R. & P.
CATANZARO – 《Ieri abbiamo votato contro alla riforma dei Consorzi di bonifica. Convintamente e non perché siamo contrari, anzi, abbiamo addirittura depositato una proposta di legge al riguardo. Da anni si avverte la necessità di un intervento per risistemare i consorzi di bonifica. Ciclicamente, in questi anni, si sono riproposte crisi gestionali, per i mancati pagamenti dei lavoratori, con situazioni drammatiche. E quando il fenomeno, sia pure con le dovute differenze, si amplifica e si propaga, vuol dire che si è affermata una patologia. Il problema non è se intervenire ma come. Bisogna evitare di peggiorare la situazione, sviluppare un’attenta analisi, studiare tutte le criticità e successivamente mettere mano seriamente. Ma come al solito non c’è confronto, non c’è spazio per un dialogo tra opposizione e maggioranza che addirittura pone la fiducia, riducendo a zero il dibattito tanto che ci avete accusato di non essere entrati nel merito. Prima fate in modo che non si possa parlare e poi ci si accusa di non approfondire. Il Presidente Occhiuto ha trasformato questo voto in un braccio di ferro, minacciando le dimissioni nel caso questo provvedimento non fosse passato. Avete detto che se non fosse stata approvata la riforma la Regione sarebbe stata schiacciata dai debiti, ma perché ora i nostri creditori come li paghiamo? Abbiamo almeno certificato il debito? Sappiamo a quanto ammonta? Vorrei chiedere al nostro assessore all’Agricoltura in quattro anni quanti bilanci ha approvato? Quanti amministratori dei consorzi ha nominato? Quanti revisori? E non c’è nessuna relazione sull’andamento finanziario, gestionale? E’ mai possibile? Entrando nel merito, questa è legislazione concorrente, si rischia un ennesimo conflitto giurisdizionale. Il deliberato della conferenza Stato Regione non contempla lo strumento del consorzio unico, tranne che per la regione Basilicata, per la quale è stata fatta apposita deroga. Avete deciso di liquidare i consorzi attuali senza conoscere l’ammontare del debito, eppure ci sono centinaia di lavoratori che rischiano di non avere il TFR, di non ottenere la pensione e molti fornitori, piccoli e grandi che aspettano di ricevere il loro compenso per opere già eseguite e che rischiano la chiusura. Noi entriamo nel merito e voi rispondete a queste domande semplici, essenziali alle quali non potete sfuggire per sempre. Avete delle responsabilità precise nei confronti di tutti i calabresi. Sul piano giuridico l’annuncio di un contenzioso, da parte dell’associazione nazionale dei consorzi, su questi aspetti, conferma le nostre preoccupazioni. Il Presidente Occhiuto a ogni crisi usa due strumenti, la messa in liquidazione degli enti in difficoltà e un gestore unico regionale. Lo ha fatto, cito come esempi, per l’acqua e i rifiuti, con Azienda Zero, con la gestione diretta delle Terme e ora per le bonifiche, trasformando sempre di più la Regione in un soggetto gestore. Ciò è l’esatto contrario di quello di cui abbiamo bisogno. I calabresi hanno necessità di una regione impegnata nella programmazione, nella legislazione e nei controlli, con le gestioni affidate ai territori. Non si rende conto, Presidente Occhiuto che in questo modo farà deragliare definitivamente la Regione Calabria? Resteranno solo i cocci》.
Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Gruppo Partito Democratico