Mangiare sano e vivere bene, potrebbe essere uno slogan, ma in realtà è la migliore ricetta per uno stile di vita corretto a tavola. Tutta la comunità scientifica è d’accordo sul fatto che esista uno stretto legame tra una corretta alimentazione e una vita in buona salute. Un detto popolare recita proprio così, «sei quello che mangi», difatti il nostro corpo è il risultato di quello che introduciamo e di quello che consumiamo giornalmente. A tal proposito per saperne di più e fare il punto sulla situazione abbiamo raggiunto telefonicamente il Professor Giorgio Calabrese, Docente di Nutrizione Umana all’Università del Piemonte Orientale, Alessandria, per un’intervista sull’alimentazione, diete e cibi da ridurre o evitare.
Uno dei problemi più diffusi tra quelli del moderno stile di vita è il sovrappeso, che purtroppo provoca patologie croniche come malattie cardiache e respiratorie, diabete mellito non insulino dipendente o diabete di Tipo 2, ipertensione e alcune forme di cancro, come anche il rischio di morte precoce. Professor Calabrese, come si può combattere l’obesità e quando si può dire di essere obesi o in sovrappeso?
Il problema del sovrappeso è poco valutato dalla nostra società, perché è una società che passa attraverso due fasi: nella prima è stata una società di ricchezza, per cui il sovrappeso era quasi simbolo di una buona salute; nella seconda fase, quella attuale, il sovrappeso e quindi l’obesità è una conseguenza di una condizione negativa, perché avendo pochi soldi, si acquistano cibi che sono più calorici e per di più ingrassanti, che riempiono lo stomaco più che nutrire. In queste condizioni è chiaro che, si corre il rischio d’insorgenza di malattie di tipi diabetico metabolico, oppure cardiaco vascolare o anche tumorale. Dobbiamo considerare una cosa, oggi purtroppo vige la regola che ceniamo a pranzo e pranziamo a cena, accumulando così molte calorie la sera. Tutto ciò è causa di problemi, perché durante la notte è prodotta tanta insulina e questa produce grassi. Quindi bisognerebbe fare cinque piccoli pasti al giorno, mangiare più frutta e verdura, diminuire i grassi animali e non esagerare con i carboidrati.
Possiamo fare una distinzione fra obesità ed essere in sovrappeso?
Siamo in sovrappeso quando abbiamo meno del 10% in più del peso ideale, ad esempio se una persona dovrebbe essere 60 kg e ne ha 66, possiamo dire che è in sovrappeso, se ne ha 68 kg può essere definito obeso. Questa non è una linea di demarcazione, però è indicativa perché si parte dal concetto dell’indice di massa corporea, ossia il peso diviso due volte l’altezza: una persona che pesa 90 kg, ed è alta 1,70, potrà basarsi su questo calcolo, 90 diviso 1,70×1,70. Se questa fascia rientra tra 18 e 25 siamo in una condizione di normopeso, tra i 25 e 30 siamo in una condizione di obesità, tra i 25 e i 27 ci troviamo in sovrappeso.
Si sente spesso la parola “alimentazione sana”, ma Professore, qual è il metodo giusto per seguire una sana alimentazione? E quali sono i cibi che rientrano in questa sfera?
La dieta mediterranea. Mangiare un po’ di tutto, mangiando almeno cinque volte al giorno, mangiare molte verdure e frutta, legumi, cereali, introdurre una giusta quantità di proteine e condimenti di tipo vegetali e non animali. Meglio l’olio extra vergine che lo strutto o il lardo.
Alcuni alimenti Professore, sono più nocivi rispetto ad altri, possiamo fare una classificazione?
Non sono d’accordo con questa valutazione. Parto dal concetto che non è un alimento più nocivo dell’altro. Non è il cibo, ma la tecnica di come sono cucinati le pietanze, per cui se io mangio lo spaghetto col pomodoro e ne mangio 80 grammi non ho alcun problema, ma se mangio lo spaghetto alla carbonara e ne mangio 200 grammi sto facendo un errore. Però in entrambi i casi ho mangiato gli spaghetti.
La giusta chiave per vivere sano è quella di mangiare tutto, ma ridurre le quantità. È davvero così?
È proprio così, bisogna dimezzare la quantità dei grassi, equilibrare le quantità di proteine e di carboidrati e raddoppiare le fibre e le verdure.
Oggi si sente parlare di molte diete, ma qual è Professore quella migliore?
La dieta mediterranea. La perseguo da trentacinque anni ed è la dieta che ha un po’ di tutto. Perché una dieta per far dimagrire richiede una regola di base che è quella di adeguare la dieta al paziente e non il paziente alla dieta. Perché ogni paziente ha un suo Dna, un suo modo di vivere, una sua patologia, o non ha alcuna patologia, ha un modo di muoversi, ha un modo di interpretare il suo essere felice. E poi, fondamentale è controllare gli esami del sangue.
Da qualche anno diversi sono i dibattiti fra essere vegetariani ed essere vegani, ma qual è Professore la differenza? E quali sono i vantaggi nutrizionali di questo stile di vita alimentare?
Il vegetariano mangia soprattutto frutta e verdura, cereali e legumi, aggiungendo le uova, il latte e i latticini. Il vegano invece non tocca assolutamente nulla che derivi dall’animale. Il vegano pensa di essere sano, ma avendo un eccesso di fibre e una carenza di ferro e di vitamina B12 crea un danno, poiché l’eccesso di fibra, oltretutto, sequestra sia il ferro sia il calcio, per cui con il tempo va incontro a osteoporosi e anemizzazione.
SIMONA ANSANI