di Gianluca Albanese
SIDERNO – In questi giorni di autunno avanzato che precede un inverno che sarà decisivo per la composizione delle liste elettorali che concorreranno alle elezioni politiche 2018, i discorsi dei maggiorenti politici locali carpiti nel corso delle sempre più numerose manifestazioni organizzate nel nostro comprensorio si somigliano un po’ tutti.
«No ai candidati calati dall’alto, ovvero imposti dalle segreterie nazionali dei partiti»; «Restituiamo alla Locride un proprio rappresentante in Parlamento» e così via.
Insomma, la caccia a un posto in lista è aperta.
Ma chi, e in quale lista avrà un posto utile ad alimentare legittime aspirazioni di elezione? Al momento è presto per dirlo e quello che possiamo fare, da semplici osservatori dei fatti politici comprensoriali, è provare a immaginare quali saranno i criteri che verranno adottati nella scelta dei candidati, attraverso l’analisi di alcuni tra i principali “idealtipi” di papabili a occupare uno scranno a Palazzo Madama o a Montecitorio.
GLI USCENTI
Al di là dei legami che sono stati capaci di costruire con i militanti di base e gli apparati di partito, la logica dice che chi sta per completare la legislatura quantomeno provi a ricandidarsi.
Il reggino Demetrio Battaglia, per esempio, ha un forte legame con gli apparati e con molte realtà associative e politiche che orbitano attorno al Pd. Difficile pensare a una sua non candidatura. Idem per Celeste Costantino di Sinistra Italiana e per il sottosegretario allo Sviluppo Economico di Alternativa Popolare (partito di cui è vice coordinatore nazionale) Tonino Gentile. Discorso diverso per gli uscenti del Movimento 5Stelle, tra cui Federica Dieni e Dalila Nesci. Calabresi e giovanissime, nel 2013 furono eletti alle “parlamentarie” del movimento fondato da Grillo e Casaleggio con poche decine di voti che valsero loro la candidatura poi sfociata nell’elezione in Parlamento, complice il boom dei pentastellati in quella tornata elettorale. I metodi di selezione “on line” della classe dirigente, e un radicamento nel territorio piuttosto irrituale rispetto alle tradizioni dei partiti e movimenti italiani, possono riservare sempre delle sorprese, al momento inimmaginabili. Una menzione a parte la merita la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, che sabato 18 sarà a Siderno per una manifestazione del Pd cittadino sulle Politiche Sociali, insieme al leader maximo dei democratici reggini Sebi Romeo e al direttore generale del dipartimento Lavoro della Regione Calabria Varone. Per lei, la campagna elettorale sembra già iniziata.
I PUPILLI DEI LEADER
Nella scelta dei propri beniamini, elevati al ruolo di figure-simbolo, i due principali leader politici nazionali Matteo Renzi e Silvio Berlusconi si somigliano molto. Se il secondo ha fatto eleggere dopo la discesa in campo molti dei suoi più stretti collaboratori, l’ex sindaco di Firenze ha dato sempre l’impressione di tenere dritte le antenne sui territori e scegliere quelle figure della società civile o delle amministrazioni comunali tali da essere inglobate nell’orbita del partito. Fu così quando nominò l’ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta Ministro degli Affari Regionali; potrebbe essere così se dovesse offrire una candidatura al presidente del consorzio sociale Goel Vincenzo Linarello, già ospitato alla convention torinese del “Lingotto” mesi fa. Certo, una scelta del genere, provocherebbe qualche mugugno tra la base, ma da un Renzi in cerca di riscatto dopo l’infelice esito del referendum costituzionale e la netta sconfitta alle elezioni siciliane, c’è da aspettarsi di tutto. Stesso discorso per il medico originario di Marina di Gioiosa Ionica Bernardo Misaggi, primario di Chirurgia Vertebrale all’istituto Gaetano Pini di Milano. Legato da rapporti di antica e profonda stima reciproca con la famiglia Berlusconi, Misaggi arrivò a un passo dalla candidatura alla presidenza delle elezioni regionali in Calabria nel 2010, quando Silvio Berlusconi in persona puntava su di lui come alternativa all’uscente Agazio Loiero. Alla fine ebbe la meglio la capacità di persuasione dei colonnelli calabresi che sostennero Scopelliti, ma non è da escludere una candidatura in Forza Italia alle prossime politiche. Tra l’altro, è di queste ore la notizia di un messaggio pubblico che il primario del “Pini” diramerà nelle prossime ore a sostegno della manifestazione dei sindaci locridei a Roma per la salvaguardia della sanità e, in particolare, dell’ospedale spoke della Locride, che avrà luogo davanti palazzo Chigi martedì 14 alle ore 12.
