di Emanuela Alvaro (Foto e Video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – Trenta per il momento i primi cittadini che giorno 14 novembre si recheranno a Roma a Palazzo Chigi per rendere nazionale il dramma sanitario della Locride. Nel corso dell’Assemblea dei sindaci, tenutasi nella sala consiliare sidernese, Franco Candia e Rosario Rocca, presidenti dell’Assemblea e del Comitato hanno ricordato i passaggi che hanno portato alla decisione di andare a Roma, sottolineato la difficoltà di dialogo e non solo con i commissari Brancati e Scura ed evidenziato in che termini si sono svolte le due riunioni con il governatore Oliverio.
A manifestare tutta la propria perplessità sulla decisione di recarsi a Roma, il primo cittadino di Caraffa del Bianco, Stefano Marrapodi, scettico sulla reale adesione di tutti i sindaci alla giornata di protesta, in considerazione di un passato non caratterizzato da collaborazione fattiva tra gli stessi. Secondo Marrapodi l’unica protesta efficace sarebbe la consegna delle fasce tricolore nelle mani del Prefetto.
Il sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Domenico Vestito, ricordando che sulla questione sanitaria non ci sono innocenti ha anche posto l’accento sulle indagini della Procura di Locri che hanno portato alla notifica di un avviso di garanzia nei confronti del direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria Brancati e del direttore del dipartimento Area Ospedaliera Calabrò e che vanno a confermare quanto in tutti questi anni è stato denunciato dai primi cittadini.
Di un bivio per l’Assemblea dei sindaci ha parlato Giovanni Calabrese, primo cittadino di Locri, sostenendo che dall’adesione e dalla riuscita di questa giornata romana ne andrà della credibilità della stessa. Calabrese ha continuato ricordando ai presenti come in altre occasioni «una persona che si è presentata per nome e per conto del PD» ha cercato, fino a ieri, di far desistere i sindaci dal prendere parte alla manifestazione romana. Affermazione questa che ha irritato non poco il sindaco di Bianco, Aldo Canturi, il quale maldestramente ha appellato quella persona come “un trafficante di Platì che non è rappresentante di nessuno”. Nell’immediato il primo cittadino di Platì, Rosario Sergi, sentendo le parole del collega ha annunciato di voler procedere con una querela per salvaguardare il nome del proprio paese, indignato per l’accostamento negativo. Non si sa se le scuse di Canturi a fine riunione faranno desistere Sergi dal procedere.
Calabrese ha anche chiesto la costituzione di parte civile dell’Assemblea dei sindaci in caso di processo nei confronti del direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria e del direttore del dipartimento Area Ospedaliera.
In attesa di giorno 14 novembre i sindaci si renderanno protagonisti di altre iniziative presso l’ospedale di Locri per mantenere alta l’attenzione sulla gravità della situazione.
il Video ESCLUSIVO con l’intervento del Sindaco di Locri e la diatriba con il Sindaco di Bianco.