R. & P.
DELLE MOLTEPLICI POSITIVITA’ CHE LA STANNO FACENDO EMERGERE COME
“ECCELLENZE” DEL SETTORE IN ITALIA.
SI APRONO QUINDI LE PORTE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI VENERDI’
13 LUGLIO PER FAR USCIRE E FAR VEDERE AL PUBBLICO, A PALAZZO AMADURI
DI GIOIOSA JONICA, ALLE ORE 10,00, I CAPOLAVORI IN CERAMICA E PITTURA
PRODOTTI DAI DETENUTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO “TERRE DELLE GINESTRE” CONCORDATO E PIANIFICATO
DALL’ASSOCIAZIONE ZEFIROART CON LA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE,
PATROCINATA DAL COMUNE DI GIOIOSA JONICA E CONDIVISA A SUO TEMPO DALLA
CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI.
LA DIRETTRICE PATRIZIA DELFINO: “GIUSTIZIA E’ ANCHE RIEDUCARE CON UMANITA’.”
NON SOLO ESPIAZIONE DELLA PENA IN CONDIZIONI DI DISCIPLINA E DI
RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA, MA ANCHE E SOPRATUTTO ARTE, CULTURA,
LAVORO, LIBERA ESPRESSIONE DELLA CREATIVITA’ E DEL TALENTO QUALE BASE
DELL’AZIONE RIEDUCATIVA E DI RECUPERO DEI VALORI FONDAMENTALI DELLA
VITA.
PARTECIPERANNO ANCHE IL VESCOVO MONS. FRANCESCO OLIVA ED IL PRESIDENTE
DEL TRIBUNALE DI LOCRI RODOLFO PALERMO.
“In questo progetto” dice Carmela Salvatore, Presidente
dell’Associazione Zefiroart “approvato dalla Direzione della Casa
Circondariale e sostenuto dal Comune di Gioiosa Jonica, l’obiettivo
prioritario è stato quello di offrire ai detenuti, attraverso la
creazione all’interno del carcere di un corso trimestrale di
manipolazione dell’argilla e di decorazione, quindi una concreta
opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo
svolgimento di attività creative e altamente formative.
Nell’ambito di questa iniziativa i detenuti che si sono iscritti ed
hanno fattivamente partecipato, hanno avuto l’opportunità di vivere
uno spazio adibito a laboratorio, prendendo parte anche a tutte quelle
attività necessarie per giungere all’allestimento della mostra
dell’artigianato dalla manipolazione della materia, allo studio della
forma,alla creazione del design, alla decorazione finale. integrando
cosi le discipline curricolari.”
A sua volta la Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Patrizia
Delfino ha motivato ulteriormente l’azione della Amministrazione
Penitenziaria “Certamente punire chi ha sbagliato è un bisogno di
Giustizia, una sorta di debito da pagare alla società; un deterrente.
Ma sono fermamente convinta che se è necessario punire chi ha commesso
dei reati ciò deve avvenire nel rispetto dei diritti della persona
umana. Occorre dare fiducia a chi con umiltà riconosce i propri errori
ed intende riabilitarsi, a chi intende perseguire la strada della
legalità abbandonando quella che lo aveva portato a violare i valori
commettendo dei reati. Per me recuperare una persona che ha sbagliato
significa dare certezza alla pena, ridurre la recidiva, in una parola
fare sicurezza pubblica. Il carcere può fare “sicurezza pubblica” solo
se si riesce a convincere i detenuti a cambiare percorso di vita ed
abbandonare lo stile di vita che li ha portati a violare i valori
della convivenza civile scegliendo quindi la via della legalità.
