LOCRI – L’udienza che vede imputati Leonardo Guastella, Leonardo Bumbaca e Domenico Staltari, i tre giovani accusati di estorsione, aggressioni aggravate e lesioni personali ai danni di Claudio Addario, è stata rinviata al 4 dicembre. Puntando sulle offensive patite da Addario, lesive della libertà morale e patrimoniale, nell’udienza di oggi i legali della parte offesa hanno presentato richiesta al fine di costituirsi nel procedimento penale come parte civile. Secondo quanto dichiarato dai legali dell’accusa, durante l’udienza di questa mattina, gli imputati, poco più che ventenni, avrebbero approfittato delle condizioni di disagio sociale di cui soffre la vittima, annullandone i margini di autodeterminazione. Queste specifiche considerazioni, hanno condotto l’accusa a contestare in forma aggravava il reato di estorsione di cui sono accusati i tre imputati. L’impianto accusatorio prodotto, punterebbe, inoltre, sulla specifica aggravante che rintraccia nelle lesioni della libertà morale e patrimoniale di Addario, il capo accusatorio più grave. Secondo la ricostruzione della vicenda, infatti Leonardo Guastella, Leonardo Bumbaca e Domenico Staltari, soggetti considerati come le “nuove leve” locresi del pizzo e dell’usura, avrebbero costretto un loro coetaneo, disoccupato, Addario Claudio, a sborsare ben 15 mila euro in contanti, arrivando perfino a picchiarlo con violenza e minacciando gli affetti più cari della vittima: ‹‹fatti tuoi, ti massacro a sangue, trovali››, o ‹‹ma tu ci tieni alla tua ragazza›› e ancora ‹‹vediamo di avere qualche soldo, trova i soldi›› e poi continua ‹‹me li devi dare sennò sono cazzi tuoi perché li voglio››. Queste alcune delle affermazioni riportate nella documentazione riguardante l’interrogatorio che Addario ha sostenuto con il pubblico ministero Rosanna Sgueglia. A confermare le parole di Addario ci sono i dialoghi captati in cuffia dagli investigatori, ma sono proprio le dichiarazioni della vittima a fare da perno all’impianto accusatorio del sostituto procuratore Rosanna Sgueglia. Anche se lui non aveva contratto debiti con nessuno, Guastella quei 15 mila li pretendeva da lui ugualmente. «Quando risposi che non li avevo, mi prese a schiaffi e mi minacciò di morte – ha raccontato – Pressato dalle continue violenze fisiche e verbali ho costretto mia madre a chiedere un finanziamento. Mi inventai una scusa, le dissi che la somma serviva per dei lavori a casa». Sono questi dunque alcuni stralci che compongono il quadro accusatorio verso i tre giovani locresi, nei confronti dei quali l’accusa nella prossima seduta del quattro dicembre presenterà richiesta di risarcimento danni per tutti i capi d’accusa.
ADELINA BEATRICE SCORDA