di Adelina B. Scorda
BIANCO – Che sia una campagna elettorale anomala quella che interesserà il comune di Bianco chiamato alle urne il 31 maggio per il rinnovo dl consiglio comunale lo si era intuito già lo scorso 2 maggio quando per un vizio di forma le due liste concorrente, “Bianco al Centro” con candidato a sindaco Rodolfo Nucera e “Forza Bianco” capolista Salvatore D’Agostino furono rigettate dalla commissione esaminatrice per un vizio di forma. Un evento unico nella storia politica di Bianco che già poche ore dopo l’esclusione delle due liste gridava al complotto.
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Troppo forte la lista di Aldo Canturi e troppo poco organizzate le due concorrenti per intraprendere una campagna elettorale che già si preannunciava ricca di contenuti e di confronti? Il sospetto c’è e non lo nasconde neppure Carlo Guiccione, assessore regionale al lavoro e alle politiche sociali, che nel suo intervento a sostegno della lista “Libertà e Partecipazione” presentata questa sera a Bianco lo ha ribadito a chiare lettere, davanti ad una folla di sostenitori e curiosi. “Una campagna elettorale voluta e costruita a tavolino, la forza della lista composta da Aldo Canturi li ha portati verso questa infelice decisione, lo scopo era uno solo, ritirarsi per impedire il raggiungimento del quorum. Un errore gravissimo e voi, cittadini di Bianco – ha proseguito – dovete con maggiore forza presentarvi alle urne perché l’alternativa a Canturi, l’uomo giusto per rimettere in piedi Bianco, sarà il commissario prefettizio e un anno di immobilismo, di estromissione da progetti che prevedono l’impiego per l’intera Regione di 5 miliardi di euro. Il vostro non voto vi costerà caro in termini di opportunità sprecate.”
Rimarca i toni la linea tenuta dal consigliere regionale Sebi Romeo, che tuttavia eccede nel catastrofismo forzando un po’ il paragone fra Platì, “il comune abbandonato dalla politica” che da oltre 15 anni vive uno blocco democratico e amministrativo, all’attuale contingenza politica del comune di Bianco. Due realtà estremamente diverse con storie politiche differenti. Un velo di demagogia connota il suo intervento che chiaramente munito di buone intenzioni ragguaglia i presenti sull’ovvia negatività per il comune locrideo di finire per circa una anno sotto la guida di un commissario prefettizio “specie in un momento politico in cui il governo regionale è favorevole al dialogo, in un momento in cui il Pd è al governo nazionale oltre che regionale. Partecipate al voto – ha dichiarato in conclusione – e sarà tenuto in considerazione il vostro amore verso la democrazie e il vostro paese.”
Si lotta per ogni voto, contro la lista di Canturi nessun competitor solo l’ombra imponente del quorum che si fa pesante in un momento di disaffezione politica, in un momento in cui i comuni vivono un la crisi della democrazia. Romeo, Guccione e Mallamaci concordano: Canturi è l’uomo giusto per far ripartire Bianco. “Un comune ad oggi privato del confronto politico, lasciato alla marginalità da cinque anni di amministrazione miope che ha creato solo divisioni – ha rimarcato nel suo intervento il candidato sindaco – ma che non deve lasciare il passo al commissariamento che nulla farà per risollevarne le sorti. Bianco oggi ha bisogno di riprendere in mano le redini del proprio futuro riscoprendo al sua vocazione turistica, di discutere della sua posizione all’interno della Città Metropolitana uscendo definitivamente dalla marginalità e rilanciando al sua posizione anche dentro i margini dell’area locridea”. Lancia un appello Canturi al sindaco di Bianco Scordino, che ha più il sapore di una sfida: “Io invito il Sindaco a riflettere sulla storia politica di Bianco e di dimostrare la sensibilità ai valori istituzionali che ha sempre professato. Si appelli ai cittadini affinché si rechino alle urne e questo solo al fine di scongiurare il pericolo commissariamento”. Giunti a questo punto Scordino accetterà la sfida?