R & P
Domenica 11 giugno- DAL PROGRAMMA ESCURSIONI 2017
I quattro elementi della natura
Il Sentiero
GIORNATA DELL’ARIA
La Giornata Mondiale dell’aria è un’occasione di sensibilizzazione internazionale dedicata alle rinnovabili e all’eolico, che in Italia viene organizzata ogni anno a giugno dall’ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento).
La manifestazione riceve oramai da cinque anni l’adesione del Presidente della Repubblica e i Patrocini del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dello Sviluppo Economico, del Ministero per i beni e le attività culturali, oltre che del Comune di Roma. “Gente in Aspromonte” celebra la giornata dell’Aria con un’escursione sul balcone roccioso dell’Aria del Vento
Itinerario Naturalistico Panoramico ad Anello
Lungo il percorso si alternano in quota boschi, pascoli e alpeggi; scarpinata alla scoperta di un paesaggio molto vario che conduce inizialmente al Serro del Vento, punto più alto dell’escursione che offre un colpo d’occhio a 360° su tutta la valle e dove si uniscono gli elementi Aria e Terra. Dalla lettura dei caratteri della vegetazione circostante si può capire pienamente il perché del toponimo “Aria del Vento”: la vegetazione bassa e selezionata dalle intemperie, cresce solo attaccata con la radice ma radente il suolo ed in fuga nel senso contrario allo spirare del Maestrale, vento che caratterizza l’Aspromonte ed in particolare questa località, la cui forza a volte impedisce di mantenersi in piedi.
Come arrivare: Come arrivare: A3 uscita Gioia Tauro, proseguire in direzione Taurianova lungo la SP 1 seguendo la segnalazione per Molochio, villaggio Trepitò, bivio monte dei due Mari; dalla Jonica si può salire da Gerace, da Antonimina e da Ciminà Monte Due Mari.
Raduno ore : 9,45 Incrocio Monte Due Mari – Bivio Molochio
Partenza escursione:ore 10.00
GIORNATA DELL’ARIA
Tempo: Ore 6.00 Località: Incrocio Bivio Monte due mari
Dislivello: 1065slm 880 Comuni int: Varapodio – Plati
Difficoltà: E. Escursionistico
Descrizione sentiero:
Si parte dalla veduta dei due mari, dopo aver costeggiato la strada asfaltata per un centinaio di metri, ci immettiamo in un viottolo creato dal passaggio degli animali, dopo circa 10 minuti siamo a monte Due Mari.
Da qui l’occhio può spaziare in lungo e in largo sulle vallate sottostanti e sui tanti paesi appollaiati sui rilievi pre-appenninici, torrenti, propaggini aspromontane degradanti verso il mare, formazioni rocciose dalla forma particolare, alcune note e altre meno note ma tutte meritevoli di essere viste e, infine il mare e la linea dell’orizzonte che attraversa il campo visivo per un’ampiezza così estesa che l’occhio umano non riesce ad ammirare nella sua interezza in un solo sguardo.
Si scende lungo la vecchia mulattiera della Malacaccia, dopo pochi minuti siamo al punto panoramico che offre un bel colpo d’occhio sulla valle; si può ammirare il sottostante canyon e la parte bassa della cascata.
Un breve tornante in lieve salita ci porta ai piani Selvarello, da qui in totale rilassamento si prosegue lungo la sterrata che dopo 10 minuti conduce all’acquedotto di Cirella ( Rifornimento Acqua) si prosegue tra una bella faggeta, superato il vallone di Sorvarello si giunge sul balcone roccioso, naturale, posto proprio nell’imponente massiccio compreso fra le Rocche Smaliditti, e Rocce dell’Agonia e comunemente conosciuto con il nome di Aria del vento.
Da qui all’Area del Vento il sentiero è allo scoperto e pianeggiante comporta una breve deviazione verso il Puntone dell’Aria del Vento. Dalla lettura dei caratteri della vegetazione circostante si può capire pienamente il perché del toponimo “Aria del Vento”: la vegetazione bassa e selezionata dalle intemperie, cresce solo attaccata con la radice ma radente il suolo ed in fuga nel senso contrario allo spirale del Maestrale, vento che caratterizza l’Aspromonte ed in particolare questa località, la cui forza a volte impedisce di mantenersi in piedi.
Lungo il percorso ci si può rendere conto di attraversare non solo il territorio sotto l’aspetto fisico ma anche nella sua storia più o meno recente, ovvero quando ancora le attività produttive predominanti, si svolgevano nell’entroterra. L’importante è saper leggere e interpretare i vari testimoni d’eccezione presenti ancora numerosi nel territorio come le pietre sistemate dalla mano dell’uomo ora per costruire i muri perimetrali delle basse capanne in cui ripararsi dalle intemperie, ora per tirare su i muretti finalizzati alla realizzazione dei terrazzamenti, così preziosi nelle attività agricole in un contesto ambientale tutt’altro che facile. Il tutto realizzato con muratura di pietrame rigorosamente a secco.
Si ritorna indietro e si riprende la sterrata che costeggia i Piani Alati, e dopo pochi minuti si lascia la pineta e si prosegue nella faggeta attraverso un sentiero pianeggiante; ancora pochi minuti e si giunge sulla strada asfaltata, si prosegue a destra e costeggiando per un centinaio di metri, dopo un deviazione a sinistra seguendo una pista forestale, si scende lievemente e dopo 15 minuti si arriva ai piani di Pantanella (Rifornimento Acqua).
Da qui seguendo una vecchi pista a mezza costa si prosegue lungo il costone di piani alati che sale e scende attraverso una bella faggeta sino a giungere sul vecchio sentiero della Grande Via D’Aspromonte, ancora qualche minuto e siamo al punto di partenza.