di Domenica Bumbaca
LOCRI – Il direttore generale dell’Asp, Rosanna Squillacioti, che parla di buona sanità, di nuovi progetti, tra tutti la nuova Casa della Salute che sta per sorgere a Siderno, di responsabilità e politica sanitaria che sta cambiando mentalità e portando benefici, di interventi destinati a salvaguardare il malato; ma dall’altra parte c’è proprio il paziente che non la beve tutta questa storia.
Se pur si apprezzino l’onestà, il coraggio, i grandi sacrifici (la Squillacioti è tra l’altro il direttore generale che più è rimasto in carica nell’ospedale di Locri, 3 anni il 10 luglio) non c’è più speranza tra gli ammalati di talassemia che, ieri hanno testimoniato il loro disagio per reperire dei semplici aghetti affinché possano farsi somministrare un farmaco salvavita. Le parole di rassicurazione della Squillacioti, invece di calmare gli animi, hanno invece infuriato molti.
“Se la loro idea di risolvere il problema è quello di farci avere 400 aghetti per tamponare il problema a noi non ci sta bene. Tra l’altro – spiega Rosita, tra le promotrici di questa protesta- di quei 400 aghi che sono andati alla farmacia ospedaliera di Siderno, il farmacista ha tenuto 200 per i pazienti sul territorio (9 pazienti hanno 200 aghetti, stessa quantità che hanno due pazienti sul territorio, non ci sembra equo). Aggiungiamo che non tocca a noi doverci affannare per avere il nostro materiale, due mesi senza aghetti e doverci preoccupare, non solo per la malattia ma anche per la scarsa attenzione nei nostri confronti, e tra l’altro dobbiamo tutelare i nostri diritti. La Squillacioti avrà risolto il problema quando metterà su carta che noi ogni 20 giorni andiamo in ospedale e ritiriamo gli aghetti senza problema e quando avremo un medico per curarci”.