Numerose solo le esperienze messe a punto all’interno del carcere di
Locri, con l’obiettivo di favorire il recupero e la risocializzazione
delle persone detenute offrendo loro occasioni per imparare un
mestiere, per acquisire competenze da spendere una volta liberi. Tra
le iniziative di rilievo, oltre quella che presenteremo a Palazzo
Amaduri con l’Associazione Zefiroart ed il Comune di Gioiosa Jonica,
vi è stato il progetto “ falegnami di Fede” grazie al quale i detenuti
hanno realizzato all’interno della falegnameria dell’istituto banchi e
portoni per la Chiesa di Merici di Gerace; i banchi della Cappella
dell’Ospedale di Locri. Le spese sono a carico della Diocesi di
Locri/Gerace; il progetto “i colori della legalità” grazie al quale i
detenuti a titolo di volontariato hanno ritinteggiato le aule del
Tribunale di Locri, il luogo dove erano stati condannati. Con queste
ed altre iniziative i detenuti, scegliendo di svolgere gratuitamente
lavori per la collettività hanno dimostrato in maniere concreta di
voler proseguire la strada del recupero del riscatto verso la società
e di voler ripartire verso una vita nuova lontana dagli ambienti che
li hanno fatti delinquere.
Infine e non è cosa da poco, i detenuti possono effettivamente
lavorare all’interno dell’Istituto con tanto di contratto di lavoro a
norma e con tutte le garanzie e le coperture assicurative e
previdenziali di legge”.
PROGETTO “TERRE DI GINESTRE”
Palazzo Amaduri, venerdì 13 luglio 2018 ore 10,00
Convegno ed esposizione manufatti in ceramica e pittura.
Attività artistiche e di laboratorio presso l’Istituto Penitenziario di Locri.
Programma:
Dopo la proiezione di un breve video interverranno:
– Carmela Salvatore, Presidente Zefiroart
– Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica;
– Lorena Bruzzese, psicopedagogista;
– Patrizia Delfino, Direttrice Casa Circondariale di Locri;
– Angela Marcello, Responsabile UEPE (Ufficio Esecuzione Penale
Esterna) di Reggio Calabria;
– Mons. Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi Gerace-Locri;
– Rodolfo Palermo, Presidente del Tribunale di Locri.
Al termine saranno consegnati lavori omaggio all’Amministrazione
Comunale, consistente in 20 piastrelle in ceramica 15×22 cm con logo
stilizzato, anche questi realizzati dai detenuti della Casa
Circondariale di Locri.
L’allestimento dei prodotti realizzati si articolerà lungo l’androne
d’entrata fino alla sala delle Cerimonie.
Nota a cura di Vincenzo Logozzo
R. & P.
DELLE MOLTEPLICI POSITIVITA’ CHE LA STANNO FACENDO EMERGERE COME
“ECCELLENZE” DEL SETTORE IN ITALIA.
SI APRONO QUINDI LE PORTE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI VENERDI’
13 LUGLIO PER FAR USCIRE E FAR VEDERE AL PUBBLICO, A PALAZZO AMADURI
DI GIOIOSA JONICA, ALLE ORE 10,00, I CAPOLAVORI IN CERAMICA E PITTURA
PRODOTTI DAI DETENUTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO “TERRE DELLE GINESTRE” CONCORDATO E PIANIFICATO
DALL’ASSOCIAZIONE ZEFIROART CON LA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE,
PATROCINATA DAL COMUNE DI GIOIOSA JONICA E CONDIVISA A SUO TEMPO DALLA
CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI.
LA DIRETTRICE PATRIZIA DELFINO: “GIUSTIZIA E’ ANCHE RIEDUCARE CON UMANITA’.”
NON SOLO ESPIAZIONE DELLA PENA IN CONDIZIONI DI DISCIPLINA E DI
RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA, MA ANCHE E SOPRATUTTO ARTE, CULTURA,
LAVORO, LIBERA ESPRESSIONE DELLA CREATIVITA’ E DEL TALENTO QUALE BASE
DELL’AZIONE RIEDUCATIVA E DI RECUPERO DEI VALORI FONDAMENTALI DELLA
VITA.
PARTECIPERANNO ANCHE IL VESCOVO MONS. FRANCESCO OLIVA ED IL PRESIDENTE
DEL TRIBUNALE DI LOCRI RODOLFO PALERMO.
“In questo progetto” dice Carmela Salvatore, Presidente
dell’Associazione Zefiroart “approvato dalla Direzione della Casa
Circondariale e sostenuto dal Comune di Gioiosa Jonica, l’obiettivo
prioritario è stato quello di offrire ai detenuti, attraverso la
creazione all’interno del carcere di un corso trimestrale di
manipolazione dell’argilla e di decorazione, quindi una concreta
opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo
svolgimento di attività creative e altamente formative.
