R. & P.
Dopo la lenta agonia degli ultimi anni, iniziata con l’accorpamento delle tre ex ASL della Provincia di Reggio Calabria, la corsa verso il baratro è gradualmente aumentata e nonostante le evidenti criticità, non si vuole porre rimedio, si entra nella logica dell’emergenza quando si è arrivati ormai molto oltre.
Si continua nell’utilizzo delle scarse risorse senza un piano cadenzato di recupero, l’unica possibilità che l’ASP aveva, era il ricorso a graduatorie valide di altre Aziende della Calabria, alcune indisponibilità dei Medici di prendere servizio in un’Azienda senza organizzazione, garanzie e tutele, hanno seriamente messo in crisi alcuni settori.
E’ tutto fermo nell’ASP di Reggio Calabria, non ci sono graduatorie di sostituzione per chi ha la sfortuna di ammalarsi, non ci sono forniture, non ci sono azioni di razionalizzazione degli sprechi, dopo più di un anno non si è ancora ufficializzata la “semplicissima” procedura di attestazione automatizzata delle presenze e i conteggi per le prestazioni accessorie si fanno ancora in manuale.
Non ci sono Primari e Responsabili nella maggior parte delle Unità Operative, ci sono carenze spaventose di Medici, Infermieri e Operatori Socio Sanitari, non esiste Medicina sul Territorio e chiunque ricorre all’Ospedale anche per procedure inappropriate.
Permangono conflitti e atteggiamenti che mettono in crisi i Lavoratori ma la Direzione Strategica non interviene, non esiste di fatto un Responsabile dell’Ufficio Risorse Umane se non ad interim e in via di pensionamento, stessa realtà per quanto riguarda gli Uffici “Importanti”, come Acquisizione Beni e Servizi, Ufficio Tecnico, Ufficio Ragioneria e Affari Generali.
Non si vuol realizzare che per questi Dirigenti, passare dalla gestione di una piccola Azienda Sanitaria ad una realtà Provinciale con Diversi Ospedali all’interno, Distretti Sanitari, e Dipartimenti non è affatto semplice e se non ci si dota di Figure Dirigenziali con esperienza in Aziende dello stesso tipo, disponibili a riportare alla “normalità” l’ASP di Reggio Calabria, con l’affiancamento e la valorizzazione delle professionalità interne, finora umiliate e dimenticate, non si può che assistere al fallimento.
Quando si annuncia un’emergenza, il programma di uscita da questo stato dev’essere ben chiaro e definito, nell’ASP di Reggio Calabria di chiaro e definito non esiste nulla, nemmeno l’Atto Aziendale che giace in un cassetto fresco di rilegatura ed approvazione ma non di attuazione, nel farsi merito della compilazione del suddetto atto, precisando che finora nessuno era riuscito a completarlo, la Direzione Strategica si sente già appagata, quasi a voler evitare la “messa in opera” che prevede l’azzeramento degli incarichi in atto e idee chiare sui percorsi amministrativi per l’affidamento delle “guide” a tutte le Strutture in esso riportate.
Infatti con molto ritardo è stata avviata procedura per affidamento di incarichi “provvisori” che confermano l’incapacità di imprimere soluzioni definitive e in linea con le priorità per creare un assetto stabile.
Non avendo le Figure per l’avvio del percorso di rilancio, nell’Asp di Reggio Calabria si rimescolano i Dipendenti, si spostano da una parte all’altra senza un programma di integrazione, si fanno passare anni nonostante le autorizzazioni per i concorsi importanti, si chiudono reparti per supportare altri che poi chiudono lo stesso.
- L’Ortopedia di Melito è stata smantellata per attivare quella di Locri col risultato di funzionamento come semplice ambulatorio e gestione a singhiozzo di pochissimi ricoveri programmati;
- la Radiologia di Locri funziona in modo discontinuo e spesso le urgenze vengono inviate in ambulanza a Polistena;
- la Chirurgia di Gioia Tauro è stata soppressa per consentire il funzionamento della Chirurgia di Polistena;
- la Dialisi di Locri è al collasso, quasi senza Medici e con un numero di Infermieri pari alla metà del previsto;
- le Pediatrie di Locri e Polistena sono in ginocchio, il cambio turno non è sempre assicurato e la violazione della normativa sui turni di lavoro è all’ordine del giorno;
- il SUEM 118 che dipende dall’ASP e si integra nei locali dell’Azienda Ospedaliera con la Centrale Operativa, è in condizioni disagiate sia per l’organico ridotto che per il parco macchine vetusto, senza un contratto per la manutenzione e con continuo ricorso al supporto di associazioni private;
- i Pronto Soccorso di Locri è Polistena sono costretti a sopperire l’intasamento dei Reparti, soprattutto le Medicine Generali e devono far fronte agli organici ridotti, ai problemi logistici e alla disorganizzazione;
- la chiusura della Geriatria di Locri ha reso la Medicina Generale un esempio di inappropriatezza con ricoveri prevalentemente over 65, nonostante nell’Atto Aziendale sia prevista la Lungodegenza con 10 posti letto;
- i punti nascita che stanno sopperendo alla chiusura dei convenzionati, si sono sobbarcati un carico di lavoro senza adeguamento alla normativa, con insufficiente organico, tecnologia e problematiche strutturali;
- quasi tutti i Dirigenti, dell’area Medica, Sanitaria non Medica, Professionale e Tecnica, non hanno un incarico per come previsto dal Contratto Nazionale;
- la semplice consegna dei buoni mensa diventa un’operazione lunga e complessa, con la delega per il ritiro presso la struttura centrale, stampa, protocollo ed invio degli elenchi, prenotazione per il ritiro ecc., quando bastava servirsi degli Uffici periferici e dei Dipendenti in essi impiegati.
Si sprecano risorse per contenziosi evitabili, si spendono due volte i soldi dei contribuenti per finanziare una sanità che non funziona, per pagare la mobilità passiva verso altre aziende e si costringono gli utenti a pagare una terza volta di tasca propria per viaggi e soggiorni della speranza fuori Regione.
La CISL FP ritiene che per uscire dal baratro non sia sufficiente l’invio degli Ispettori Ministeriali, serve l’invio di Figure Strategiche per supportare la ripresa, velocizzando il reclutamento di Risorse Umane Tecnologiche, accelerando il processo di ristrutturazione e adeguamento delle Strutture per mettere l’ASP di Reggio Calabria in condizione di dare risposte adeguate all’Utenza.
Il Segretario Generale Aggiunto Giuseppe Rubino*
Il Segretario Generale Vincenzo Sera*