impianti chimici di qualsiasi natura.
Si trova in area sottoposta a vincolo di inedificabilità perché a meno di 150 metri dal confine del torrente Novito, si trova in zona inedificabile perché sopra una falda acquifera con l’acqua a livello del piano campagna.
E infine si trova in zona sismica. I precedenti rilievi, infatti, hanno imposto, nella programmazione dello sviluppo territoriale di attribuire al sito la classificazione di zona agricola sottozona E1, il che impone per la realizzazione del nuovo impianto, la modifica del piano regolatore, azione di competenza esclusiva del Consiglio comunale e non di qualsiasi altro organo.
La zona in ultimo fa parte del Progetto Natura 2000, in quanto Sito di Interesse Comunitario.
2) Danni evidenti per la salute dei cittadini in caso di mala gestio dell’impianto.
A tal proposito basti pensare a cosa succederebbe con un impianto con 4 diverse linee di lavorazione, invece di quella attuale, se già oggi Siderno versa in condizioni critiche.
3) Impatto ambientale notevolissimo.
4) Pericolo di disastro ambientale in caso di alluvione.
5) Impatto sociale di un impianto che si trova in zona abitata e di sviluppo turistico, nonché protetta da vincoli paesaggistici.
6) Pericolo di distruzione di numerosi reperti archeologici, la cui presenza è già stata riscontrata in C/da San Leo nella costruzione della nuova SS 106 (all’uopo vedasi i numerosi reperti che si trovano esposti a Palazzo Nieddu del Rio).
E per dette ragioni si chiede alle S. V. una presa di posizione chiara e netta in appoggio al volere della comunità e della legalità.
Siderno, 21 settembre 2020