di Redazione
SIDERNO – La Quarta Sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai legali del giovane sidernese Marcantonio Macrì, che il 15 giugno del 2008 condusse l’autovettura che andò a schiantarsi contro una cabina della Telecom e un muro di recinzione all’altezza dell’attuale rotatoria tra via dello Sport e via Magna Grecia-Dromo Sud. A seguito del terribile impatto persero la vita tre ragazzi poco più che ventenni, Albalucia Caricari, Federica Petrolo e Alessio La Rosa, alla cui memoria è stato eretto, qualche mese fa, un monumento realizzato dallo scultore Francesco Misuraca.
Un fatto che scosse parecchio l’opinione pubblica locale e regionale, per le assurde modalità dell’incidente, conseguenza, secondo la magistratura giudicante, di una manovra spericolata dell’auto da parte del conducente, che perse il controllo del mezzo a notte fonda causando la morte di tre amici.
Oggi, dunque, Marcantonio Macrì è stato giudicato colpevole in via definitiva, così come era stato deciso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, che gli ha comminato una pena di quattro anni e mezzo di reclusione e la sospensione della patente per due anni.
La decisione arriva dopo un lungo iter processuale durato dieci anni, con due annullamenti da parte della Cassazione e due nuovi processi d’Appello.