di Redazione
CARERI – «Un facile percorso ad anello, di media durata, assai intrigante, attraversando numerose rifugi e bivacchi, si svolge in buona parte lungo antiche piste rotabili e Mulattiere. Partendo dal rifugio “Cancello”, immerso nel verde di lecci, querce, castagni ed erica, toccando diversi bivacchi, dalla “Fossa del Lupo” a quello di “Poro” e dopo aver superato “U Carrusu”, piccolo agglomerato di case costruito dopo all’alluvione del 1951, si arriva al rifugio Carrà».
Così, l’associazione “Gente in Aspromonte” presenta l’escursione in programma domenica 25 settembre nel sentiero “I rifugi e i bivacchi di Carrà” inserita nel calendario 2016 di escursioni denominato “Rifugi e bivacchi. Una piacevole sosta”.
Di seguito il programma completo dell’escursione:
Primo Raduno ore: 9.30 Campo Sportivo Bova
Secondo Raduno ore: 10.00 bivio Roghudi – Passo Cancello
Partenza escursione ore 10.15
I Rifugi e Bivacchi di Carrà
Tempo: Ore 5.30 Località: Portella Cancello
Dislivello: 1.000 slm 925 Comuni int: Roghudi – Africo
Difficoltà: E. Escursionistico
Descrizione sentiero:
Superato il bivio per Roghudi, lasciamo la strada asfaltata e proseguiamo su una ampia e comoda sterrata che porta a Africo Antica. Dopo circa 300 metri arriviamo in località cancello dove la pista si biforca e forma uno slargo.
Qui lasciamo i mezzi di trasporto e ci incamminiamo su quella di sinistra che delimita, per un lungo tratto, i comuni di Roghudi ed Africo. Dopo cinque minuti di cammino arriviamo al bivacco di Mastrattemi , situato in mezzo a un frutteto e a un castagneto.
Dopo una breve visita proseguiamo e in circa 10 minuti siamo al rifugio di Ghorlati, prima di ripartire è consigliabile fare un buon rifornimento di acqua. Riprendiamo la pista e lentamente iniziamo a scendere fino a incontrare la sterrata che porta ad Africo Antica, svoltiamo a sinistra e in poco più di 15 minuti giungiamo in località Fossa del Lupo, dove tra querce e una fitta vegetazione di erica e salassari (sparzio spinoso) infestante si erge l’omonimo bivacco, di fronte al quale si trova il bivio Africo –Pesdavoli.
Seguiamo quest’ultima direzione e ci dirigiamo verso monte. Ancora 20 minuti di cammino in lieve salita e avvistiamo il bivacco di Pedaraci situato in alto a sinistra, a circa 100 metri dalla sterrata , alla fine della consueta visita riprendiamo la pista e dopo pochi metri ci immettiamo su un sentiero tracciato dagli animali, scendiamo per circa 500 metri fino ad incontrare il torrente Poro, affluente della fiumara La Verde, lo guadiamo e risaliamo la sponda opposta attraversando delle terrazze, testimonianza di una agricoltura del passato.
Ancora 10 minuti circa di salita e imbocchiamo una pista che a monte arriva in località Melia mentre a valle si congiunge con la sterrata per Africo.
Noi proseguiamo per quest’ultima direzione e scendendo, in diversi punti panoramici, possiamo godere di vedute straordinarie sulla vallata La Verde, Puntone Castello, Monte Perre, Monte Scapparone e a destra i campi di Bova.
Dopo pochi tornanti la pista si snoda in mezzo a un grande e stupendo querceto ricco di un sottobosco costituito da diverse e numerose essenze Brivera,rivettaru,Jnestra, salassaru ecc. (erica,rovo,ginestra,sparzio spinoso), ancora pochi minuti in lieve discesa e siamo al bivacco Poro che prende il nome dell’omonimo torrente.
Scendiamo lentamente per altri 300 metri e dopo aver incrociato la solita sterrata ci immettiamo su quello che rimane di una mulattiera che anticamente arrivava fino all’abitato di Africo. La percorriamo per circa un chilometro fino alle porte della frazione Carruso che dista pochi metri (circa 100) dal rifugio Carrà.
Dopo aver consumato la colazione a sacco riprendiamo la solita sterrata e procediamo in senso opposto alla mattina.
Dopo circa 25 minuti di cammino e grazie a un ponte costruito dopo l’alluvione del 1951, attraversiamo il torrente Poro. Da qui, in poco più di mezz’ora giungiamo al punto di partenza dell’escursione.