(I Crinali)
Il Crinale Naca di Fossi
Una camminata non impegnativa ma col fascino dell’alta montagna lungo il crinale aspromontano della Naca di Fossi; un percorso che si sviluppa lungo un’antica via di comunicazione che tocca il comune di Molochio e la sua montagna. Il dislivello contenuto, il sentiero agevole e gli ampi panorami che si possono godere, rendono questa escursione alla portata di tutti e di notevole interesse storico e naturalistico. Il percorso è caratterizzato da una ricca vegetazione composta da querce, lecci, faggi, grosse liane di vitalba, muschi Licheni e da rare varietà di felci preistoriche tra le quali la felce gigante bulbifera (Woodwardia radicans) le cui origini risalgono ad almeno 60 milioni di anni fa. In questo splendido paesaggio si trova la spettacolare cascata Mundu,una nicchia di roccia circondata da alberi e felci.
Partenza escursione ore: 10.00
Tempo: Ore 5.00 Località: Villaggio Trepitò (Molochio)
Dislivello: 650 slm 950 Comuni : Molochio
Difficoltà: E. Escursionistico
Si parte dal villaggio Trepitò, meta di numerosi vacanzieri nella stagione estiva, negli anni ottanta e fino ai primi anni novanta al massimo del suo splendore, oggi in abbandono.
La spina dorsale del sentiero è rappresentata da un’ antica mulattiera che si snoda nella valle e della quale si possono ancora vedere i manufatti che sono serviti a costruirla e conservarla fino a oggi; infatti il sentiero si articola agevole lungo le mulattiere che un tempo collegavano Molochio con la montagna.
Si lascia la fontana del Panto e procediamo su una pista che scende al lato sinistro della fontana, si scende lungo una vecchia sterrata, per immettersi dopo 10 minuti nel viottolo dei Buoi, in passato la strada lungo la quale circolavano i carri trainati appunto dai buoi; superato il costone di Mastro Marzio, immersi in una fitta macchia mediterranea, dopo circa 30 minuti raggiungiamo il bosco della Cotorella, si scende lungo qualche tornante e siamo sulla parte alta del Passo Grancu; dopo aver percorso ancora qualche centinaio di metri giungiamo sulla strada asfaltata, da dove, dopo qualche minuto raggiungiamo il sentiero del Galasia.
L’escursionista, addentrandosi nel percorso, avverte, già dopo pochi metri, una sensazione di “sospensione” dall’ambiente a cui è avvezzo nella vita di tutti i giorni; si sente in simbiosi con la natura e ne avverte la deflagrante presenza: leccio, faggio, erica, ginestra, liane e tante altre specie, accompagnano il cammino del visitatore regalando colori e profumi.
In sottofondo, il canto delle diverse specie di uccelli che stanziano nella zona.
Scendendo, si arriva, dopo circa 20 minuti, dove la vallata del Grancu lascia il posto al vallone Mundu e al suo corso d’acqua. Si tratta di un sito anticamente coltivato che conserva ancora le tracce della pratica agricola (terrazzamenti, muri a secco, ecc..). Da qui si dirama il tratto che porta alla Cascata Mundu: un suggestivo salto d’acqua di 40 metri interamente costeggiato dal sentiero che, per un buon tratto, funge da terrazza che si affaccia proprio sulla cascata.
La cascata è immersa nel verde e tra una vegetazione di muschi Licheni e Woodwardia radicans, una varietà di felci preistoriche enormi, riconducibili ad almeno 60 milioni di anni fa. Il nome Mundu di questa caratteristiche cascate viene dal grecanico e significa nudo o spoglio.
Superato il ponticello si segue il sentiero e, dopo 5 minuti, si arriva al quadrivio; il sentiero segnato ci porta alle cascate Galasia, quindi ci immettiamo sul sentiero che sale sulla destra e da qui prende inizio il crinale dei Fossi, una vecchio viottolo che una volta era uno dei passaggi più importanti per i Molochiesi.
Si sale dolcemente lungo piccoli tornanti e, dopo circa 30 minuti, costeggiato un giovane frutteto, siamo sul serro dell’abbruschiato, e, lasciata ormai la salita, si prosegue lungo il costone che ci porta alla parte alta del Villaggio tra secolari piante di Faggio; dopo ancora qualche minuto di cammino ci immettiamo sulla carrera che procede in discesa e che ci porta al laghetto artificiale del Panto.