di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Concluso il periodo “elettorale”, terminata l’attesa della vera prima riunione operativa dell’era Candia/Rocca, l’assemblea dei sindaci è ripiombata nei soliti ed atavici problemi. Primo tra tutti l’assenteismo degli stessi primi cittadini, chi giustificato, chi no.
E quindi numero legale che non si raggiunge o lo si raggiunge a stento e giorni che trascorrono senza evidenti risultati sono le stesse questioni e non solo che, Giovanni Calabrese, sindaco di Locri ha posto ai colleghi presenti chiedendo anche scusa a Giorgio Imperitura, ex presidente della stessa assemblea, per averlo considerato il solo responsabile di tutto questo. Calabrese ha parlato di un sistema che non funziona, dove l’assenza dei primi cittadini non può essere giustificata.
«Ora mi chiedo, questa assemblea ha motivo di esistere? Oggi – ha affermato Calabrese – non dobbiamo eleggere nessuno e quindi non essendoci stata la “chiamata alle armi” dai partiti di riferimento, entrati in questa assemblea a gamba tesa ed è inutile dire che non sia così, in tanti non si sono presentati. Bisogna confrontarci con i problemi seri e qui non c’è nessuno. Il cambio di passo non c’è stato. E lo stesso dicasi per il comitato. Capiamo cosa vogliamo fare altrimenti decidiamo di scioglierla».
La prima operazione da fare per Calabrese è la variazione dello statuto. «Da quattro anni che sento sempre le solite storie. Noi così non determiniamo alcuna scelta strategica e gli interventi per la linea ionica che non sono stati concertati con il territorio sono la prova e lo stesso dicasi per ciò che sta accadendo all’ospedale di Locri. Dare un indirizzo a questo territorio è auspicabile da tutti, ma riunioni, incontri, manifestazioni in tanti anni non hanno portato a nulla».
Affermazioni che non hanno fatto piacere al neo presidente del comitato, Rosario Rocca, il quale si è detto sorpreso che anche questa riunione si sia avviata evidenziando “sempre la solita storia delle presenze”. Ha parlato di disfattismo che non fa bene al territorio il quale, nonostante i problemi, ha bisogno di ottimismo, certo che da quando lui e Candia si sono insediati, i giorni non sono passati a vuoto.
E mentre Imperitura ha ricordato ai presenti, chiedendo anche di capire come porne fine, il divario e la mancanza di pari dignità tra i sindaci e gli altri organi di Stato, il sindaco di Careri, Giuseppe Giugno, ha ribadito il pensiero di Calabrese, sottolineando come un numero di sindaci inferiore alle riunioni dell’era Imperitura non è certo positivo.