di Simona Masciaga
SIDERNO – Ieri sera, nello spazio culturale MAG La ladra di libri, a Siderno, sono stati presentati, per la prima volta in contemporanea, da Maria Antonella Gozzi, due raccolte di racconti diverse per stile ma di uguale tematica.
“Il posto del vento” di Mario Alberti e “Vite piegate dal vento” di Fausta Ivaldi, entrambi editi da Città del Sole vedono come unico filo conduttore la violenza effettuata su donne, sia essa fisica che psicologica o sociale: violenza che lascia segni indelebili nell’animo, sulla pelle e nella mente di chi ne subisce in un modo o nell’altro.
Gli autori, entrambi da tempo impegnati nel sociale, hanno raccolto confidenze e testimonianze, spesso vissute in prima persona, di quelle donne raggirate, umiliate, violentate, sedotte, trattate come oggetto di puro piacere, che passano da vittime a eroine di una società sessista, spesso fallocrate, urlando con dignità lo sdegno per quegli atti abominevoli commessi da esseri indegni di chiamarsi “uomo”; racconti che vengono scritti per dare voce al non detto, per sensibilizzare gli animi dei lettori e soprattutto far riflettere.
Fausta Ivaldi in “Vite piegate dal vento” ha narrato una serie di episodi di cronaca come fossero parte di un reportage televisivo, lasciando poco alla descrizione ambientale e focalizzando direttamente sulla dinamica dei fatti in puro stile giornalistico; racconti introdotti da poesie d’autore affini alla vicenda, volutamente scelte dalla stessa Ivaldi che simpaticamente e con spiccato senso dello humorha asserito: «Si legge poco e meno che mai si leggono poesie: se leggi il mio libro, sei costretto a leggere anche le poesie e che ti piaccia o no l’hai lette e io ti ho fregato!».
La raccolta di Mario Alberti “ Il posto del vento” vede una ricercata e preziosa presenza di particolari accorgimenti lessicali e stilistici. Pur trattando lo stesso tema, attraverso metafore ed espressioni iperboliche e stereotipate, l’autore riesce a fornire efficaci suggestioni che stimolano l’immaginario nel lettore ed emozionare fortemente.
Esemplare, esaustivo, delicato e mirato l’intervento della maestra Maria Celi Campisi la quale, con elegante eloquenza, ha sostenuto l’importanza dell’educazione familiare e scolastica nella formazione della futura società: «La formazione, che deve essere improntata sul rispetto reciproco della diversità sessuale, necessita di figure costanti e ferree che sappiano impartire valori umani e principi sani alle generazioni future…Valori che se perpetrati nel tempo possono maturare cambiamenti nelle nuove generazioni».
Un’altra serata di alto contenuto culturale e sociale è stata offerta da MAG, luogo che grazie a Maria Antonella Gozzi e Gianluca Albanese è divenuto punto di diffusione culturale di spicco, garantendo al pubblico sempre più numeroso e partecipe, eventi piacevoli, mirati, condotti da personale esperto e qualificato in un clima cordiale, sereno e familiare.