di Adelina B. Scorda
BENESTARE – ‹‹Ho letto con attenzione la sua lettera e ho chiara la situazione dei Lavoratori Pubblica Utilità” e dei “Lavoratori Socialmente Utili”. Investirò della questione la competente Commissione permanente, non appena verrà costituita››. Questa la risposta che il presidente della camera dei deputati Laura Boldrini ha fornito tramite mail al sindaco di Benestare, Rosario Rocca che proprio qualche giorno fa le aveva scritto una lettera aperta un appello per far fronte a una questione di notevole urgenza: la stabilizzazione di oltre 5.000 lavoratori precari calabresi.
‹‹Lavoratori precari – ha scritto – che, malgrado abbiano, per quindici lunghi anni, offerto le loro braccia e le loro intelligenze ai nostri territori, ai nostri Comuni e alla nostra gente, vivono oggi l’incubo di subire, sulla propria pelle, il licenziamento definitivo dai luoghi di lavoro in cui, responsabilmente e senza alcun diritto riconosciuto, hanno operato fino ad oggi››. Lunga e complessa è la storia dei precari calabresi: anni di attesa, promesse e delusioni subite fanno da cornice ad un quadro in cui il lavoro pubblico e sociale per definizione è stato declassato. È bene ricordare, tuttavia, un tentativo, non molto recente, che il Governo centrale e, in parte, anche la Regione Calabria, hanno fatto per dare una risposta ai precari calabresi. Nel 2007, l’allora ministro del lavoro Cesare Damiano, cercò di dare un impulso notevole per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Purtroppo, anche in quella circostanza, la speranza di questi fu tradita. Gran parte della classe dirigente locale di allora non volle cogliere quell’opportunità per compiere un gesto di giustizia sociale, ma si dimostrò, al contrario e come spesso accade, sorda nei confronti della società reale e attenta solo alla logica, talvolta perversa, del consenso facile e immediato. ‹‹Presidente – scrive Rosario Rocca – Lei rappresenta, nel panorama istituzionale del paese, l’immagine e la speranza del cambiamento concreto che milioni di italiani aspettavano da tempo. Perciò voglio rivolgere a Lei un appello perché il grido di dolore dei nostri lavoratori precari non rimanga isolato, non rimanga un fatto locale, ma al contrario rappresenti, alla pari di altre, una questione nazionale››. Una semplice richiesta, parte da Benestare ed è quella di promuovere un tavolo di confronto istituzionale in cui il Governo nazionale attraverso i Ministeri competenti, la Regione Calabria e l’Anci, con l’ausilio imprescindibile delle parti sociali, assumano ogni impegno possibile per restituire una prospettiva di futuro a cinquemila lavoratori.