di Redazione
CAMINI – “Ora, quindi, è giunto il momento della denuncia pubblica. Per queste ragioni, nei prossimi giorni organizzeremo una manifestazione pubblica, per chiedere attenzione su Camini e sulla viabilità provinciale. Inoltre, da subito e fino a quando non avremo risposte esaustive, intendo sospendere la mia partecipazione in seno alla Conferenza dei Sindaci della Città Metropolitana”.
Sono le parole del sindaco di Camini, Giuseppe Alfano, dopo la vicenda di Maher Louati, padre di tre bambini che, qualche giorno fa, in un caldo pomeriggio d’estate, al termine dell’ennesima giornata di lavoro, ha perso la vita, a soli 49 anni, lungo la strada provinciale 96, che collega Riace con Camini.
“Un valente e appassionato pescatore – scrive il sindaco in una nota – innamorato della sua famiglia e di Camini. Viveva del frutto del suo lavoro e dell’apprezzamento della comunità che lo aveva accolto. Le Forze di Polizia e la Procura della Repubblica accerteranno, con scrupolo, di chi sono le responsabilità di questa assurda morte e il Comune si costituirà parte civile, qualora si dovesse celebrare un processo penale per questi fatti”.
“Tuttavia – continua il primo cittadino – quale rappresentante della comunità civica caminese, non posso non denunciare lo stato di totale incuria delle strade provinciali, che conducano al centro di Camini. Le SS.PP. 93, 96 e 127, versano in condizioni di pericolo costante e di abbandono da parte della Città Metropolitana. Frane, più o meno consistenti, si registrano ovunque. Continui avvallamenti. Buche che, specie nei periodi di pioggia, diventano delle vere e proprie trappole. Tranne qualche sporadico intervento di decespugliamento, per il resto il nulla. Camini – tuona Alfano – non merita questo stato di isolamento. Camini pretende rispetto, al pari di tutte le altre realtà comunali del territorio. La Città Metropolitana deve garantire piena e sicura agibilità e consentire che chi si sposta da e per Camini, lo faccia senza mettere a rischio la propria incolumità”.
“Negli anni, già a partire dal 2016 – aggiunge il sindaco – sono state inoltrate numerose richieste di intervento alla Città Metropolitana, alcune corredate da copiosa documentazione fotografica. Dette missive, indirizzate al sindaco metropolitano e ai consiglieri del territorio, sono rimaste lettera morta. Nessun’effettiva opera è stata eseguita. Agli sforzi, significativi, messi in campo dall’Amministrazione comunale per valorizzare e accrescere i servizi nel borgo, dalla scuola all’ufficio postale, dal turismo all’accoglienza, dalla ristorazione alle altre attività economiche e sociali, non sono seguiti – conclude – altrettanti impegni da parte di altre istituzioni”.