(il Video INTEGRALE della Conferenza Stampa)
LOCRI – Colpiti una maîtresse e un macrò rumeno (attualmente ricercati) e due sidernesi che, in sodalizio, sfruttavano dodici schiave del sesso provenienti dall’Europa dell’Est (di nazionalità rumena, bulgara e moldava) le quali esercitavano il meretricio tra le stazioni ferroviarie di Locri, Siderno e Bovalino, dopo essere state attirate in Italia col miraggio di un lavoro e di una vita più agiata.
E’ l’operazione “Stazioni a luci rosse” scattata ieri mattina sulla scorta di un provvedimento riguardante quattro ordinanze di misure cautelari che è stato emesso dal Gip Capitò del Tribunale di Locri, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nei comuni di Siderno, Locri e Bovalino, tra il mese di giugno 2015 e settembre 2016, dopo la denuncia sporta ai Carabinieri di Siderno da una delle ragazze.
I contenuti dell’operazione sono stati esposti nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo questa mattina nella sede del Gruppo dei Carabinieri di Locri, con a capo il Colonnello Pasqualino Toscani, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Locri Luigi D’Alessio, del PM Rosanna Sgueglia, del comandante della Compagnia di Locri dei Carabinieri Capitano Rosario Scotto Di Carlo e del maresciallo Luigi Zeccardo, a capo della stazione dei Carabinieri di Siderno, che ha materialmente realizzato l’operazione.
Presi gli italiani, due sidernesi, (uno in carcere e uno ai domiciliari) con i rumeni che invece si sono dati, con tutta probabilità, alla fuga, mentre la soluzione prospettata per le ragazze (una delle quali è stata anche costretta ad abortire) e’ nel foglio di via, qualora dovesse arrivare il placet della Questura. A meno che, come ha detto il procuratore “Qualche associazione di volontariato si possa prendere cura di loro”.
Questi i destinatari delle misure restrittive:
OPPEDISANO FRANCESCO di anni 35 (accusato di sfruttamento) che era “l’accompagnatore” delle ragazze e ne contrattava gli emolumenti, pronto a intervenire in caso di problemi con i clienti.
MACRI’ GIOVANNI di anni 57 (accusato di favoreggiamento) che invece rimaneva nella zona in cui le ragazze si prostituivano, dopo averle accompagnate al “lavoro”. Per lui sono stati decisi gli arresti domiciliari.
I due rumeni (allo stato irreperibili) ritirarono i documenti alle ragazze dopo essere state condotte in Italia.
Il video integrale della conferenza stampa, grazie alle immagini riprese e montate dal nostro Enzo Lacopo.
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