(Fotogallery e Video di Enzo Lacopo)
LOCRI – E’ stata coronata da ampio successo l’iniziativa “pilota” nata dalla collaborazione tra le Associazioni “ITALIA NOSTRA” (sez. di Crotone, guidata dalla dott.ssa Teresa Liguori) e la ormai nota ed iperattiva “FERROVIE IN CALABRIA”, sodalizio di appassionati che si occupa della promozione del trasporto su rotaia e della cultura ferroviaria in genere (con particolare riguardo, in questi ultimi mesi, alla linea ferrata Jonica). L’esperimento, perfettamente riuscito e coadiuvato da ottimali quanto insperate condizioni meteo, aveva lo scopo di proporre un’ideale abbinamento tra CULTURA (archeologica, nel caso odierno) e TRENO, mezzo che, nell’era moderna, è indiscutibilmente ritenuto il più idoneo e vincente negli spostamenti a breve e media distanza per gli ovvi motivi di economicità, sicurezza ed ecocompatibilità. Può sembrare una superflua banalità, ma quello che nelle nazioni più evolute in materia di trasporti è un concetto applicato con disarmante normalità, alle nostre latitudini è ancora considerato come uno sfizio circoscritto ad una ristretta cerchia di nostalgici appassionati.
Quest’oggi si è avuta la palese dimostrazione di come dalle specifiche peculiarità di ogni nostro territorio, nessuno escluso, possano avviarsi interessanti volani di sviluppo ed economia, semplicemente collegandole a circuiti turistici, anche di piccolo cabotaggio, in modo efficiente, comodo e sicuro. La comitiva di appassionati di archeologia crotonese (circa 25 persone), si è avviata da Crotone alle 7:22 con un treno che li ha fatti pervenire a Locri alle 9:23. Qui sono stati accolti da Sergio Grasso, referente di zona di “Ferrovie in Calabria”, che ha curato la logistica dei trasferimenti tra la stazione FS ed il parco archeologico di Locri, tra quest’ultimo ed un noto ristorante sito nella frazione Moschetta di Locri, e quindi il ritorno in stazione per prendere il treno delle 16:51, che riportava tutti nella città di Pitagora per le ore 18:52. Sono state interessate attività economiche locresi riguardanti bar, edicole, trasporto con navetta, la biglietteria del Museo di Locri e ristorazione. Un esempio in piccolo di come potrebbe proficuamente avviarsi un virtuoso processo di crescita e sviluppo economico in uno qualunque dei nostri territori, a costi sostenibili ed invasività strutturale minima.
Oggi l’abbinamento ha riguardato l’archeologia, ma domani potrebbe esserlo con l’enogastronomia, e dopodomani con qualcos’altro ancora. Insomma, TRENO fa rima con CULTURA, fa rima con SICUREZZA, fa rima con ECOLOGIA, ma può fare anche efficacemente rima con ECONOMIA! Arrivederci al prossimo connubio cultural-ferroviario.