di Francesco Tuccio *
CAULONIA – Dalla nostra pagina Fb “NO CENTRALE PRIVATA NELLE FORRE DELL’ALLARO”, l’avevamo detto, prima dell’avvio che la consultazione indetta dall’Amministrazione comunale non avrebbe potuto funzionare per i tempi e le modalità con cui è stata organizzata.
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Sono stati sprecati otto giorni per raccogliere un magro risultato: a Caulonia centro hanno firmato contro la centrale 27 persone e 4 favorevoli, mentre a Caulonia Marina i contrari sono stati 124 e 4 favorevoli. C’è una evidente tendenza delle opinioni contrarie, ma il dato non può soddisfare perché nelle consultazioni elettorali vere, Caulonia ha sempre espresso una partecipazione effettiva al voto da 4.000/5.000 elettori. Lo scarto è enorme e non è corretto interpretarlo come una astensione di massa, un lavarsi le mani da parte dei cauloniesi.
Innanzitutto, l’avviso che la indiceva, affisso nelle strade e annunciato una sola volta tramite megafono, riportava un falso clamoroso sull’ubicazione dell’impianto principale e una omessa indicazione di tutte le opere connesse. Infatti, l’annuncio ufficiale testualmente recitava: “Realizzazione nel Comune di Caulonia, al confine con il territorio di Nardodipace ed in prossimità del Parco delle Serre, di una centrale idroelettrica lungo il corso della fiumara d’Allaro.” Al contrario, bastava guardare il progetto per individuare che il sito è previsto ad almeno 5 km dal confine con Nardodipace, e più precisamente a 300 mt dall’Eremo di Sant’Ilarione, in una porzione di greto della fiumara che dal muro d’argine e il corso dell’acqua non misura più di 20 mt. e l’edificio ne dovrebbe occupare ben 12. Si sono ignorate del tutto l’opera di presa più a monte in territorio di Nardodipace, la galleria lunga 2,5 km circa, la vasca di carico con il dissabbiatore, la condotta forzata di circa 1,5 km.
I punti di raccolta delle firme contrari/favorevoli sono stati soltanto due, mentre nelle elezioni si adibiscono 12 seggi per coprire la vastità e la densità territoriale. Addirittura al centro si è preferito il Municipio decentrato rispetto alla maggiore presenza dei residenti e non l’Anagrafe di Piazza Seggio sicuramente più agevole. Questa dislocazione restrittiva ha tagliato fuori frazioni popolati come Foca vicina alla costa e tutte le aree interne come Ursini, Campoli, San Nicola ecc.
Gli orari dalle ore 9 alle 12 dal lunedì al venerdì ha impedito la partecipazione a chi lavora e agli studenti maggiorenni impegnati a scuola.
In definitiva, la stessa deliberazione dell’intero Consiglio Comunale che, recependo la nostra petizione, si è espresso in modo avverso alla concessione e al progetto, ha avuto un effetto negativo nell’affluenza. In molti hanno ritenuto superfluo partecipare, giacché la loro opinione era ben rappresentata dalla decisione ufficiale dello stesso Consiglio.
Questa esperienza dovrebbe insegnare ai demagoghi della democrazia che occorre il tempo necessario e non la fretta per far arrivare una informazione capillare, approfondita e corretta, che bisogna dare risalto all’importanza della decisione e non umiliarla o nasconderla, che vi deve essere una logistica (luoghi e orari) che favorisca e non scoraggi l’adesione dei cittadini. La consultazione vera richiede accuratezza organizzativa, risorse umane e finanziarie da impiegare. E’ cosa seria come i matrimoni, che come è noto vanno preparati e non si fanno con i fichi secchi.
Con i limiti innegabili della cosiddetta democrazia del web, la nostra petizione, che ad oggi ha raggiunto 655 sottoscrittori, rimane l’unico dato orientativo più alto della volontà dei cauloniesi. Si sono espressi più di 450 persone residenti nel comune e in più c’è il valore aggiunto delle tante adesioni dovute alle sensibilità ambientali, calabresi e non calabresi, di alcuni intellettuali come lo scrittore Gioacchino Criaco che in più di un articolo sulle politiche energetiche in Calabria ha sostenuto le nostre ragioni, dei i tanti giornalisti delle testate locali, regionali e del web, di artisti noti del mondo della musica.
Crediamo, infine, che questo incidente di percorso vada superato rapidamente volgendo l’attenzione alle sedi politiche e tecniche preposte alla decisione definitiva della richiesta di concessione e del progetto. In questa direzione ci siamo già rivolti inviando una opposizione sotto il profilo procedurale, del merito tecnico e normativo. Numerose sono le inadempienze di una pratica del 2003, aggiornata solo nella data nel 2012, ma che non ha recepito l’evoluzione della normativa avvenuta anche in Calabria fino al corrente anno.
*: gruppo FB “No centrale privata nelle forre dell’Allaro”