BOVALINO – ‹‹Scrivere di situazioni impossibili ma soprattutto umilianti, fa pensare di vivere in un Paese dove anche il più semplice ma prioritario dei diritti, quale quello della sopravvivenza, viene calpestato, nonostante ciascuno dei responsabili della situazione, abbia scritto, denunciato, promesso, sottoscritto, documenti e interrogazioni››. A scrivere sono 24 dipendenti della Comunità montana Aspromonte Orientale, da mesi in attesa di uno stipendio dovuto, ma ancor più grave di risposte esaurienti, ma ad oggi ancora attese.
Silenzi e rimandi che hanno indotto i dipendenti di Orientale ad agire anche da soli. Si sono riuniti e hanno scritto una lettera al Prefetto di Reggio Calabria elencando e motivando la condizione di disagio che da un anno sono costretti a subire. ‹‹i dipendenti della Comunità Montana Aspromonte Orientale, riunitosi in assemblea, vedendosi completamente abbandonati a se stessi senza nessuna tutela né giuridica né politica hanno ferma intenzione di restituire le schede elettorali, loro e dei propri familiari, giacché, per protesta non intendono partecipare al voto del 24 febbraio per il rinnovo dei parlamentari››. Una lettera che ha sortito, forse un minimo effetto, se non altro un incontro e ancora rassicurazioni verso una situazione che presto dovrà essere risolta, dicono. Ma durante l’assemblea tenutasi il 23 gennaio non è stata redatta solo la comunicazione inviata alla prefettura,al quale ha fatto seguito un incontro, un altro gesto simbolico e forte parte dalle basse file di Orientale. E allora i dipendenti scrivono nel verbale: ‹‹in questa drammatica situazione siamo stati lasciati soli anche dall’amministrazione, senza considerare che attualmente la comunità montana è priva di segretario, di Responsabile dell’area economico-finanziaria, di bilancio di previsione e consuntivo per gli anni 2010 2011, 212, per cui perdurando questa situazione, anche se la Regione Calabria dovesse procedere ad erogare fondi per il personale, non si potrebbe comunque procedere al pagamento degli stipendi, per queste ragioni – scrivono – pur confidando nell’impegno del prefetto, stanchi di promesse di sole promesse, decidono all’unanimità di consegnare simbolicamente le chiavi della Comunità Montana nelle mani del presidente Giuseppe Strangio pur garantendo la loro presenza sul posto di lavoro e di rimanere dalla data odierna in assemblea permanente nell’androne della sede sito in via degli oleandri 19››.
Nei mesi scorsi le loro dichiarazioni
‹‹Viviamo quotidianamente con il rischio che vengano a staccarci la corrente elettrica – siamo soprattutto famiglie monoreddito pochi hanno la fortuna di avere il coniuge che lavora, in quei casi ci si può ritenere fortunati, ma questa non può essere vita, non abbiamo più dignità››. Da 13 mesi, i dipendenti della Comunità Montana Aspromonte Orientale di San Luca, non percepiscono gli stipendi da parte della Regione Calabria che con “provvedimento per l’occupazione giovanile” li aveva assunti con la legge 285/77”. Una situazione di stallo che si trascina da tempo con promesse, tavoli ma soprattutto rimandi, nessuna decisione in merito è stata ancora presa, ma i mesi passano e tredici iniziano ad essere troppi. ‹‹È troppo tempo ormai che attendiamo e tredici mensilità finiscono per frustrare oltre ogni immaginazione. Continuiamo a partire da casa ogni mattina per venire a lavorare, spendendo altri soldi, la benzina non è gratuita purtroppo – lo dicono con un po’ di amara ironia – (sono quasi tutti residenti in comuni distanti dalla sede lavorativa vengono da Careri, Platì, Ardore, Bianco, Casignana per citarne alcuni). Abbiamo paura che le banche possano pignorarci le nostre case››. ‹‹E non basta – proseguono impugnando un malloppo di carte fra le mani per poi leggere il carteggio ufficiale – che il Consiglio Regionale il 27 dicembre del 2011 con i voti del Popolo della Libertà, Scopelliti Presidente, Insieme per la Calabria, UDC-Unione di Centro, Partito Democratico, Italia dei Valori e Misto, abbiano “impegnato” il Presidente del Consiglio e l’assessore al bilancio “per presentare al Ministero degli Interni – Direzione Centrale Finanza Locale per il recupero del fondo consolidato per l’anno 2011 che per la Regione Calabria ammonta a 16.379.384,66 previsti nel Capitolo P.G. 1318 del Ministero degli Interni e il ripristino di detto fondo a partire dall’anno 2012 da trasferire alla Regione Calabria considerato che si sta facendo carico degli stipendi del personale delle 20 Comunità Montane” perché l’impegno assunto vede, al 21 gennaio 2013, l’assenza di stipendi che assommano a tredici mensilità››. Già perché il 16 ottobre dello scorso anno, presso la presidenza della giunta Regionale si era svolto un incontro tra il presidente Giuseppe Scopelliti, l’assessore all’Agricoltura Michele Trematerra, il direttore generale alla presidenza della giunta Franco Zoccali, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Alfredo Iorno e Domenico Regina FP Cgil, Raffaele Gentile e Francesco Caparello Uil Fpl, Antonio Bevacqua Fpl Cisl assieme ad una delegazione di segretari territoriali delle rispettive categorie avevano sottoscritto un verbale nel quale veniva evidenziato che: ‹‹l’’assessore all’agricoltura Trematerra – riportiamo testualmente – comunica l’avvenuta decretazione per il trasferimento alle Comunità Montane della somma complessiva già prevista nel bilancio 2012 pari a un milione e centomila euro››. La giunta Regionale, si impegnava, inoltre, compatibilmente con i tempi strettamente necessari a deliberare una variazione di bilancio per la copertura del fabbisogno finanziario al fine di corrispondere il pagamento dei salari sino alla data del 31 dicembre 2012. Punto importante su cui i dipendenti di Orientale puntano dito e sguardo è l’impegno preso e ad oggi non ottemperato a prevedere nel bilancio del 2013 la quantificazione della somma necessaria per il pagamento delle retribuzioni contrattuali del personale delle Comunità Montane Calabresi.
ADELINA B. SCORDA