Nell’ambito di questa iniziativa i detenuti che si sono iscritti ed
hanno fattivamente partecipato, hanno avuto l’opportunità di vivere
uno spazio adibito a laboratorio, prendendo parte anche a tutte quelle
attività necessarie per giungere all’allestimento della mostra
dell’artigianato dalla manipolazione della materia, allo studio della
forma,alla creazione del design, alla decorazione finale. integrando
cosi le discipline curricolari.”
A sua volta la Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Patrizia
Delfino ha motivato ulteriormente l’azione della Amministrazione
Penitenziaria “Certamente punire chi ha sbagliato è un bisogno di
Giustizia, una sorta di debito da pagare alla società; un deterrente.
Ma sono fermamente convinta che se è necessario punire chi ha commesso
dei reati ciò deve avvenire nel rispetto dei diritti della persona
umana. Occorre dare fiducia a chi con umiltà riconosce i propri errori
ed intende riabilitarsi, a chi intende perseguire la strada della
legalità abbandonando quella che lo aveva portato a violare i valori
commettendo dei reati. Per me recuperare una persona che ha sbagliato
significa dare certezza alla pena, ridurre la recidiva, in una parola
fare sicurezza pubblica. Il carcere può fare “sicurezza pubblica” solo
se si riesce a convincere i detenuti a cambiare percorso di vita ed
abbandonare lo stile di vita che li ha portati a violare i valori
della convivenza civile scegliendo quindi la via della legalità.
Numerose solo le esperienze messe a punto all’interno del carcere di
Locri, con l’obiettivo di favorire il recupero e la risocializzazione
delle persone detenute offrendo loro occasioni per imparare un
mestiere, per acquisire competenze da spendere una volta liberi. Tra
le iniziative di rilievo, oltre quella che presenteremo a Palazzo
Amaduri con l’Associazione Zefiroart ed il Comune di Gioiosa Jonica,
vi è stato il progetto “ falegnami di Fede” grazie al quale i detenuti
hanno realizzato all’interno della falegnameria dell’istituto banchi e
portoni per la Chiesa di Merici di Gerace; i banchi della Cappella
dell’Ospedale di Locri. Le spese sono a carico della Diocesi di
Locri/Gerace; il progetto “i colori della legalità” grazie al quale i
detenuti a titolo di volontariato hanno ritinteggiato le aule del
Tribunale di Locri, il luogo dove erano stati condannati. Con queste
ed altre iniziative i detenuti, scegliendo di svolgere gratuitamente
lavori per la collettività hanno dimostrato in maniere concreta di
voler proseguire la strada del recupero del riscatto verso la società
e di voler ripartire verso una vita nuova lontana dagli ambienti che
li hanno fatti delinquere.
Infine e non è cosa da poco, i detenuti possono effettivamente
lavorare all’interno dell’Istituto con tanto di contratto di lavoro a
norma e con tutte le garanzie e le coperture assicurative e
previdenziali di legge”.
PROGETTO “TERRE DI GINESTRE”
Palazzo Amaduri, venerdì 13 luglio 2018 ore 10,00
Convegno ed esposizione manufatti in ceramica e pittura.
Attività artistiche e di laboratorio presso l’Istituto Penitenziario di Locri.
Programma:
Dopo la proiezione di un breve video interverranno:
– Carmela Salvatore, Presidente Zefiroart
– Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica;
– Lorena Bruzzese, psicopedagogista;
– Patrizia Delfino, Direttrice Casa Circondariale di Locri;
– Angela Marcello, Responsabile UEPE (Ufficio Esecuzione Penale
Esterna) di Reggio Calabria;
– Mons. Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi Gerace-Locri;
– Rodolfo Palermo, Presidente del Tribunale di Locri.
Al termine saranno consegnati lavori omaggio all’Amministrazione
Comunale, consistente in 20 piastrelle in ceramica 15×22 cm con logo
stilizzato, anche questi realizzati dai detenuti della Casa
Circondariale di Locri.
L’allestimento dei prodotti realizzati si articolerà lungo l’androne
d’entrata fino alla sala delle Cerimonie.
Nota a cura di Vincenzo Logozzo
R. & P.
DELLE MOLTEPLICI POSITIVITA’ CHE LA STANNO FACENDO EMERGERE COME
“ECCELLENZE” DEL SETTORE IN ITALIA.