I SINDACI DA COPERTINA
Sergio Pirozzi docet. Il primo cittadino di Amatrice, infatti, è assurto agli onori della stampa nazionale dopo il terribile terremoto che lo scorso anno ha colpito il Centro Italia, tanto che i bene informati giurano che il ruolo di candidato alla presidenza della Regione Lazio della prossima primavera sarà suo.
E allora, i “Pirozzi de noartri”, ovvero quei sindaci identitari, telegenici e iperpresenzialisti, un pensierino potrebbero farlo, magari trovando la giusta collocazione partitica in vista di una probabile candidatura al Parlamento. I nomi non mancano, e lasciamo all’immaginazione dei nostri lettori provare a individuarli.
E poi c’è l’enigma Mimmo Lucano. Passato in pochi mesi dalla gloria della classifica della rivista americana “Fortune” che l’inserì tra le prime cinquanta persone più influenti nel mondo, e dalla fiction Rai a lui dedicata con Beppe Fiorello nel ruolo di protagonista, all’inchiesta della Procura della Repubblica di Locri, che indaga su presunte irregolarità nella gestione dei progetti Sprar del Comune di Riace, da lui amministrato. Un’iniziativa giudiziaria che, se da un lato è valsa la sospensione della messa in onda della fiction Rai, dall’altro, se non dovesse avere alcun seguito, potrebbe spianargli la strada verso una candidatura in Parlamento (ovviamente nell’area di Sinistra), come i suoi più accesi sostenitori auspicano da sempre, anche in considerazione del fatto che non potrà candidarsi alle prossime elezioni comunali di Riace, avendo già fatto tre mandati consecutivi.
Più difficile la strada per altri primi cittadini. Secondo i suoi supporters, Pietro Fuda avrebbe “subìto” l’invio della commissione d’accesso antimafia al Comune di Siderno proprio per stroncarne ogni velleità di tornare in Parlamento. Più complicata, poi, la strada per il giovane sindaco di Benestare Rosario Rocca che è anche presidente del Comitato esecutivo di AssoComuni Locride, da tempo ricollocatosi nel Pd. E’ anche lui un simbolo di buona amministrazione che resiste all’arroganza del malaffare, ma da qui a entrare nelle grazie di Renzi o di altri maggiorenti nazionali di partito ce ne passa.
Fin qui alcuni esempi di potenziali candidati.
Riteniamo, però, che la partita principale se la giochino le rappresentanze provinciali e regionali dei principali partiti che dovranno mostrare di avere quella forza contrattuale tale da pretendere di esprimere dei candidati appartenenti e ben radicati nel nostro territorio.
Il leader regionale di “Fratelli d’Italia” Fausto Orsomarso, venerdì scorso a Siderno, ha detto di aver parlato chiaro con la numero uno del partito Giorgia Meloni: «La Calabria ai calabresi», in attesa di rimpinguare le fila dei militanti col possibile arrivo di alcuni scontenti di Forza Italia. E come lui tanti, che in queste ore vanno e vengono dalla Locride strizzando l’occhio ai potenziali elettori.
Tra qualche settimana capiremo se le buone intenzioni manifestate si tradurranno in effettivo impegno teso a ridare una degna rappresentanza in Parlamento del nostro territorio.