di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Non è piaciuto all’opposizione l’intervento politico che, l’assessore al bilancio, Gianni Lanzafame, ha deciso di fare al momento di relazionare sul secondo punto: “Documento Unico di Programmazione (DUP) – Periodo 2018/2020” all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale. Non è piaciuto per i concetti espressi e non è stato gradito dall’opposizione perché nella veste di assessore durante l’assise comunale non avrebbe potuto farlo se il regolamento fosse stato rispettato.
Una relazione attraverso la quale, forse per la prima volta da quando si è insediata questa maggioranza, l’assessore Lanzafame si è sbilanciato, ponendo l’accento dove per lui necessario. Ha usato tra le altre, parole quali responsabilità, difficoltà, coerenza, abnegazione e trasparenza. Ha sottolineato come c’è chi in questi due anni, invece di affrontare i problemi, li ha evitati lavorando per «essere da freno a qualunque iniziativa provenisse dalla maggioranza … atteggiamento che danneggia il paese».
Ha proseguito ricordando la questione relativa alla vicenda dei fondi per la diga «che invece verranno utilizzati altrove, nel silenzio di quella stessa parte politica che tanto sbandiera l’importanza del rapporto con la regione, ma poi non riesce, non vuole o non sa imporsi in un vicenda tanto importante per Siderno e la Locride tutta”. E parole ne ha avute anche per chi la maggioranza l’ha abbandonata e chi è stato all’opposizione fin da subito perseguendo questa scelta, “senza però fornire alcun contributo di idee e proposte».
Si è soffermato sull’uscita dal dissesto e sul quello che è stato fatto e che si farà a breve, tra tutti la risoluzione della problematica relativa alla piscina e la sistemazione del lungomare.
Non ha risparmiato commenti sulla stampa, «abbiamo affrontato la situazione con grande serietà … in silenzio senza mai rispondere a nessuna delle provocazioni portate avanti dai tanti venditori di fumo o dagli amministratori da tastiera. Ci aspettavamo, questo sì, magari da qualche giornalista/opinionista non, per carità, benevolenza ma maggiore obiettività … a questi opinionisti che lanciano scoop sulla base di fonti “attendibili”, senza verificare se lo siano davvero, voglio solo dire che se c’è una cosa che ha caratterizzato e sta caratterizzando questa amministrazione è l’assoluta trasparenza».
Affermazioni che non sono andate proprio giù e che nei diversi interventi susseguitesi ha visto prevalere da parte dell’opposizione, la richiesta al sindaco di fermarsi per capire che una maggioranza così risicata non può essere normale e all’assessore Lanzafame è stato chiesto dai consiglieri Giorgio Ruso e Vincenzo De Leo, tra i fuoriusciti dalla maggioranza, qual è il suo partito di riferimento in consiglio comunale.
«Nella sua relazione – ha affermato De Leo – non ha fatto altro che fare proclami per opere per me ordinarie e che lei considera straordinarie. Chi è andato via dalla maggioranza non è mai stato apprezzato. E la mia domanda è: lei da chi è sostenuto in consiglio comunale»?
Parole alle quale si sono aggiunte quelle di Antonio Sgambelluri un tempo nel movimento “Siderno libera” con il quale è stato eletto. «Se l’assessore Lanzafame ha pensato che io avrei assecondato tutto si è sbagliato di grosso. La mia rettitudine e la mia trasparenza non sono in discussione. Signor sindaco se lo pone o no il problema di una maggioranza così risicata».
Assessore che, dal consigliere Maria Teresa Fragomeni, è stato appellato come ignorante e successivamente anche come incapace, riferendosi alla questione dei fondi della diga, spiegando anche perché tutto ciò è accaduto. «Per la diga hai dato prova della tua ignoranza sui presunti fondi stornati anzi “distratti”, come è stato detto, dalla regione. Ho la relazione del dipartimento di riferimento, chi doveva gestire il finanziamento era il consorzio di bonifica di Caulonia oggi commissariato e questo nel 2009. Il tempo utile per l’esecuzione dei lavori era di 12 mesi. Negli anni mai presentato nulla. A quel punto la revoca del finanziamento concesso è stata necessaria per non perdere i fondi ministeriali gestendoli in maniera diversa. E poi ti sei mai domandato perché siamo usciti? Proprio per quella trasparenza che da parte voi è mancata».
La discussione sugli altri punti è proseguita, ma i toni non si sono placati. Il consigliere Pietro Sgarlato ha replicato su tutto evidenziando come «ritornare più volte su una questione per me significa approssimazione».
Giunti al quinto punto: “Modifica al Regolamento di utilizzo dei beni immobili pubblici”, su cui ha relazionato il consigliere Giuseppe Oppedisano e non l’assente per “improvviso impegno”, assessore al ramo, Bianca Gerace, il consigliere Sgarlato ha affermato: «Oggi tutti abbiamo perso un’occasione importante sentire relazionare per la prima volta Bianca Gerace! Non sono contrario al comodato uso gratuito, ma credo che sia necessario regolamentare i casi non ci si può basare solo sulla discrezionalità. Credo che questo argomento debba essere oggetto di una commissione».
Punto di vista comune in sala tra i diversi consiglieri d’opposizione. Sulla questione il primo cittadino, Pietro Fuda, ha evidenziato che questo provvedimento serve per sanare una situazione non facile, molti non pagano il dovuto e che, anche se si decidesse di passare prima dalla commissione lo si faccia velocemente, arrivando in breve ad una soluzione condivisa.