SI APRONO QUINDI LE PORTE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI VENERDI’
13 LUGLIO PER FAR USCIRE E FAR VEDERE AL PUBBLICO, A PALAZZO AMADURI
DI GIOIOSA JONICA, ALLE ORE 10,00, I CAPOLAVORI IN CERAMICA E PITTURA
PRODOTTI DAI DETENUTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO “TERRE DELLE GINESTRE” CONCORDATO E PIANIFICATO
DALL’ASSOCIAZIONE ZEFIROART CON LA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE,
PATROCINATA DAL COMUNE DI GIOIOSA JONICA E CONDIVISA A SUO TEMPO DALLA
CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI.
LA DIRETTRICE PATRIZIA DELFINO: “GIUSTIZIA E’ ANCHE RIEDUCARE CON UMANITA’.”
NON SOLO ESPIAZIONE DELLA PENA IN CONDIZIONI DI DISCIPLINA E DI
RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA, MA ANCHE E SOPRATUTTO ARTE, CULTURA,
LAVORO, LIBERA ESPRESSIONE DELLA CREATIVITA’ E DEL TALENTO QUALE BASE
DELL’AZIONE RIEDUCATIVA E DI RECUPERO DEI VALORI FONDAMENTALI DELLA
VITA.
PARTECIPERANNO ANCHE IL VESCOVO MONS. FRANCESCO OLIVA ED IL PRESIDENTE
DEL TRIBUNALE DI LOCRI RODOLFO PALERMO.
“In questo progetto” dice Carmela Salvatore, Presidente
dell’Associazione Zefiroart “approvato dalla Direzione della Casa
Circondariale e sostenuto dal Comune di Gioiosa Jonica, l’obiettivo
prioritario è stato quello di offrire ai detenuti, attraverso la
creazione all’interno del carcere di un corso trimestrale di
manipolazione dell’argilla e di decorazione, quindi una concreta
opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo
svolgimento di attività creative e altamente formative.
Nell’ambito di questa iniziativa i detenuti che si sono iscritti ed
hanno fattivamente partecipato, hanno avuto l’opportunità di vivere
uno spazio adibito a laboratorio, prendendo parte anche a tutte quelle
attività necessarie per giungere all’allestimento della mostra
dell’artigianato dalla manipolazione della materia, allo studio della
forma,alla creazione del design, alla decorazione finale. integrando
cosi le discipline curricolari.”
A sua volta la Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Patrizia
Delfino ha motivato ulteriormente l’azione della Amministrazione
Penitenziaria “Certamente punire chi ha sbagliato è un bisogno di
Giustizia, una sorta di debito da pagare alla società; un deterrente.
Ma sono fermamente convinta che se è necessario punire chi ha commesso
dei reati ciò deve avvenire nel rispetto dei diritti della persona
umana. Occorre dare fiducia a chi con umiltà riconosce i propri errori
ed intende riabilitarsi, a chi intende perseguire la strada della
legalità abbandonando quella che lo aveva portato a violare i valori
commettendo dei reati. Per me recuperare una persona che ha sbagliato
significa dare certezza alla pena, ridurre la recidiva, in una parola
fare sicurezza pubblica. Il carcere può fare “sicurezza pubblica” solo
se si riesce a convincere i detenuti a cambiare percorso di vita ed
abbandonare lo stile di vita che li ha portati a violare i valori
della convivenza civile scegliendo quindi la via della legalità.
Numerose solo le esperienze messe a punto all’interno del carcere di
Locri, con l’obiettivo di favorire il recupero e la risocializzazione
delle persone detenute offrendo loro occasioni per imparare un
mestiere, per acquisire competenze da spendere una volta liberi. Tra
le iniziative di rilievo, oltre quella che presenteremo a Palazzo
Amaduri con l’Associazione Zefiroart ed il Comune di Gioiosa Jonica,
vi è stato il progetto “ falegnami di Fede” grazie al quale i detenuti
hanno realizzato all’interno della falegnameria dell’istituto banchi e
portoni per la Chiesa di Merici di Gerace; i banchi della Cappella
dell’Ospedale di Locri. Le spese sono a carico della Diocesi di
Locri/Gerace; il progetto “i colori della legalità” grazie al quale i
detenuti a titolo di volontariato hanno ritinteggiato le aule del
Tribunale di Locri, il luogo dove erano stati condannati. Con queste
ed altre iniziative i detenuti, scegliendo di svolgere gratuitamente
lavori per la collettività hanno dimostrato in maniere concreta di
voler proseguire la strada del recupero del riscatto verso la società
e di voler ripartire verso una vita nuova lontana dagli ambienti che
li hanno fatti delinquere.
