di Emanuela Alvaro
SIDERNO – “Turismo verde – l’economia sotto i piedi”. Camminare per scoprire e riscoprire, per tenersi in forma per fare economia. Questo il tema del primo convegno voluto ed organizzato dal Gruppo di Azione Locale “Terre Locridee”. Ospitati nella sale delle adunanze i lavori sono stati introdotti dal presidente del GAL, Francesco Macrì, presentando l’iniziativa e i relatori.
Nessun cenno all’assenza del sindaco di Siderno, Pietro Fuda, causa dimissioni dal consiglio d’amministrazione del GAL “Terre locridee”, eletto appena tre mesi e mezzo fa.
Presenti anche le ragazze dello Sporting Locri squadra di calcio a cinque con all’attivo importanti vittorie.
Il direttore della rivista Trekking e Vice Presidente Nazionale Feder Trek, Italo Clementi, il Presidente della F.I.S.E. Calabria Roberto Cardona e Roberta Cardona, capo dipartimento del marketing e comunicazioni Fise Calabria, hanno parlato della necessità di mettere in ordine e munire di segnaletica i sentieri ancora non presenti sulle carte di riferimento. L’idea è di stimolare un settore che, per la “miopia politica”, non si è mai sviluppato.
Puntare sul turismo del camminare per far rinascere i territori, senza dover pensare alla realizzazione di grandi opere, ma ad accorgimenti che possano permettere di vivere il territorio. Da qui nasce il progetto proposto tendente alla creazione di una rete sentieristica, una ippovia che si snoda lungo tutta la Calabria.
A dare testimonianza di ciò che significa camminare in Calabria e nella Locride, Fausto Certomà, volto del Fitwalking nella zona e Arturo Rocca dell’associazione Gente d’Aspromonte.
Le conclusioni sono state affidate a Giuseppe Bombino, presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte, il quale ha parlato di “apologia dell’arretratezza”, sottolineando che, se c’è un’immagine più innovativa della Calabria, è proprio quella che riporta alle origini di questa regione, scardinando le variabili spazio temporali con un cammino lento, dove le distanze non contano più. Il presidente del Parco Nazionale d’Aspromonte ha parlato di tradimento della nostra terra perché non l’abbiamo voluta ascoltare, non ne abbiamo compreso il carattere ancestrale e primordiale alterato, ma ancora presente nei distretti più remoti.
E per Giuseppe Bombino proprio su questo si deve puntare, sull’arretratezza, avendo comunque provato ad andare avanti, capendo con la crisi globale che quello non era il percorso giusto. «Da noi il cammino è viaggio e i viaggiatori di qualche secolo fa lo avevano compreso. Noi non aspiriamo ad attirare turisti, ma viaggiatori che entrino nelle pieghe della storia che si consumino gli occhi tra la montagna e il mare».