di Amministrazione Comunale Sant’Agata del Bianco
Ci sono artisti che ritornano. Con le loro intuizioni, le vertigini dei colori, la sensibilità particolarissima dei tratti impressi sulla tela. A volte basta poco, altre volte bisogna aspettare decenni, anche secoli. Ma poi, per un motivo preciso, ecco un’altra mostra, un rinnovato interesse, una nuova vita. E’ successo questo a Sant’Agata del Bianco dove la nuova Amministrazione Comunale, guidata da Domenico Stranieri, inaugurerà giorno 7 gennaio la mostra di un artista santagatese che, negli anni 50’-’60, otteneva riconoscimenti ed elogi. Si tratta di Domenico Bonfà, in arte Fàbon, nato proprio a Sant’Agata nel 1912. Artista sensibilissimo, che prediligeva i colori dello spazio mediterraneo, Fàbon riusciva ad esprimere, quasi per istinto, una profonda spiritualità.
La mostra, che sarà allestita nel Palazzo Comunale di Sant’Agata del Bianco, sarà anticipata giorno 7 gennaio, alle ore 17.00, da una presentazione dell’uomo e dell’artista. Modererà la giornalista Antonella Italiano. Previsti in programma gli interventi del sindaco Domenico Stranieri, di Giovanni Favasuli (poeta e scrittore), Giovanni Curatola (docente Accademia delle Belle Arti) ed Emiliano Scappatura (scrittore e critico d’arte).
Subito dopo, sarà inaugurata la galleria d’arte che resterà aperta al pubblico fino alle 17.00 di giorno 8 gennaio. Per l’occasione, saranno esposte opere di Fàbon che appartengono ad alcune importanti collezioni private, in un percorso che prevede tre temi fondamentali: giovinezza, amore e morte. Tra le tante tele esposte, difatti, ci sarà anche l’ultima opera dell’artista (realizzata quando una terribile malattia gli preannunciava l’arrivo della fine).
Durante la presentazione saranno letti anche i versi della poetessa Carmela Curulli, moglie di Fàbon.
L’evento, particolarmente voluto dall’Amministrazione Comunale, è il punto di partenza di una serie di iniziative che riguarderanno la pittura e l’arte, in un paese dove, oltre al grande scrittore Saverio Strati, sono nati artisti e intellettuali troppo facilmente dimenticati.