Infine e non è cosa da poco, i detenuti possono effettivamente
lavorare all’interno dell’Istituto con tanto di contratto di lavoro a
norma e con tutte le garanzie e le coperture assicurative e
previdenziali di legge”.
PROGETTO “TERRE DI GINESTRE”
Palazzo Amaduri, venerdì 13 luglio 2018 ore 10,00
Convegno ed esposizione manufatti in ceramica e pittura.
Attività artistiche e di laboratorio presso l’Istituto Penitenziario di Locri.
Programma:
Dopo la proiezione di un breve video interverranno:
– Carmela Salvatore, Presidente Zefiroart
– Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica;
– Lorena Bruzzese, psicopedagogista;
– Patrizia Delfino, Direttrice Casa Circondariale di Locri;
– Angela Marcello, Responsabile UEPE (Ufficio Esecuzione Penale
Esterna) di Reggio Calabria;
– Mons. Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi Gerace-Locri;
– Rodolfo Palermo, Presidente del Tribunale di Locri.
Al termine saranno consegnati lavori omaggio all’Amministrazione
Comunale, consistente in 20 piastrelle in ceramica 15×22 cm con logo
stilizzato, anche questi realizzati dai detenuti della Casa
Circondariale di Locri.
L’allestimento dei prodotti realizzati si articolerà lungo l’androne
d’entrata fino alla sala delle Cerimonie.
Nota a cura di Vincenzo Logozzo
R. & P.
DELLE MOLTEPLICI POSITIVITA’ CHE LA STANNO FACENDO EMERGERE COME
“ECCELLENZE” DEL SETTORE IN ITALIA.
SI APRONO QUINDI LE PORTE DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LOCRI VENERDI’
13 LUGLIO PER FAR USCIRE E FAR VEDERE AL PUBBLICO, A PALAZZO AMADURI
DI GIOIOSA JONICA, ALLE ORE 10,00, I CAPOLAVORI IN CERAMICA E PITTURA
PRODOTTI DAI DETENUTI CHE HANNO PARTECIPATO ALLA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO “TERRE DELLE GINESTRE” CONCORDATO E PIANIFICATO
DALL’ASSOCIAZIONE ZEFIROART CON LA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE,
PATROCINATA DAL COMUNE DI GIOIOSA JONICA E CONDIVISA A SUO TEMPO DALLA
CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI.
LA DIRETTRICE PATRIZIA DELFINO: “GIUSTIZIA E’ ANCHE RIEDUCARE CON UMANITA’.”
NON SOLO ESPIAZIONE DELLA PENA IN CONDIZIONI DI DISCIPLINA E DI
RISPETTO DELLA DIGNITA’ UMANA, MA ANCHE E SOPRATUTTO ARTE, CULTURA,
LAVORO, LIBERA ESPRESSIONE DELLA CREATIVITA’ E DEL TALENTO QUALE BASE
DELL’AZIONE RIEDUCATIVA E DI RECUPERO DEI VALORI FONDAMENTALI DELLA
VITA.
PARTECIPERANNO ANCHE IL VESCOVO MONS. FRANCESCO OLIVA ED IL PRESIDENTE
DEL TRIBUNALE DI LOCRI RODOLFO PALERMO.
“In questo progetto” dice Carmela Salvatore, Presidente
dell’Associazione Zefiroart “approvato dalla Direzione della Casa
Circondariale e sostenuto dal Comune di Gioiosa Jonica, l’obiettivo
prioritario è stato quello di offrire ai detenuti, attraverso la
creazione all’interno del carcere di un corso trimestrale di
manipolazione dell’argilla e di decorazione, quindi una concreta
opportunità per riallacciare i legami con il mondo esterno grazie allo
svolgimento di attività creative e altamente formative.
