di Gianluca Albanese
SIDERNO – Al movimento “Siderno 2030” non è piaciuta la replica sulla questione relativa ai campi di padel sul lungomare. Soprattutto, a Paola Albanese e soci non è andato giù il fatto che a prendersi la briga di rispondere sia stato un tecnico come l’ingegner Ferdinando Errigo, in luogo dell’amministrazione comunale.
“Noi non vogliamo commentare – hanno scritto in una lunga nota di controreplica – le omissioni, le inesattezze e le contraddizioni che emergono dalla lettura del documento. La correttezza e la validità delle nostre osservazioni tecniche e della nostra posizione politica vengono legittimate dallo stesso tecnico nelle premesse alla sua nota”.
Piuttosto, il movimento che esprime tre consiglieri di opposizione ritiene “inusuale essere costretti ad interloquire con un tecnico con un incarico specifico di formatore dei dipendenti dell’ufficio urbanistica. Il fatto che il professionista a cui è stato attribuito il ruolo di formatore, avalli una progettualità carente sotto ben tre punti, per come da lui stesso riassunti nella nota sopra richiamata, – aggiungono – è molto grave e ci lascia davvero basiti. Ci viene da dire che se l’insegnante ‘forma’ in questo modo siamo proprio messi male!”
“Siderno 2030” si chiede che senso abbia “pagare un professore esterno che anziché bloccare pratiche insensate e amministrativamente irregolari, anche se ereditate da altri, non rispetta la disciplina ma inclina la sua posizione a seconda delle circostanze e delle convenienze dell’amministrazione in carica? Di attori che adottano questo comportamento ne siamo pieni e non c’era quindi bisogno di chiamare un altro tecnico esperto formatore che opera senza alcuna ombra di novità”.
Quindi, Antonella Avellis e gli altri attivisti ritengono che “il drammatico dato politico che emerge da questa vicenda è, ancora una volta, la sostituzione a piè pari del livello politico con quello tecnico in un ambito di vitale importanza per una comunità come è quello del confronto tra le forze politiche cittadine sui temi dell’assetto e dello sviluppo del nostro territorio che come Siderno2030 abbiamo chiesto da tempo. Ricordiamo a tutti – rammentano – che è la politica che deve dettare le linee, dire in che direzione condurre lo sviluppo del paese, tracciare gli indirizzi di ciò che si vuole realizzare e solo dopo affidarli ai tecnici per l’esecuzione. A Siderno invece siamo – ribadiscono – al paradosso, i tecnici si attribuiscono un ruolo di supplenza creato dal vuoto di guida politico/amministrativa che per legge è in capo al sindaco ed alla giunta Comunale”.
Nel rammentare la disponibilità a dare il contributo, sulla scorta del documento programmatico per la città presentato nel mese di gennaio, “Siderno 2030” conclude la controreplica con un affondo in cui torna su alcune tematiche ricorrenti.
“Tutto ciò – è scritto a proposito della replica di Errigo – denota l’assenza della politica, la pochezza di idee e di visione strategica di questa amministrazione che determinano come conseguenza l’incapacità e la paura ad accettare un confronto franco e costruttivo con le minoranze che vengono convocate in consiglio comunale esclusivamente per approvare atti burocratici imposti dalle normative vigenti. Invitiamo pertanto i cittadini, soprattutto quelli che hanno votato e sostenuto l’elezione dell’attuale maggioranza, a pretendere di essere governati, con competenza ed assunzione di responsabilità, da coloro a cui hanno affidato questo ruolo a meno che, a nostra insaputa, il Sindaco e la Giunta – concludono – non abbiano deciso di delegarlo ai tecnici, riportandoci così indietro nel tempo alle gestioni straordinarie”.