R & P
In data 10 febbraio 2017 si è tenuta una assemblea con i lavoratori della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, indetta dalla FPCGIL di Reggio Calabria – Locri alla presenza della Segretaria Generale Alessandra Baldari e del Coordinatore regionale dei Beni Culturali della FPCGIL Tonino Puntillo, con la partecipazione anche del rappresentante CISLFP, Sofia, unica sigla ad aver accolto l’invito a partecipare alla riunione.
L’incontro era stato richiesto per consentire ai lavoratori della Soprintendenza di esprimere il loro disagio e di organizzare una strategia idonea a far valere i loro diritti. Dalla discussione che è stata ampia ed articolata, sono emerse alcune criticità, prima fra tutte la difficile convivenza con gli Uffici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, situati anch’essi al terzo piano di Palazzo Piacentini. Tale difficoltà è dovuta soprattutto all’esiguità degli spazi che il Segretariato Generale del Ministero ha assegnato alla Soprintendenza e, stando a quanto riferito dai lavoratori, alla mancanza di disponibilità e elasticità del direttore del Museo, atteggiamenti che non fanno altro che peggiorare la situazione. I dipendenti della Soprintendenza lavorano in condizioni poco dignitose, stipati in uffici di piccole e medie dimensioni, al contrario dei colleghi in forza al Museo che, essendo meno della metà ed occupando ampi locali, hanno a disposizione almeno il doppio dello spazio. Tutto questo è stato possibile anche perché la Soprintendenza, da un paio di anni non ha un dirigente stabile. In questo periodo si sono susseguiti, infatti, numerosi tra, delegati, dirigenti, interim che non si fermano per più di due mesi, con grave danno per i lavoratori che continuano a operare con impegno per far fronte ai loro doveri istituzionali che consistono nella tutela dell’immenso patrimonio culturale di competenza. Patrimonio di cui, a quanto pare, nulla importa ai vertici ministeriali che conoscono bene la situazione in cui versa la Soprintendenza, anche perche i lavoratori hanno li hanno informati del problema, cosi come, ci duole dirlo, hanno informato anche i sindaci, i prefetti di Reggio Calabria e di Vibo Valentia ed anche il governatore della regione, che non hanno dato alcun “segno di vita”, nonostante dovrebbero avere a cuore, più di altri, la tutela del patrimonio culturale di loro pertinenza. Si aggiunga a tale situazione, divenuta ormai insostenibile, la precarietà di alcuni lavoratori che, allo stato, non sanno da quale dei due istituti dipendano. E’ il caso dei dipendenti in servizio presso la Biblioteca che da sempre è stata della ex Soprintendenza Archeologica. Lavorare in queste condizioni è un atto di fede, altro che “statali fannulloni”, Durante la riunione sono state lette alcune circolari, nelle quali il Segretariato Generale, raccomanda ai dirigenti di mettere in atto tutte le azioni possibili, volte al benessere psicofisico dei lavoratori, circolari che sembrano più una presa in giro, se si pensa a tutti i problemi emersi e anche agli scatoloni che occupano i corridoi dell’ala del palazzo, destinato agli uffici della Soprintendenza mettendo in discussione le più basilari regole sulla sicurezza dato cherestringono anche le naturali vie di fuga in caso di emergenza. E se si pensa che ancora 15 dipendenti della Soprintendenza, aspettano di essere collocati, o meglio ammassati, sempre negli spazi di cui sopra. A conclusione dell’Assemblea i delegati FPCGIL e la CISLFP hanno dato piena disponibilità ai lavoratori impegnandosi a rappresentare i bisogni dei lavoratori chiedendo un incontro urgente con la direzione del Museo e con il Ministro. Se la situazione non verrà risolta in tempi brevissimi, si passerà ad altre forme di protesta.
Il Segretario Generale FP CGIL
Reggio Cal. Locri
Alessandra Baldari