Nell’ambito di questa iniziativa i detenuti che si sono iscritti ed
hanno fattivamente partecipato, hanno avuto l’opportunità di vivere
uno spazio adibito a laboratorio, prendendo parte anche a tutte quelle
attività necessarie per giungere all’allestimento della mostra
dell’artigianato dalla manipolazione della materia, allo studio della
forma,alla creazione del design, alla decorazione finale. integrando
cosi le discipline curricolari.”
A sua volta la Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Patrizia
Delfino ha motivato ulteriormente l’azione della Amministrazione
Penitenziaria “Certamente punire chi ha sbagliato è un bisogno di
Giustizia, una sorta di debito da pagare alla società; un deterrente.
Ma sono fermamente convinta che se è necessario punire chi ha commesso
dei reati ciò deve avvenire nel rispetto dei diritti della persona
umana. Occorre dare fiducia a chi con umiltà riconosce i propri errori
ed intende riabilitarsi, a chi intende perseguire la strada della
legalità abbandonando quella che lo aveva portato a violare i valori
commettendo dei reati. Per me recuperare una persona che ha sbagliato
significa dare certezza alla pena, ridurre la recidiva, in una parola
fare sicurezza pubblica. Il carcere può fare “sicurezza pubblica” solo
se si riesce a convincere i detenuti a cambiare percorso di vita ed
abbandonare lo stile di vita che li ha portati a violare i valori
della convivenza civile scegliendo quindi la via della legalità.
Numerose solo le esperienze messe a punto all’interno del carcere di
Locri, con l’obiettivo di favorire il recupero e la risocializzazione
delle persone detenute offrendo loro occasioni per imparare un
mestiere, per acquisire competenze da spendere una volta liberi. Tra
le iniziative di rilievo, oltre quella che presenteremo a Palazzo
Amaduri con l’Associazione Zefiroart ed il Comune di Gioiosa Jonica,
vi è stato il progetto “ falegnami di Fede” grazie al quale i detenuti
hanno realizzato all’interno della falegnameria dell’istituto banchi e
portoni per la Chiesa di Merici di Gerace; i banchi della Cappella
dell’Ospedale di Locri. Le spese sono a carico della Diocesi di
Locri/Gerace; il progetto “i colori della legalità” grazie al quale i
detenuti a titolo di volontariato hanno ritinteggiato le aule del
Tribunale di Locri, il luogo dove erano stati condannati. Con queste
ed altre iniziative i detenuti, scegliendo di svolgere gratuitamente
lavori per la collettività hanno dimostrato in maniere concreta di
voler proseguire la strada del recupero del riscatto verso la società
e di voler ripartire verso una vita nuova lontana dagli ambienti che
li hanno fatti delinquere.
Infine e non è cosa da poco, i detenuti possono effettivamente
lavorare all’interno dell’Istituto con tanto di contratto di lavoro a
norma e con tutte le garanzie e le coperture assicurative e
previdenziali di legge”.
PROGETTO “TERRE DI GINESTRE”
Palazzo Amaduri, venerdì 13 luglio 2018 ore 10,00
Convegno ed esposizione manufatti in ceramica e pittura.
Attività artistiche e di laboratorio presso l’Istituto Penitenziario di Locri.
Programma:
Dopo la proiezione di un breve video interverranno:
– Carmela Salvatore, Presidente Zefiroart
– Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica;
– Lorena Bruzzese, psicopedagogista;
– Patrizia Delfino, Direttrice Casa Circondariale di Locri;
– Angela Marcello, Responsabile UEPE (Ufficio Esecuzione Penale
Esterna) di Reggio Calabria;
– Mons. Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi Gerace-Locri;
– Rodolfo Palermo, Presidente del Tribunale di Locri.
Al termine saranno consegnati lavori omaggio all’Amministrazione
Comunale, consistente in 20 piastrelle in ceramica 15×22 cm con logo
stilizzato, anche questi realizzati dai detenuti della Casa
Circondariale di Locri.
L’allestimento dei prodotti realizzati si articolerà lungo l’androne
d’entrata fino alla sala delle Cerimonie.
Nota a cura di Vincenzo Logozzo